Teatro Quirino – Roma
“Processo a Gesù” – dal 12 al 17 aprile
di Diego Fabbri, con Geppy Gleijeses, Marco Cavalcoli, Daniela Giovanetti, Giovanna Bozzolo, Maria Rosaria Carli, Marco Prosperini – musiche Teho Teardo – artigiano della luce Luigi Ascione – regia Geppy Gleijeses
“Processo a Gesù”, il capolavoro di Diego Fabbri, è un testo di strabiliante attualità e ci interroga sul senso della Fede, sulla giustizia e sulla solidarietà che fruga nell’intimo delle nostre coscienze, stimolandoci a una riflessione profonda sulla forza della figura di Cristo oggi, portando lo spettatore, ateo o credente che sia, a interrogare sé stesso e la propria anima. Un gruppo di ebrei scampati alla Shoah, celebra da anni il rito ormai consunto di un processo a Gesù, con attori che di volta in volta interpretano gli apostoli, Pilato, Caifa, Maria, la Maddalena ed altri. Questo processo si è sempre concluso con un verdetto di condanna, ma stavolta gli spettatori non ci stanno, protestano, si indignano e vogliono l’assoluzione. Il testo si conclude con un’agghiacciante testimonianza di una vecchietta che si occupa delle pulizie del teatro: ha perso un figlio, ed è come se ora non volesse perderne un altro.
L’interazione tra gli attori in platea e quelli in palcoscenico ricorda testi pirandelliani come “Ciascuno a suo modo” o “Questa sera si recita a soggetto”, ma con una violenza ed una profondità modernissime.
Il “Processo a Gesù “vedrà il direttore artistico della sala romana Geppy Gleijeses nel doppio ruolo di regista e attore protagonista. “Se credi, in Gesù c’è la salvezza. Se non credi e non sei un decerebrato, con Gesù devi fare i conti“, sottolinea Gleijeses presentando le ragioni della sua proposta artistica, lamentando: “Abbiamo rimosso tutti gli autori teatrali del ‘900 italiano: si ‘salvano’ Luigi Pirandello e Eduardo De Filippo, ma un giovane nato nel 2000 non sa e probabilmente non saprà mai chi sono e cosa hanno scritto per il teatro Gabriele D’Annunzio, Ugo Betti, Natalia Ginzburg, Curzio Malaparte, Alberto Moravia, Renato Simoni, Salvatore Di Giacomo, Libero Bovio, Raffaele Viviani e potrei continuare per pagine e pagine… Credo sia certamente compito del teatro pubblico in modo precipuo, ma tocca a tutti noi, salvaguardare la memoria e soprattutto dimostrare l’attualità a volte devastante della drammaturgia italiana del Novecento“.
Prosegue Gleijeses: “Oggi questa rimozione colpevole, per non dire vergognosa, la riscontro personalmente sulla mia pelle e purtroppo soprattutto su quella di Diego Fabbri. Con tutti gli spettacoli prodotti dalla impresa che dirigo, rappresentiamo centinaia di recite, vendute prima che lo spettacolo sia andato in scena. Ma ‘Processo a Gesù’, opera meravigliosa, pietra miliare della nostra drammaturgia, non interessa a nessuno, neanche alla cerchia ristretta a cui dovrebbe interessare. E questo, nonostante un successo lusinghiero nell’anteprima rappresentata in tempo di Covid estremo e un cast di 18 attori di livello formidabile”.
Quanto all’autore, Diego Fabbri, “è stato a lungo persona delle istituzioni, presidente dell’Eti, l’Ente Teatrale Italiano, intellettuale riconosciuto ma autore scomodo: poco amato dai laici perché cattolico e poco amato dai cattolici perché cattolico del dissenso… Eppure – conclude Gleijeses – per chi crede e per chi non crede, ‘Processo a Gesù’ è un’opera fondamentale, in cui Cristo viene messo sotto accusa e puntualmente condannato; ma questa volta, il pubblico in sala si ribella perché Gesù non può essere condannato, è forse l’unica e ultima speranza
Orari: martedì, mercoledì, venerdì, sabato ore 21 – giovedì e domenica ore 17
Prezzi: platea interi € 30 – ridotti € 27,00
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Informazioni: tel. 06.6794585 – biglietteria@teatroquirino.com