Al Quirino di Roma ieri ho assistito al “Cyrano de Bergerac”, messo in scena dal Teatro Stabile d’Abruzzo e diretto ed interpretato da Alessandro Preziosi.
La celebre commedia teatrale di Edmond Rostand, tradotta, adattata e interpretata innumerevoli volte, racconta di Cyrano de Bergerac, cadetto di Guascogna, ammirato per i suoi motti spiritosi e taglienti, temuto per la sua infallibile spada, ma afflitto da un naso mostruoso che blocca il suo coraggio ai manifestare il suo amore alla cugina Rossana, a sua volta innamorata del giovane e bel cadetto Cristiano de Neuvillette, che chiede a Cyrano di aiutarlo a conquistare Rossana con belle frasi che lui è incapace di formulare.
La situazione potrebbe far nascere una drammatica gelosia, ma Cyrano, eroe puro e romantico diventa il suggeritore occulto di frasi d’amore e lettere infuocate.
L’effetto di questo amore, con suggeritore, è immediato: Cristiano può sposare Rossana a dispetto del Conte De Guiche, comandante dei cadetti ed innamorato della donna. Ma la guerra costringe i cadetti a partire ed a causa di eventi contrari li blocca nella cittadina assediata di Arras. Anche in queste tragiche circostanze l’amore di Cyrano per Rossana continua e, a nome di Cristiano, le scrive numerose lettere appassionate. Questo segreto è mantenuto anche quando il giovane muore combattendo. Solo al termine della propria vita, trascorsi molti anni, Cyrano, seppur involontariamente, confesserà all’amata il suo sentimento, ma quando lei ricambierà sarà ormai troppo tardi.
Lo stile del linguaggio è antico ed aulico, ma dopo i primi attimi lo spettatore è coinvolto dal ritmo della recitazione e dalla coreografia essenziale e coinvolgente che fa dimenticare il “verseggiar gentile” e fa crescere l’interesse per lo svolgersi degli avvenimenti.
Alessandro Preziosi, reduce dai successi televisivi e premi cinematografici, raccoglie la sfida tutta teatrale di mettere in scena ed interpretare questo personaggio tenero ed aggressivo, parimenti abile nell’uso della spada e della penna. Con Preziosi, sempre in scena, ci sono Veronica Visentin, Massimo Zordan, Emiliano Masala, Marco Canuto, Bejamin Stendere Luigi di Pietro; completano il coro Francesco Civile, Gianni Rossi, Salvatore Cuomo, Sara Borghi, Natasha Truden, Giannina Raspini e Bianca Prugno Vanoni. .
La scenografia, di Andrea Taddei, è contemporaneamente semplice e completa in quanto con un numero di elementi scenici abbastanza limitati, riesce a rappresentare validamente la caserma dei Cadetti, la Taverna dell’oste Pasticcere, il Balcone degli Innamorati, Campo di Battaglia ed il Convento dove Rossana si è ritirata dopo la morte di Cristiano e dove, come declama spesso Cyrano, “ al fin della vicenda io tocco” il cuore dell’amata e a depositar sulle sue labbra “un apostrofo rosa”.
Tutto il pubblico, commosso e divertito, ha tributato un lungo applauso finale.
Lo spettacolo si replica sino al 10 febbraio a Roma al Teatro Quirino.
Le tappe successive sono:
12 febbraio al Teatro Manzoni di Cassino
14 febbraio al Teatro Comunale di Noto
15-17 febbraio al Teatro Metropolitan di Catania
20 febbraio al Teatro Tito Marrone di Trapani
22-24 febbraio al Teatro Pirandello di Agrigento
26 febbraio-3 marzo al Teatro Biondo di Palermo.