Dal Metropolitan di New York all’HangarBicocca di Milano. Tomás Saraceno torna a sorprendere e la sua arte rimane “sospesa” dal 25 ottobre 2012 al 3 febbraio 2012

Dal 25 ottobre 2012 al 3 febbraio 2013 HangarBicocca presenta On Space Time Foam, un grande progetto espositivo di Tomás Saraceno, artista visionario conosciuto per le sue sorprendenti strutture che coinvolgono il pubblico in esperienze spaziali ed emozionali straordinarie. Tomás Saraceno e’ il primo artista ad essere stato invitato a Boston per il nuovo progetto di residenza del Center for Art, Science & Technology (CAST) del prestigioso Massachussets Institute of Technology (MIT) di Boston.

L’intervento monumentale è costituito da una superficie trasparente sospesa a 24 metri di altezza, dell’ampiezza di 400 metri quadrati su tre strati, per un totale di 1.200 metri quadrati. Un lavoro di creatività e ricerca scientifica reso possibile, con il sostegno di Pirelli, dall’interazione di competenze e esperienze nei campi più diversi del sapere.

Vive e lavora “sul pianeta terra e oltre” si legge nella biografia ufficiale di Tomás Saraceno, nato in Argentina, a San Miguel de Tucumán, trentanove anni fa. Artista, architetto e cittadino del mondo che da sempre studia universi alternativi, Tomás Saraceno porta a Milano un’installazione site-specific inedita, capace di coniugare scienza e arte. A cura di Andrea Lissoni, il progetto di Saraceno si affiancherà all’installazione audiovisiva di Carsten Nicolai unidisplay (fino al 2 dicembre).

On Space Time Foam è una struttura formata da tre livelli di membrana spessa e trasparente innalzata e incastonata sulle pareti del “Cubo” di HangarBicocca per un’estensione di 400 metri quadrati. L’ampia pellicola morbida e fluttuante accoglie i visitatori che si trovano a muoversi a mezz’aria, librandosi tra il pavimento e il soffitto, tra la terra e il cielo: portando chi la fruisce alla perdita delle coordinate spaziali.

L’artista si misura con il concetto di limite sfidandolo e arrivando a concepire un dispositivo mai realizzato prima, che viene attivato dalla partecipazione del pubblicoOn Space Time Foam trasforma l’architettura in un organismo vivente, che respira grazie ai movimenti di chi la attraversa, rendendo visibili le infinite relazioni che ci legano allo spazio. Come spiega l’artista, “le membrane che costituiscono il nucleo abitativo di HangarBicocca sono costantemente modificate dal clima e più semplicemente dai movimenti delle persone. Ogni passo, ogni respiro modifica l’intero spazio: una metafora di come le nostre interrelazioni condizionano la terra”.

L’opera, che ha richiesto mesi di progettazione ingegneristica e test statici, rappresenta un importante momento nel processo di studio e sperimentazione dell’opera di Tomás Saraceno, sempre in bilico tra ricerca dell’impossibile e rigore scientifico. On Space Time Foam è infatti realizzata grazie alla collaborazione tra un team di ingegneri e Lindsrand Technologies, azienda leader nella ricerca e nella produzione di prodotti e materiali aerostatici, di mongolfiere e di veicoli spaziali creati anche per l’ESA (European Space Agency). L’opera per HangarBicocca è la concretizzazione di un sogno utopico, quello del volo e della leggerezza al di là dei vincoli della fisica attraverso una sperimentazione di materiali e tecniche mai utilizzati in precedenza.

Frutto della visionarietà dell’artista-architetto, di elaborati studi scientifici e di sinergie tra competenze e esperienze differenti, il progetto è stato reso possibile grazie al sostegno di Pirelli, che sulla costante dialettica tra rigore della ricerca tecnologica e capacità di guardare agli scenari del futuro, ha costruito la sua storia d’impresa sempre aperta al nuovo.

On Space Time Foam si pone come un lavoro centrale nel percorso di sperimentazione di Saraceno, primo artista ad essere invitato al nuovo progetto di residenza del Center for Art, Science & Technology (CAST), del prestigioso Massachussets Institute of Technology (MIT) di Boston. Partendo dal progetto creato per HangarBicocca, l’artista coinvolgerà studiosi, scienziati e Premi Nobel per analizzare la fattibilità di un vero e proprio modello abitativo, dando vita a una biosfera fluttuante da posizionare tra le isole Maldive, con pannelli solari e un sistema per desalinizzare l’acqua marina.

On Space Time Foam rientra nella ricerca che da anni l’artista porta avanti sulla creazione di sistemi volanti, come ad esempio piattaforme capaci di cambiare forma e di mutare grazie all’interazione del pubblico. Nei suoi lavori il contesto strutturale, le forme ambientali e i materiali innovativi si fondono per dare vita a progetti dalla forte carica ideale che abbattono qualsiasi barriera disciplinare, e che focalizzano l’attenzione sulla poetica dello spazio e sulle dinamiche sociali Cloudy City e Airport City sono progetti in progress, sistemi di opere che nel loro insieme costituiscono una riflessione articolata su grandi temi del presente come la necessità di concepire nuovi stili di vita, nuove modalità di viaggiare e di comunicare, soluzioni ecosostenibili per la creazione di architetture non omologate, nuove relazioni interpersonali e, in ultima istanza, nuove forme di libertà.

 

redazione grey-panthers:
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