Raccontare una storia. Rivivere, nella narrazione, situazioni vissute da protagonisti o da semplici spettatori. Creare un personaggio e dargli vita attraverso le parole e il corpo, alla scoperta di qualcosa che è solo e soltanto privato… questo è un corso di teatro
I laboratori di teatro per adulti non rappresentano soltanto una delle tante possibili scelte per il tempo libero di senior in pensione, alla ricerca di nuove socialità. Sono, piuttosto, un’occasione per provare in prima persona l’emozione di esprimersi sul palcoscenico, per scoprire il processo creativo che sottende a una storia, per imparare nuove tecniche di comunicazione, che usano la voce, il gesto, la presenza fisica, e naturalmente anche per conoscere qualcosa di più di sé. Tutte attività che, non sembri paradossale, riescono ancor meglio quando si può contare su esperienze e vissuti, emozioni provate e maturate nel tempo, esperienza di vità, sperimentate sul campo.
Perchè dedichiamo a questo argomento un articolo e una video intervista? Perchè ci siamo messi, noi di Grey Panthers, in punta di piedi, anzi dietro le quinte, a seguire una lezione di un Corso che ci è parso davvero speciale. Incominciamo a identificare luoghi e personaggi.
Il Corso: “Incontrami in una storia”
Dove: al Teatro Franco Parenti– Milano – a cura di Associazione Pier Lombardo rassegna La Grande Età, in partner con Fondazione Ravasi Garzanti
Quando: da gennaio a maggio 2024, secondo un regolare calendario:
- Gennaio: 18, 25
- Febbraio: 1, 8, 15, 22, 29
- Marzo: 7, 14, 21
- Aprile: 4, 11, 18
- Maggio: 2, 9, 16, con un’ultima data da definire per la prova intensiva e il saggio finale
Per chi: Il laboratorio è rivolto a persone Over60 anche senza esperienze pregresse di teatro (tra l’altro non è obbligatorio lo studio a memoria dei testi di spettacolo).
A cura di: Andrea Piazza, classe ’95, che, nonostante la giovane età, ha già maturato un’intensa attività teatrale: Fondatore di Ensemble Teatro, si occupa di regia, drammaturgia e progettazione artistica. Diplomato con lode in Regia alla Paolo Grassi di Milano, ha esperienze di prosa, teatro musicale e progetti partecipativi e multimediali.
Regista di prosa, è stato prodotto tra gli altri da Teatro Franco Parenti (“Parlami come la pioggia”, 2024, prima nazionale di cinque drammi di Tennessee Williams con Valentina Picello e Francesco Sferrazza Papa) e Teatro Out Off di Milano (“Le serve” 2021, “Edoardo II” 2022, “Dopo la tempesta” 2024),.
Ha debuttato nell’opera lirica con “L’occasione fa il ladro” di Rossini per il Città Sant’Angelo Music Festival 2022.
Autore e regista di progetti di teatro musicale per famiglie, è al secondo anno di direzione della rassegna I Piccoli Pomeriggi Musicali del Teatro Dal Verme di Milano e ha realizzato progetti per Orchestra Sinfonica di Milano, Teatro Regio di Parma e Fondazione Haydn di Bolzano e Trento. È stato assistente di Graham Vick, Daniele Menghini e Manuel Renga.
Nei gesti e nelle parole del corso la scoperta di nuovi sentimenti e messaggi
Cosa accade, all’inizio del corso, in una di queste lezioni? Semplici input riescono a creare e a far percepire piccole magie. Ma facciamo qualche esempio:
- immaginate di essere, insieme ad altre 7-8 persone, in uno spazio teatrale e vi si chiede come esercizio di riscaldamento, di “occupare lo spazio”, distribuendovi a piacere, senza lasciare vuote parti e superfici. Fin qui niente di nuovo. Immaginate, però, che vi si chieda, continuando a procedere in questo modo, di fermarvi tutti insieme, senza un ordine esterno, un suono, un comando. A guardarli, questi senior che passeggiano ciascuno alla propria velocità scelta, ti domandi come faranno a fermarsi all’unisono. E poi succede, quasi che la comunicazione dei corpi (o forse, prima ancora, delle menti?) passi silenziosamente dall’uno all’altro in contemporanea. Facile, penserà qualcuno, si ferma uno e gli altri si adeguano. Non è così perchè non si guardano tutti, contemporaneamente. La magia si ripete, quando l’esercizio chiede di ripartire a muoversi tutti insieme. E, credeteci, è davvero impressionante vedere che questo accade, più volte, quasi tutti fossero marionette tirate dallo stesso filo. Gli esercizi si susseguono piacevoli e diversi, tranquilli e possibili, e capisci che servono, tutti, a esaltare l’acuzie di base di una mente adulta, fatta di esperienza, di intuito, di memoria.
- In un’altra parte della lezione, più dichiaratamente “teatrale”, ciascuno degli allievi è chiamato a leggere un testo che ha prescelto per la propria esibizione. E allora vedi la creatività individuale messa alla prova: là una canzone di Gaber, qui una poesia di Prevert, ma anche un testo scritto personalmente anni addietro, o una grossa, importante, semplice didascalia contro la guerra. Ognuno legge, come potremmo farlo tutti, con intensità ed espressione. Tutto qui. Ma dopo che il regista (lo chiamano tutti semplicemente Andrea, ma la funzione che esercita è certo una delle costruzione complesse di regia) chiede a ciascuno “ma tu chi sei, in questa lettura?”, “e noi chi siamo per te?”, “cosa vuoi dirci?”. Le domande esigono risposte cui nessuno aveva mai pensato. E allora scopri che uno voleva farci divertire, un altro sorprenderci, un terzo intimidirci. Dopo, rileggendo, cambiano le inflessioni di voce, i gesti, le tonalità. Incredibile magia! Grande potere del teatro! Grande eco in anime senior!
E adesso sentiamo cosa racconta Andrea Piazza.