Il cinema spagnolo in Festival

Si comincia a Roma, al Cinema Farnese di Campo de Fiori dal 3 all’8 maggio. Poi, a seguire, fino a dicembre in altre 13 città italiane. È l’undicesima edizione del Festival del Cinema Spagnolo, diretto da Federico Sartori e Iris Martín Peralta. La suggestiva immagine della locandina è opera della fotografa di fama internazionale Isabel Muñoz (World Press Photo Award).

Ospite d’onore all’inaugurazione romana, l’attrice Ángela Molina con l’ultimo film di Luis Buñuel, Quell’oscuro oggetto del desiderio (1977) che la vide protagonista poco più che esordiente. Nella sua carriera Molina ha poi lavorato con registi quali Elio Petri, Gillo Pontecorvo, Marco Bellocchio, Lina Wertmüller, Bigas Luna, Sergio Castellitto, Marcello Mastroianni, Ridley Scott, Pedro Almodóvar, Giuseppe Tornatore e i fratelli Taviani. Altro ospite d’onore, il regista e scrittore David Trueba, in uscita proprio il 3 maggio con il nuovo romanzo “La canzone del ritorno” (Feltrinelli). Verranno proiettati il suo La vita è facile ad occhi chiusi (2014), storia del professore spagnolo che, in pieno franchismo, vuole contattate a tutti i costi John Lennon che si trova in Spagna per girare un film, e Vengo – Demone flamenco, di Tony Gatlif, da una sua sceneggiatura.

Nella sezione Nueva Ola (Nuova Onda) saranno presentate le ultime tendenze del cinema spagnolo contemporaneo. Occhio di riguardo alle opere prime e seconde, ai talenti emergenti e ai film che trattano tematiche sociali d’attualità. Apertura con Perfectos Desconocidos di Álex de la Iglesia, remake del fortunato “Perfetti Sconosciuti” di Paolo Genovese. Il regista catalano Agustì Villaronga torna al festival (sarà ospite nella tappa di Campobasso) con il suo ultimo lavoro, Incerta Glòria, che tratta della Guerra Civile. Altro film in cartello: El Autor, di Manuel Martín-Cuenca, adattamento del romanzo “El móvil” (Il movente), di Javier Cercas. Anche con Contratiempo, opera seconda di Oriol Paulo, siamo nel thriller. Un uomo d’affari si sveglia in albergo con accanto il cadavere della propria ragazza, la porta chiusa da dentro, accusato di omicidio. Altro titolo: Estiu 1993 (Estate 1993), rivelazione dell’anno, opera prima di Carla Simón. Tenero ritratto del mondo dei bambini, visto dalla loro… altezza. Evento speciale di chiusura, Most Beautiful Island, opera prima di Ana Asensio, anche protagonista del film. Si tratta di un thriller psicologico che sarà distribuito in Italia da Exit Media a partire da agosto. Il film narra la storia di Luciana una spagnola che arriva a New York, in fuga dal proprio passato. Altra sezione del festival, La Nueva Ola Latinoamericana, dedicata al cinema prodotto dai paesi di lingua spagnola “en el otro lado del charco” (dall’altra parte della pozzanghera, come si dice in spagnolo per indicare l’Oceano Atlantico). Un cinema

che, al pari della letteratura proveniente dalla stessa area geografica, si sta conquistando un posto di rilievo, sia pur tra i mille inghippi della distribuzione internazionale. In anteprima sarà presentato il film argentino La Educación del Rey, esordio di Santiago Esteves. Anche questo uscirà in Italia distribuito da Exit Media. Il film ha i toni epici del western e l’asciuttezza del thriller. Il tema della discriminazione sociale è al centro di Una mujer fantástica, del cileno Sebastián Lelio, premio Oscar 2018 come miglior film straniero. Altro film cileno è Poesía sin fin, del regista-cult Alejandro Jodorowsky che qui dà forma a un suo personalissimo amarcord. Presente per la prima volta anche il Brasile con As duas Irenes, opera prima di Fabio Meira, vincitore al festival di Guadalajara.

Dopo Roma, il Festival del Cinema Spagnolo toccherà altre 13 città italiane con il seguente calendario: Venezia Cinema Rossini 18-20 maggio. Treviso Cinema Edera 21-24 maggio. Trento Cinema Astra 22-24 maggio. Trieste Cinema Ariston 23-25 maggio. Perugia Cinema PostModernissimo 30 maggio-3 giugno. Campobasso Palazzo Ex-Gil 8-10 giugno. Senigallia (AN) Cinema Gabbiano 21-26 giugno. Dopo la pausa estiva si riprende a Milano, Cagliari, Bologna, Bergamo,Genova, Reggio Calabria. Tutte le proiezioni del festival sono “como Diós manda” (come Dio comanda): versione originale sottotitolata.

Informazioni: festival@cinemaspagna.org

Auro Bernardi: Nel 1969, quando ero al liceo, il film La Via Lattea di Luis Buñuel mi ha fatto capire cosa può essere il cinema nelle mani di un poeta. Da allora mi occupo della “decima musa”. Ho avuto la fortuna di frequentare maestri della critica come Adelio Ferrero e Guido Aristarco che non mi hanno insegnato solo a capire un film, ma molto altro. Ho scritto alcuni libri e non so quanti articoli su registi, autori, generi e film. E continuo a farlo perché, nonostante tutto, il cinema non è, come disse Louis Lumiére, “un'invenzione senza futuro”. Tra i miei interessei, come potrete leggere, ci sono anche i viaggi. Lo scrittore premio Nobel portoghese José Saramago ha scritto: “La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro. Bisogna ricominciare a viaggiare. Sempre”. Ovviamente sono d'accordo con lui e posso solo aggiungere che viaggiare non può mai essere fine a se stesso. Si viaggia per conoscere posti nuovi, incontrare altra gente, confrontarsi con altri modi di pensare, di affrontare la vita. Perciò il viaggio è, in primo luogo, un moto dell'anima e per questo è sempre fonte di ispirazione.
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