Da un aneddoto riportato da Arturo Carlo Quintavalle si intuisce quanto accomuni i due artisti, almeno in una precisa fase della produzione morlottiana: al critico e storico dell’arte Morlotti confessa come Roberto Longhi, sostando davanti alcune sue opere esposte al Milione tra il ’39 e il ’40, chiedesse al gallerista Gino Ghiringhelli: “chi è questo morandiano così interessante?”. L’episodio costituisce un autorevole riferimento alla devozione di Morlotti verso il maestro bolognese, che rende ancora più interessante il dialogo inedito proposto dall’esposizione al Museo Morandi.
La notevole qualità dei dipinti e dei pastelli di Morlotti in mostra consente di ripercorrere tutti i momenti salienti dell’attività dell’artista, a partire dagli esordi sulla scena milanese dei primi anni Quaranta, documentati in particolare da una rara Natura morta ascrivibile al 1942: un tempo in cui, da precoce protagonista del vivace ambiente artistico cittadino, Morlotti individua appunto in Morandi un riferimento e un modello.
La mostra prende avvio da due importanti esemplari di quella stagione morlottiana, la citata Natura morta del’42 e Dossi del 1946. Attraverso le opere esposte si seguirà l’evoluzione di Morlotti, che rielabora e assorbe gradualmente la pittura di Morandi entro uno stile proprio e autonomo. Infatti, superato l’intenso confronto con Picasso che, dopo le giovanili prove morandiane, caratterizza la produzione del pittore degli anni Quaranta, in perfetta contiguità di tempi con il generale orientamento neo-cubista dell’arte italiana intorno alla fine della seconda guerra, l’artista approda intorno alla metà degli anni Cinquanta alle prime sue prove autenticamente originali, ove matura uno stile affatto personale, caratterizzato da una intera immersione nel magma di una natura composita (calato, dirà di sé, “come un insetto in mezzo alle cose”) attraverso una grande intensità materica e ricchezza cromatica. Con esse Morlotti rielabora le potenti composizioni del maestro che, superato Morandi, più interessa il pittore, ovvero Paul Cézanne.
L’inaugurazione della mostra sarà aperta da un recital per pianoforte di Gile Bae, giovane talento olandese proveniente dall’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola.
Informazioni generali:
Museo Morandi, Via Don Minzoni 14 – Bologna
Tel. 0516496611 – info@mambo-bologna.org