La montagna ha sempre rivestito, rispetto all’umanità, molteplici significati e usi: vissuta o abbandonata, divinizzata, sfruttata, vista come barriera o rifugio, come luogo di scelte di vita, amata o rinnegata. Da sempre infatti il rapporto tra la montagna e il genere umano è sempre stato importante, mai irrilevante.
Da sempre le montagne sono state limiti per migrazioni, barriere per conflitti, custodi di un rapporto intimo e spirituale con la natura; luoghi da cui fuggire, o luoghi dove ricercare nuovi equilibri.
Da questa considerazione si è sviluppato il progetto espositivo “Vivere in alto. Uomini e montagne dai fotografi di Magnum. Da Robert Capa a Steve McCurry”, fino al 9 ottobre al Castello di Caldes in Val di Sole (Trento). Una mostra che vuole essere un elemento di continuità con il progetto espositivo “Vite di corsa. La bicicletta e i fotografi di Magnum. Da Robert Capa ad Alex Majoli” che sposava la straordinaria vocazione di questo territorio verso la pratica ciclistica. Una continuità che denota la volontà di intraprendere un nuovo progetto finalizzato a sviluppare una lettura, attraverso l’opera di grandi fotografi di fama internazionale, delle caratteristiche del territorio della Valle di Sole.
Una progettualità che continua e si sviluppa quest’anno affrontando due elementi determinanti per il territorio della Val di Sole: le montagne con il loro straordinario patrimonio naturale e le comunità che le vivono e permettono di fruirle, con il proprio bagaglio di esperienze e cultura.
In apertura: The Dalai Lama. Ladakh. INDIA. 1976© Raghu Rai/Magnum Photos
Tematica cardine sarà, per questa nuova iniziativa il rapporto fra le persone e le montagne. Protagonista assoluta sarà la montagna osservata, vissuta e raccontata dai grandi interpreti dell’Agenzia Magnum Photos, fondata nel 1947 ed ancora oggi attiva. Verranno raccolte circa 100 fotografie che esploreranno vari aspetti di questo rapporto uomo-natura permettendo così di fornire uno spaccato completo di questa relazione. Il percorso espositivo affronta, nelle splendide sale del Castello di Caldes, aspetti di questo rapporto fra uomo e montagna, mettendo l’attenzione sui punti di contatto fra i tempi della natura e quella degli uomini.
Si parte dalle persone, con le loro personali storie, che hanno scelto di vivere la montagna con un viaggio in varie parti del mondo e nelle mille professioni che tradizionalmente si svolgono; la vita di coloro che, per scelta o necessità, decidono di vivere in alto e di affrontare le difficoltà che essa comporta. Fotografie di Steve McCurry, Inge Morath, Susan Meiselas, Ferdinando Scianna e molti altri ancora. Una seziona è dedicata, ovviamente, al tema del turismo e alle mille implicazioni che esso ha. Un tema con luci e ombre, ma che permette di riflettere i cambiamenti avvenuti all’interno della nostra società attraverso le fotografie di Martin Parr, i colori di Newsha Tavakolian e l’ironia di Jean Gaumy.
Poi c’è il tema dei luoghi del vivere in alto, spaziando dalle testimonianze delle civiltà antiche, con la fotografia di Bruno Barbey, fino alle moderne infrastrutture a servizio del turismo e delle nuove esigenze del vivere in montagna con le foto di René Burri. Su questa sezione l’attenzione è indirizzata anche agli interventi dell’uomo sulla montagna, sia per supportare le esigenze del turismo, sia gli interventi per preservarlo e proteggerlo. In questa sezione fotografie di Peter Marlow e Carl De Keyzer. Ma la montagna è anche luogo di conflitti e a questo verrà dedicata una sezione specifica con foto di Alex Majoli e Christopher Anderson. Ma è la stessa percezione e sensibilità dell’uomo a trovare la bellezza nelle montagne e per questo una sezione sarà incentrata su fotografie che rendono conto della magia delle altezze, con opere di Paolo Pellegrin e Thomas Hoepker. Il percorso termina con la dimensione spirituale della montagna con foto di autori come Chris Steele-Perkins e Raghu Rai.
Un grande sforzo organizzativo che raccoglie molti dei membri della agenzia fotografica Magnum Photos: Robert Capa, George Rodger, Werner Bischof, Elliott Erwitt, Burt Glinn, Erich Hartmann, Inge Morath, Marc Riboud, René Burri, Sergio Larrain, Constantine Manos, David Hurn, Bruno Barbey, Philip Jones Griffiths, Leonard Freed, Guy Le Querrec, Raymond Depardon, Alex Webb, Susan Meiselas, Chris Steele-Perkins, Abbas, Jean Gaumy, Peter Marlow, Steve McCurry, Thomas Hoepker, Hiroji Kubota, Ferdinando Scianna,Stuart Franklin, Patrick Zachmann, Carl De Keyzer, Martin Parr, Gueorgui Pinkhassov, Alex Majoli, Thomas Dworzak, Paolo Pellegrin, Jonas Bendiksen, Alec Soth, Christopher Anderson, Moises Saman, Jacob Aue Sobol, Jerome Sessini, Matt Black, Newsha Tavakolian, Raghu Rai, Lu-Nan.
Una straordinaria raccolta di opere, dalle storiche fotografie degli anni Cinquanta sino ai giorni nostri, permettendo così una lettura trasversale e articolata fra il rapporto uomo-montagna, spaziando in tutti i continenti. Un approfondimento di questa relazione che potrà offrire riflessioni sulle sfide odierne della montagna, in primis quella demografica e del cambiamento climatico, ma anche tra la modernità e la digitalizzazione.
“Vivere in alto. Uomini e montagne dai fotografi di Magnum. Da Robert Capa a Steve McCurry” – fino al9 Ottobre
Castello di Caldes, Val di Sole (Trento)
Orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 18; dal 18 luglio al 29 agosto aperti anche i lunedì sempre dalle 10 alle 18
Prezzi: intero 8,00 € ridotto 6,00 €
Informazioni: Tel. 0461.492811