Lo spirito e i sapori del Natale più autentico sono il leit-motiv di questo breve viaggio in Piemonte, lungo un itinerario automobilistico (circa 130 km) che attraversa le tre province di Alessandria, Vercelli e Novara: si va alla scoperta di città raccolte e ordinate, di campagne operose, segnate dai lunghi filari di vigneti e dalle distese dei campi di riso. È da queste zone che provengono alcune delle eccellenze gastronomiche italiane, dai vini rossi ai formaggi, dal riso alla pasticceria: sono la punta di diamante di questa regione discreta e accogliente, che sa conquistare il palato con i corposi piatti della tradizione e incantare gli occhi con le piccole e grandi bellezze – artistiche, storiche, paesaggistiche – disseminate lungo tutto il percorso.
Da Alessandria a Casale Monferrato
L’itinerario prende avvio da Alessandria, attiva cittadina situata nell’angolo sudorientale del Piemonte: benché la sua storia sia stata segnata da frequenti passaggi di eserciti (è in posizione strategica tra Torino e Milano), l’elegante centro storico è costellato da bei palazzi dall’aspetto un po’ severo, da ampie piazze porticate, rallegrate, durante il periodo natalizio, da luminarie discrete e festoni che accompagnano le passeggiate dello shopping. Tutte le vie centrali conducono alla vasta Piazza della Libertà, voluta da Napoleone, su cui si affacciano il settecentesco palazzo del Municipio, detto anche “palazzo rosso” dal colore della facciata, reso particolare dall’orologio a tre quadranti, e il palazzo Ghilini, anch’esso del Settecento, in forme barocche, ritenuto il più bello della città.
Da Alessandria si imbocca poi la strada statale 31 in direzione di Occimiano, che costeggia i colli del Basso Monferrato, ricoperti da vigneti, in questo periodo dell’anno a riposo: davanti agli occhi sfilano i borghi posti sulla sommità, le piccole chiesette romaniche, le grandi fattorie, sospese tra le nebbie, che in inverno spesso ricoprono queste campagne. Una volta superato Occimiano, si svolta in direzione di Vignale Monferrato, noto centro di produzione vinicola, quindi si raggiunge Ottiglio, caratteristico abitato in tufo steso a semicerchio sul fianco della collina. È qui che, alla macelleria Degiovanni, si fa la prima sosta per le provviste natalizie: tra i salumi della
Vercelli, capitale del riso
Si lascia Casale Monferrato per inoltrarsi verso nord, in direzione di Vercelli, nella patria del riso italiano: la strada da seguire è la statale 31 bis in direzione di Morano sul Po, quindi, deviando a destra sulla provinciale 455, si prosegue per Trino, Tricerro, Desana. Sono, questi, gli antichi borghi agricoli della Bassa pianura vercellese ininterrottamente ricoperta da campi di riso e canali, che geometricamente ne tracciano il reticolo: è il cuore delle celebri ‘Terre d’acqua’, inondate in primavera per far crescere le piantine di riso, cereale pregiato di cui la provincia di Vercelli, oggi, è il primo mercato in Europa.
La coltura del riso si diffuse in questi luoghi tra Quattro Cinquecento, grazie ai monaci cistercensi che dimoravano nell’Abbazia di Lucedio (oggi trasformata in una moderna azienda agricola privata) e che disboscarono le terre circostanti per impiantarvi i campi di riso. Le tipologie di riso prodotte nel vercellese sono di alta qualità, utilizzate dai migliori chef d’Europa come da tante famiglie che amano le ricette tradizionali (il risotto alla milanese, il riso al parmigiano). Numerose aziende locali oggi adottano regimi biologici e controllati e producono il riso attraverso sistemi tradizionali: una di queste è la Tenuta Castello, tra le migliori della zona, che effettua vendita al pubblico nella sua sede nella cascina Settime (sulla provinciale, poco prima di entrare in paese) e al Castello di Desana (piazza Castello 8): il riso è confezionato in sacchetti di iuta, su cui sono indicate le tipologie più note, come il riso Carnaroli, l’Arborio, il Vialone nano.
Breve è la distanza che separa Desana da Vercelli, città ordinata e accogliente, che durante le festività decora di luci le vie e le piazze del centro storico: passeggiando tra belle vetrine e palazzi nobiliari, è d’obbligo una sosta all’abbazia di Sant’Andrea, simbolo della città, costruita tra il 1219 e il 1227, e nella bella piazza Cavour, in cui si svolge il mercatino natalizio.
Da Vercelli a Novara
Usciti da Vercelli, si procede verso nord, in direzione di Quinto Vercellese, quindi di Oldenico e Ghislarengo, dove si attraversa il fiume Sesia per raggiungere Carpignano Sesia, in provincia di Novara. Qui le coltivazioni di cereali lasciano il posto ai vigneti di uva nebbiolo, ordinatamente disposti sulle prime colline della Valsesia; la zona è celebre per alcune produzioni di vini doc, come il Fara, il Ghemme, il Sizzano, che si acquistano presso le Cantine Dessilani, nel piccolo borgo di Fara Novarese (poco oltre Carpignano): sono rossi corposi, caldi e profumati, adatti ai piatti elaborati della tavola natalizia. Su cui non possono certo mancare ottimi formaggi: la provincia di
L’itinerario si completa scendendo a Novara e visitando, anche in questa tranquilla cittadina della ricca pianura, il piccolo centro storico, interamente pedonalizzato, addobbato con discrezione e buon gusto. Lo stesso che contraddistingue un po’ ovunque lo stile e l’atmosfera di questo invitante angolo di Piemonte.