Chi determina e controlla i confini? Chi li può attraversare e a chi, invece, è proibito? Sono queste le domande che sorgono dinnanzi alla maestosa opera di luce realizzata dall’artista e attivista Ai Weiwei per l’Amsterdam Light Festival, evento in programma fino al 21 gennaio. Il più grande museo all’aperto di luci e colori di tutta Europa, spegne quest’anno sei candeline e, per l’occasione, ha convocato la superstar cinese per illuminare la città con la sua arte dirompente e provocatoria.
Il tema di questa edizione è “Esistenziale”, un concetto attraverso il quale si intende stimolare il visitatore a pensare a ciò che unisce o divide le persone e al ruolo che ha la luce in questo. Con “Thinline”, una linea di luce lunga sette chilometri che attraversa gli straordinari canali di Amsterdam e che collega tutte le opere d’arte del festival, Ai Weiwei vuole rendere omaggio al tema dell’Amsterdam Light Festival, mettendo i visitatori di fronte a domande inevitabili non solo sui confini fisici che dividono le persone, ma anche sulle barriere linguistiche, i limiti personali e di possibilità. Concetti che, oggi, sono più che mai attuali e sui quali l’artista vuole che il pubblico si confronti.
Come ogni anno, l’Amsterdam Light Festival è diviso in due sezioni: un’esposizione via acqua e una via terra. La prima presenta un grande numero di opere sui canali che possono essere visitate in solitaria o con l’appoggio di compagnie locali che offrono appositi boat tours per ammirare il percorso illuminato. Le esposizioni a terra, invece, sono raccolte al Marineterrein, palazzo dove ha sede
Durante il festival è possibile ammirare le opere e le installazioni di numerosi artisti contemporanei, designer e architetti che provengono da ogni parte del globo. “Siamo molto fieri della line-up internazionale del festival delle luci”, afferma Lennart Booji, il direttore creativo dell’Amsterdam Light Festival. “Ogni anno diamo il benvenuto ad artisti e designer internazionali, anche se già molti dei partecipanti olandesi sono conosciuti in tutto il mondo. Quest’anno, oltre a Ai Weiwei, ci sono artisti dal Kosovo, Indonesia, Regno Unito, Stati Uniti, Belgio, Germania, Canada, Giappone“. Un bel mix di culture differenti, perfettamente in linea con il tema del festival, il cui scopo è di far capire che la diversità culturale non crea confini, ma unisce le persone.