In Trentino, il museo all’aperto del borgo di Mezzano

Sotto il cielo del Primiero, dove anche la scorta di legna per l’inverno si fa arte, quest’estate si inaugurano tante nuove installazioni che impreziosiscono ulteriormente un paese-gioiello, tra i Borghi più Belli d’Italia, fiero delle proprie origini rurali.

Mezzano di Primiero, piccolo, magico centro del Trentino, tra I Borghi più Belli d’Italia, ha fatto il botto. Da qualche anno infatti, il suggestivo borgo del Primiero, al cospetto delle Pale di San Martino, il cui destino è da sempre legato al legno e agli altri elementi della natura montana, si sta popolando di meravigliose cataste artistiche, grazie alla fantasia dei privati ma soprattutto alle opere di artisti affermati e selezionati con un concorso nazionale. Piano piano, ciocco dopo ciocco, lo scorso anno eravamo rimasti a 17 installazioni ma ora “Cataste e Canzei” – rassegna unica e innovativa che di Mezzano è diventata l’anima – , forte di un successo crescente e di un grande gradimento da parte dei visitatori, ha preso decisamente la rincorsa e con l’estate 2014 cadrà il lenzuolo su ben 8 nuove opere d’arte open air.

Sempre più, quindi, ogni angolo del borgo dalle antiche architetture rurali sapientemente restaurate riserverà al viandante una sorpresa. Lungo gli stretti vicoli, ai piedi delle antiche facciate, al cospetto dei tipici ballatoi, nelle piccole piazze, nei cortili, sotto le scale, negli anditi e sui poggioli la tradizionale scorta di ceppi per l’inverno si fa bella e prende forme inattese: restituisce vicende passate, consegna sogni, reinterpreta eventi storici, racconta dei padroni di casa, invita a riflessioni.

Quest’anno infatti, oltre agli artisti vincitori del concorso, raccolgono la sfida di dare nuova forma alla tradizione, di reinterpretare il pezzo di legno, anche gli allievi dell’Istituto d’Arte Vittoria di Trento. Ecco allora esordire 8 nuovi canzei (le cataste, nel dialetto locale), capolavori di parsimonia, perizia e accuratezza sparsi per un borgo che è un inno alla ruralità.

Tanti insomma -25 per la precisione- i pretesti per visitare anche la prossima estate un paese-cameo che ha fatto del ritorno alla natura e alle radici la propria battaglia, non solo con scelte consapevoli e responsabili, ma con l’appassionata realizzazione di altri cinque itinerari intitolati “Segni sparsi del rurale” e dedicati all’acqua, agli orti, alle architetture, ai dipinti murali e alle antiche iscrizioni.

 

Per informazioni: Comune di Mezzano

tel. 0439.67019, info@mezzanoromatnica.it e www.mezzanoromantica.it

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