di Attilio A. Romita 28 gennaio 2014.
Al suono di questo titolo viene subito in mente il celebre ritornello, del quale molto spesso si ricorda la musica e …. solo il primo verso: Oh Cin Cin La, Oh Cin Cin La/ Mordi rosicchia divora/Tormenta pur chi ti vuol bene/Le tue catene son fatte di fior.
Siamo a Macao in un periodo imprecisato di fine ‘800 ed è il momento delle nozze di Myosotis, figlia del Mandarino Fun Ki con il Principe Gelsomino. Myosotis, per un eccesso di protezione paterna, ha ricevuto una completa “diseducazione sessuale” da parte di una dama di corte, lady Blum (che nel testo originale era un eunuco). Il Principe Gelsomino è anche più “ingenuo” della futura sposa. Con queste premesse Fun Ki sarebbe destinato a non diventare mai nonno!
Fortunatamente in quel momento è presente a Macao Cin Cin Là, avvenente e spigliata parigina che Fun Ki ha ben conosciuto in Francia. Insieme a lei c’è anche il suo spasimante PetitGris.
Cin Cin Là può essere la soluzione di tutte le ingenuità della novella coppia e Kun Fi la incarica di aiutarlo a risolvere il problema. Allo stesso tempo Petit Gris si incarica di “risvegliare” Myosotis.
Come in tutte le favole il lieto fine è d’obbligo; Myosotis e Gelsomino si svegliano dai loro sonni infantili e Petit Gris può festeggiare felice insieme alla sua Cin Cin La.
Questa messa in scena è della Compagnia di Corrado Abbati, che ha curato anche l’adatttamento e la regia, con Simona Distefano, Matteo Mazzoli, Francesca Indino, Gian Marco Avellino, Eva Reggiani, Antonio Cadoni ed i ballerini Giacomo Cussigh, Lorenzo Eccher, Veronica Belletti, Martina Cardoni, Virginia Gruzza e Carlotta Saccani. Le scene sono di Stefano Maccarini e le coreografie di Giada Bardelli; Marco Fiorini è il direttore musicale. La compagnia di Corrado Abbati è da anni esperta ed acclamata interprete di spettacoli di teatro musicale leggero e di operette.
Come diceva un mio vicino di posto, noi ci siamo ormai abituati agli allestimenti spettacolari dei film di Hollywood ed il primo impatto con una scena con pochi elementi e costumi semplici ci sconcerta un po’. Poi la bravura degli interpreti e la scenografia continuamente ravvivata dal balletto ci fa immergere nel clima della favola che si svolge sulla scena.
In conclusione una serata simpatica e divertente intervallata da tanti applausi a scena aperta e conclusa da un lunghissimo applauso. All’uscita molti tentavano di ricordare il ritornello, ma pochissimi andavano oltre il primo verso!
Si replica al Quirino di Roma sino al 9 febbraio.