Achille Calzi, personalità poliedrica e ricettiva, artista a tutto tondo, portavoce delle nuove istanze della modernità, fu figura importantissima non solo per la vita culturale di Faenza e della corrente Liberty italiana, ma artista attivo nella produzione e innovazione della ceramica applicata all’architettura e all’industria ceramica in Italia. A lui è dedicata “Tra Simbolismo e Liberty: Achille Calzi” allestita fino al 18 febbraio del 2018 al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza. Discendente da generazioni di artisti e maiolicari, fu pittore, disegnatore, direttore della Pinacoteca, del Museo Civico e della Scuola di Disegno e Plastica di Faenza, storico dell’arte e docente, collaborò con la manifattura faentina Fratelli Minardi nel 1903 e fu direttore per le fabbriche Riunite Ceramiche, dove progettò, oltre a ceramiche d’uso, anche ceramiche per l’architettura, camini da salotto, piastrelle per esterni divenuti simbolo di un cambiamento linguistico e artigianale.
L’esposizione rappresenta il punto di arrivo di un importante lavoro antologico, mai prima condotto, su un artista cardine della storia culturale e della produzione simbolista e liberty del nostro paese, prematuramente scomparso interrompendo, così, la sua instancabile ricerca stilistica. “Calzi incarna la moderna figura dell’artista progettista, facendosi interprete del principio modernista dell’arte in tutto, attraverso le numerose collaborazioni con le principali manifatture faentine attive nei settori della ceramica, dell’ebanisteria e dei ferri battuti e nell’impegno profuso nel campo della grafica – spiega la curatrice Ilaria Piazza. – A questo si aggiunge la multiforme ricerca nelle arti figurative, dalla decorazione al “bianco e nero”, dalla pittura da cavalletto alla caricatura, dove recepisce alcune delle più avanzate tendenze artistiche nazionali e internazionali. Se da un lato le visioni macabre, intrise di suggestioni misteriosofiche ed esoteriche, segnano l’adesione al Simbolismo, dall’altro il suo linguaggio pittorico accoglie sperimentazioni d’impronta divisionista. Tra riferimenti locali e influenze internazionali si colloca l’attività di caricaturista e di autore di immagini satiriche, dove Calzi manifesta anche il proprio sentimento patriottico nella serie di cartoni realizzati sul finire della Prima guerra mondiale a sostegno del fronte interno”.
Aggiornato sulla vita culturale del suo tempo, grazie, anche, ai numerosi viaggi all’estero, ebbe molteplici rapporti con artisti, letterati e musicisti importanti come Pellizza da Volpedo, Adolfo de Carolis, Arturo Martini, Giosuè Carducci, Alfredo Oriani, Gabriele D’Annunzio e Riccardo Zandonai.
Intellettuale di spicco dell’ambiente culturale faentino Calzi sostenne fino allo strenuo quella visione polifonica del fare artistico, opponendosi – in una nota querelle – a Gaetano Ballardini, fondatore del MIC di Faenza, che con la nascita prima del Museo poi della Scuola sancisce il ‘primato’ della ceramica.
“Tra simbolismo e liberty. Achille Calzi” – dal 5 novembre al 18 febbraio 2018
MIC – Museo Internazionale delle Ceramiche, Viale Baccarini 19, Faenza
Orari: martedì-venerdì 10-13,30 e sabato, domenica e festivi 10 – 17,30
Prezzi: euro 8, ridotto (over65) euro 5
Informazioni: 0546 697311