Al teatro Quirino per “ II marito ideale” di Oscar Wilde (recensione di Attilio A. Romita)

Oscar Wilde sorprende sempre per la modernità delle sue commedie o forse, malgrado tanti apparenti cambiamenti, la cosiddetta “società civile” ha continuato a conservare i suoi pregi ed i suoi difetti?

“Il marito ideale” potrebbe avere una messa in scena contemporanea e nessuno si accorgerebbe che quel testo è stato scritto centoventi anni fa!

Un giovane uomo politico, Sir Robert Childern, è all’apice della sua breve e splendente carriera pubblica. Ha una moglie, Gertrud, che lo idolatra per la sua correttezza morale. Ma ha anche, quasi dimenticato, uno scheletro nell’armadio: ha iniziato la sua carriera con i soldi guadagnati grazie ad una truffa. Robert, piccolo impiegato d’ambasciata, ha fornito informazioni finanziarie segrete che gli hanno fruttato la riconoscenza di un importante finanziere non eccessivamente onesto. Ma il passato, nelle vesti della signora Cheveley ex moglie di quel finanziere, ritorna. La signora Cheveley, in possesso di una lettera rivelatrice del vecchio imbroglio, ricatta Robert e vorrebbe obbligarlo a non fare un intervento politico che smaschera una nuova operazione finanziaria truffaldina  della signora Cheveley.

Il dramma umano di sir Robert e di sua moglie Gertrud, una dura e pura femminista ante litteram, è innescato e fa prevedere foschi esiti.

Sir Robert ha definitivamente cancellato la sua antica colpa e sente profondamente suoi gli abiti dell’onesto politico dedito solo al bene pubblico. E’ combattuto tra l’accettare il ricatto o perdere tutto, compreso l’affetto della moglie.

Gertrud, che non accetta compromessi, prima non crede, poi, messa di fronte alle prove, costringe il marito a non accettare il ricatto anche a costo di perdere tutto.

Deus ex machina della commedia è Lord Goring, amico di antica data di Sir Robert. Oscar Wilde, anche se in modo un po farsesco, ritaglia su stesso il personaggio: un play boy, o meglio, un dandy che si gode la vita disperdendo al vento frivolezze e saggi consigli. Goring riesce a scoprire una antico furto perpetrato dalla signora Cheveley e con un controricatto la rende inoffensiva. Ma l’opera da buon samaritano di Goring continua e riesce a far rappacificare i due coniugi che praticamente fanno finta di dimenticare colpe e rudezze caratteriali    e si autoassolvono.

La messa in scena è molto simpatica ed inizia con una sorta di rewind di tutta la commedia durante il quale i protagonisti recitano un riassunto in poche batture che comincia dalla fine della commedia. Il rewind è sottolineato da continue rapide entrate in scena e veloci uscite a marcia indietro

L’attualità del testo è stata evidenziata da applausi a scena aperta che sottolineavano battute facilmente applicabili alla situazione politica attuale.

La regia è affidata a Roberto Valerio  che interpreta anche Sir Robert con Valentina Sperlì nelle  vesti della signora Cheveley, Pietro Bontempo in quelli di Lord Goring, Alarico Salaroli nelle vesti del padre di Goring, Chiara Degani che interpreterà Lady Chiltern e Luca Damiani nei panni di Mason/Phips.

Lunghi applausi alla fine e pubblico soddisfatto per una commedia divertente e falsamente leggera.

Si replica al Quirino di Roma sino al 19 maggio 2013.

Recensione di Attilio A. Romita

redazione grey-panthers:
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