La trama, come in tutte le commedie degli equivoci, è semplice ed allo stesso tempo complicata da riassumere. Cerco di raccontarla.
Jack Worthing, quando è gentiluomo di campagna, inventa un suo fratello Earnest quando si comporta in modo spensierato a Londra. Algernon Moncrieff è il nipote di Lady Augusta Bracknell ed amico di vita allegra di Earnest. Bumbury è l’amico, immaginario e malato, di Algernon e gli serve per scappare da Londra per evitare momenti imbarazzanti. Ci sono poi due giovani donne che Oscar Wilde usa per complicare-dipanare la sua commedia degli equivoci. Gwendolen, figlia di lady Augusta e Cecily, che ha Jack/Earnest come tutore e vive in campagna.
L’intreccio ha inizio quando Algernon decide di recarsi segretamente in campagna per scoprire la misteriosa Cecily e si presenta come Earnest, fratello londinese di Jack. E’ questo l’inizio degli equivoci. In campagna arrivano anche Lady Augusta con la figlia Gwendolen e Jack. A questo punto esistono due falsi Earnest e due giovani donne innamorate di due uomini che ritengono abbiano il magico nome di Earnest.
E’ questo il momento in cui si ha il massimo degli equivoci ed è l’inizio del loro dipanarsi ….e tutti vissero felici e contenti.
L’interpretazione degli attori è importantissima per il successo della commedia e Geppy Gleijeses, nella parte di Jack, la grande Lucia Poil, Lady Bracknell, e Marianella Bargilli, negli abiti maschili di Algernon, sono i protagonisti indiscussi di una piacevole serata. Insieme a loro Valeria Contadino, Gwendolen, Giordana Morandini, Cecily, Renata Zamengo, Miss Prism, e Orazio Stracuzzi, Lane e Merriman.
Geppy Gleijeses ha curato anche la regia e lo spazio scenico. La proiezione scenica è di Teresa Emanuele, i costumi di Adele Bargilli, le musiche di Matteo D’Amico e le luci di Luigi Ascione.
Una serata piacevole, molti applausi a scena aperta e a fine spettacolo e vorrei concludere queste note con le parole di Oscar Wilde che riassume la commedia in poche sferzanti parole: “Dovremmo trattare molto seriamente tutte le cose frivole e con sincera e studiata frivolezza tutte le cose serie della vita”.