In occasione delle celebrazioni per il Centenario della nascita di Alberto Burri (1915-2015) la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, nata nel 1978 per volontà dello stesso Artista, annuncia la prossima uscita del nuovo Catalogo Generale delle Opere. L’opera editoriale, promossa e curata direttamente dalla Fondazione presso cui è attivo l’Archivio Burri, è stata concepita in sei volumi e in due distinte edizioni, una in lingua italiana e l’altra in lingua inglese. L’intera opera documenta il lavoro del Maestro mediante tavole a colori delle opere accompagnate da schede tecniche scientifiche, da saggi originali di carattere storico, critico ed estetico, presenti in ciascun volume. Frutto dell’incessante opera di studio e archiviazione che la Fondazione svolge da più di trent’anni, il Catalogo Generale si propone come un esauriente strumento di studio e ricerca che per la prima volta abbraccia la totalità della produzione artistica di Alberto Burri, in un periodo storico che va dal 1945 al 1995, data della sua morte, al fine di rendere maggiormente fruibile la consultazione e la conoscenza del vasto repertorio del grande Maestro dell’arte contemporanea.
Tra le prime iniziative del Centenario figura la mostra Rivisitazione: Burri incontra Piero della Francesca (31-10-2014/12-3-2015) negli spazi della Pinacoteca Civica di Sansepolcro (AR), a cura della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, della Pinacoteca Civica e dell’Associazione Sbandieratori di Sansepolcro con il patrocinio dei Comuni di Sansepolcro e Città di Castello. All’emblematica manifestazione, che consente un ideale incontro tra la pittura dei due sommi artisti – nati a pochi chilometri di distanza – ha dato il suo attivo contributo la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico della Provincia di Arezzo.
In collaborazione con l’Associazione per la Tutela dei Monumenti dell’Alta Valle del Tevere, a Morra nell’Oratorio di S. Crescentino, il 30 maggio 2015 si è svolto un incontro di studio sulla pittura di Luca Signorelli alla quale Alberto Burri era attento e interessato. Gli importanti affreschi, come la stessa architettura che li accoglie, restaurati entrambi dal 1974 al 1977 grazie alla devoluzione del Premio Feltrinelli per la Grafica assegnato nel 1973 dall’Accademia dei Lincei a Burri, e da questi all’opera di restauro condotta sotto la guida di Nemo Sarteanesi, sono stati oggetto di riflessione critica sulla relazione tra i due Maestri dell’Alta Valle del Tevere.Gibellina (Valle del Belice, Sicilia) fu distrutta dal sisma del 1968. Artisti di chiara fama hanno risposto all’appello di Ludovico Corrao per la fondazione della nuova città in altro luogo, con progetti di piazze, architetture e opere monumentali. Burri decide di intervenire, però, sui ruderi della vecchia Gibellina. I resti della città vengono inglobati nel cemento riprendendo il vecchio assetto urbanistico. Il labirinto bianco copre come un sudario le rovine del sisma, ricordando con le fenditure del Cretto l’evento distruttivo e offrendo alla comunità un nuovo inizio. I lavori, avviati nel 1985 e interrotti nel 1989, coprono 70.000 mq. a fronte dei 90.000 mq. previsti. Nel Centenario della nascita di Burri la Regione Sicilia e il Comune di Gibellina e la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, hanno deciso di completare e restaurare questa grande opera di land art, senza eguali nel panorama artistico internazionale.
Il 25 luglio 2015 il Museo Riso di Palermo ha inaugurato una mostra, curata da Bruno Corà, interamente dedicata ai Cretti di Alberto Burri, conclusa il 20 settembre 2015. Burri si applica ai Cretti a partire dai primi anni Settanta e sino al 1976. Sono superfici che ricordano le fessurazioni delle terre argillose, quando la siccità raggiunge il suo apice. Su superfici di cellotex, quadrate o rettangolari, distende un impiastro di bianco, di zinco e colle viniliche, aggiungendo terre colorate nel caso l’opera dovesse presentare sfumature o colori diversi. Il resto lo affida al processo di essiccamento. Con l’aumentare delle dimensioni dei Cretti, gli impasti si arricchiscono anche di caolino, oltre che di bianco, di zinco e terre. A garantire la stabilità delle superfici Burri interviene, dopo l’essiccatura, con più mani di vinavil. Giunge a realizzare opere decisamente monumentali come i Cretti di 5 metri di altezza e 15 metri di base per i musei di Capodimonte e di Los Angeles.
La mostra Burri I Cretti ha offerto l’occasione per approfondire questa fase del processo creativo di Burri, attraverso importanti opere, disegni, foto, progetti. Il catalogo della Mostra sarà presentato a Palermo il 16 ottobre p.v.
