Teatro Franco Parenti – Sala Grande
“Il malato immaginario” – fino al 23 Ottobre
di Molière
traduzione Cesare Garboli – regia Andrée Ruth Shammah – con Gioele Dix – Anna Della Rosa – e con Marco Balbi, Francesco Brandi, Fabrizio Coniglio, Piero Domenicaccio, Filippo Lai, Viola Magnone, Silvia Giulia Mendola, Pietro Micci, Marina Occhionero – scene e costumi Gianmaurizio Fercioni – luci Gigi Saccomandi – musiche Michele Tadini e Paolo Ciarchi – scene dipinte da Santino Croci e Federico Carrassi e realizzate da Tommaso Serra presso il Laboratorio del Teatro Franco Parenti – costumi realizzati dalla sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni – produzione Teatro Franco Parenti
Nell’anno del suo Cinquantesimo e a quattrocento anni dalla nascita di Molière, il Parenti apre la stagione 2022/23 con quel “Malato immaginario” che agli inizi degli anni ’80 irruppe nel teatro italiano nel coraggioso allestimento di Andrée Ruth Shammah, con uno straordinario Franco Parenti nel ruolo di Argan. A interpretare il malato con intelligenza e ironia Gioele Dix, già protagonista della pièce nell’allestimento 2015 che registrò un mese di sold out. Sotto la candida cuffia di pizzo, con la vestaglia bianca e le calze molli sui piedi ciabattanti, l’Argan, interpretato da Gioele Dix, testimonia la paura e la solitudine del nostro tempo, l’incapacità genetica di prendere decisioni. Accanto a lui Anna Della Rosa, nel ruolo della domestica intrigante, una perfetta coppia di serva e padrone, a volte bonariamente sboccata, a volte lucidamente beckettiana. La messinscena è imbastita con eleganza e sofisticheria, grazie anche alle scene e ai costumi di Gianmaurizio Fercioni, tra tulle e velluti, preziose mantelle e lampadari luccicanti. Affianca i due bravi protagonisti un ottimo cast ben affiatato, dal perfetto tempismo comico, ma mai gigionesco, nonostante le risate del pubblico e gli applausi a scena aperta.
“Tutto il vostro sapere è una chimera” dice Argan, e a risultargli incomprensibile è la realtà che lo circonda, in cui la conoscenza medica non è che la diretta dimostrazione della vulnerabilità umana. La paura della malattia e la convinzione di aver bisogno di medici strampalati rendono cieco il protagonista, incapace di comprendere la falsità delle persone intorno a lui, così come di apprezzare chi realmente lo ama. Dopo oltre tre secoli di rappresentazioni e riletture, rimane inalterato il fascino delle opere di Molière, incarnazione piena del teatro: autore, regista e interprete delle proprie opere, fustigatore dei vizi della società. Argan usa la malattia come difesa vero gli affetti che non è in grado di gestire. La commedia è costruita con molti su e giù, e passa dall’allegria alla disperazione con squarci di profondità fantastici fotografando quello che siamo noi oggi. Ma questo è il genio di Molière. C’è l’umanità e c’è la ferocia. È crudele ma fragile. Oggi diremmo bipolare”.
Orari: Mercoledì, venerdì, sabato h 19:45 – domenica h 16:15 – martedì h 20:00 – giovedì h 21:00
Prezzi: da 17 euro
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Informazioni: tel.02 59995206 – biglietteria@teatrofrancoparenti.com