Il 10 maggio a Pistoia, a Palazzo Sozzifanti, si è aperta al pubblico fino al 26 luglio la mostra Burri e Pistoia. La Collezione Gori e le fotografie di Amendola, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e curata da Bruno Corà, con opere della Collezione Gori, della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri di Città di Castello e fotografie di Aurelio Amendola. Il percorso espositivo ha presentato un nucleo significativo di lavori appartenente alla collezione di Giuliano Gori, grande amico di Burri fin dagli anni Sessanta, decennio in cui appaiono i “Legni” le “Combustioni”, i “Ferri”, le “Plastiche” che definiscono in modo emblematico il rapporto di Burri con ‘la materia’ da trasformare in pittura. Le opere in mostra sono state affiancate da un ricco repertorio di fotografie di Aurelio Amendola, a lungo collaboratore e testimone dell’azione artistica del Maestro. Istantanee che forniscono un fedele ritratto dell’artista e dell’uomo. L’immagine più celebre di Burri proviene proprio dall’obiettivo di Amendola: parte di una spettacolare serie di scatti delle “Combustioni” realizzate nell’atelier di Morra nel 1976.
Nel 1973 Alberto Burri in occasione della XV Triennale realizzò l’opera permanente Teatro Continuo, piattaforma scenica inserita nel Parco Sempione, divenendo parte integrante del parco stesso: anello di congiunzione ideale fra la Torre Filarete del Castello Sforzesco e l’Arco della Pace.Nel 1989 l’Amministrazione comunale decise di demolire il teatro.In occasione del Centenario della nascita del Maestro, la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri ha deciso di mettere a disposizione i disegni originali per ricostruire l’opera esattamente come l’aveva concepita il Maestro e di donarla al Comune di Milano e alla Fondazione La Triennale di Milano con il sostegno di NCTM, prestigioso studio legale milanese impegnato nella promozione e diffusione dell’arte contemporanea italiana e internazionale. Il Teatro Continuo è stato ufficialmente riconsegnato alla Città in data 23 maggio 2015.
Au rendez-vous des amis, Opere e pensiero degli artisti contemporanei. Estetica ed Etica nell’arte odierna – Invitati da un Comitato Scientifico di respiro internazionale, una vasta assemblea di artisti appartenenti a diversi Paesi, generazioni e tendenze di linguaggio, si sono incontrati il 26 e 27 giugno 2015 a Città di Castello presso gli Ex Seccatoi del Tabacco per interrogarsi e discutere sullo stato dell’Arte Contemporanea, ponendo, a partire dalla propria opera, esempi e problemi da affrontare relativi alla condizione artistica in questa fase critica delle società contemporanee. L’incontro, attraverso nove tavoli di lavoro in grado di suscitare l’interesse degli artisti e del pubblico ammesso all’ascolto, su argomenti diversi riguardanti l’arte odierna, si è configurato come un ‘summit’ internazionale a carattere teorico sui temi estetici ed etici della nostra epoca. Gli Artisti invitati esporranno le loro opere nella prestigiosa sede rinascimentale di Palazzo Vitelli a S. Egidio fino al 13 dicembre 2015.
Materia, Forma e Spazio nella pittura di Alberto Burri. Convegno Internazionale, Università degli Studi di Perugia – All’importante appuntamento di riflessione storico-critica, che avrà luogo il 20 e 21 novembre 2015, parteciperanno studiosi e critici che nel tempo e più recentemente hanno svolto un’azione di rilettura dell’opera del Maestro.
Partendo dai fondamentali contributi poetici, critici e storici, offerti nel corso degli anni pionieristici ’50-’60, agli inizi della vicenda artistica di Burri, fino alle attuali posizioni critiche espresse sulla sua opera, negli ultimi anni del suo lavoro e dopo la sua scomparsa, obiettivo del convegno è verificare quanto il suo linguaggio sia tuttora vivo e attuale.
Un nuovo racconto filmico sulle vicende di Burri artista e uomo, partendo da un episodio avvenuto nel 1943, durante la sua prigionia nel campo texano di Hereford, dove la sua professione di medico si interrompe con una decisa svolta verso la pittura. Dopo la guerra, a Roma, Burri frequenta pittori, scultori, poeti, italiani e stranieri. Il racconto evidenzierà alcuni passaggi fondamentali della sua straordinaria esperienza artistica all’insegna della materia fino alla creazione della Fondazione di Città di Castello che custodisce larga parte della sua opera di pittura, scultura e architettura.
Altre iniziative, in alcune città italiane come Teramo, Napoli, Cosenza e Firenze, sono in avanzato stato di progettazione. Nella primavera del 2016, a conclusione delle manifestazioni del Centenario, a Città di Castello verrà organizzata una grande mostra sull’opera di Alberto Burri, in collaborazione con il Solomon R. Guggenheim Museum di New York.