Ed McBain e l’87° Distretto, lo scrittore di un nuovo genere poliziesco

“Il telefono stava squillando, quando Carella entrò in sala agenti. Secondo l’orologio sulla parete erano le ventitré e quarantacinque minuti. “Io me ne vado” annunciò Parker, infilandosi il cappotto. Carella sollevò il ricevitore. “Ottantasettesimo” detective Carella”. Ascoltò. Hawes stava entrando nella sala, soffiandosi sulle mani. “Arriviamo” disse Carella e riattaccò. Hawes si stava togliendo il cappotto. “Tienilo” gli disse Carella”. Inizia così “Nocturne”, una nuova indagine dell’87° distretto di Ed McBain, la fortunata serie di polizia che ha reso celebre lo scrittore Salvatore Lombino, nato il 15 ottobre  1926 da una famiglia di immigrati italiani e  cresciuto nella povera “little Italy” di East Harlem – New York. Durante la seconda guerra mondiale trascorsa in Marina, il giovanotto, che ha la passione per la scrittura, segue un corso all’università (i veterani sono agevolati nell’accedere agli studi superiori) per imparare a scrivere più professionalmente. Dopo aver fatto diversi mestieri, tra i quali l’insegnante, il pittore, il telefonista e il pianista jazz, lavora in una agenzia letteraria e capisce che per proporre a un editore un suo scritto il nome Lombino non fa presa. Nel 1952 lo cambia in Evan Hunter che utilizza per i suoi libri più colti, mentre usa lo pseudonimo Ed McBain per i romanzi più di consumo, cui si aggiungono ancora Curt Cannon, Hunt Collins, Richard Marsten e Ezra Hanno. Dal 1955 affronta coraggiosamente temi caldi quali la gioventù bruciata degli anni Cinquanta, i ragazzi ribelli amanti della musica e tentati dalla droga. Dal romanzo “Il seme della violenza” (1955) è tratto l’omonimo film diretto da Richard Brooks, che tra le altre cose ha anche il merito di aver lanciato la canzone “Rock Around the Clock”, all’epoca del rock and roll. Al centro della storia troviamo un professore molto motivato (Glenn Ford), che con grande fatica insegna in una scuola popolare frequentata da adolescenti appartenenti alle classi sociali più povere.

“Il seme della violenza”

Seguono altri titoli tratti dai romanzi di Hunter quali “Il giardino della violenza” (1961) per la regia di John Frankenheimer (la lotta tra gang portoricane e italiane) e The Pusher” (1960) diretto da Harold Robbins, protagonista uno spacciatore di cocaina. Del 1959 è il drammone sentimentale (ancora un romanzo di Hunter) “Noi due sconosciuti”, diretto da Richard Quine (1960), interpretato da Kirk Douglas nei panni di un architetto famoso che si innamora di una donna sposata, l’affascinante Kim Novak. Il film piace al pubblico ed  è apprezzato anche dalla critica. L’Hollywood Reporter afferma che la pellicola “é un succoso melodramma sui costumi sessuali delle classi superiori”.  Perfino il grande regista giapponese Akira Kurosawa si ispira allo scrittore statunitense per la sua celebre pellicola “Anatomia di un rapimento”, la vicenda di un industriale (Toshiro Mifune), che deve pagare il riscatto per la liberazione di suo figlio.

L’attività letteraria di Hunter è intensa. Come sceneggiatore scrive “Rosso nel buio” di Claude Chabrol con Donald Sutherland del 1971 (tratto da “Parenti di sangue per l’87° Distretto”) e “Senza movente” di Philippe Labro con Jean- Louis Trintignant e Dominique Sanda, mentre per la tv è autore di Colombo. “Non c’è tempo per morire Tenente Colombo: Indagine ad incastro”, tre episodi della serie Alfred Hitchcock presenta e ancora “Ironside” e “87th Precint”.

Evan Hunter e Alfred Hitchcock 

Nel 1962 per portare sul grande schermo il racconto di Daphne du Maurier “Gli uccelli”, il regista Alfred Hitchcock sceglie di affidarne la sceneggiatura ad Evan Hunter. La pellicola vuole essere chiaramente una metafora sulla rivolta della Natura contro l’Uomo e come afferma Vittorio Giacci è anche “la minaccia della messa in discussione dei rapporti soggettivi sotto il profilo sessuale e la perdita del ruolo dominante dell’uomo nella società matriarcale”.  Il copione gioca molto sull’attesa, tanto che per circa tre quarti d’ora lo spettatore seduto nel buio della sala, aspetta pazientemente che succeda qualche cosa di spaventoso e di terrificante.  Invece la prima parte ruota intorno al personaggio di Melanie (Tippi Hedren), una ex indossatrice, che cerca le attenzioni del protagonista maschile, il vigoroso e atletico Micth (Rod Taylor), prima che inizi l’attacco degli uccelli contro la cittadina balneare di Bodega Bay. Il film piace molto al pubblico e così il mago del brivido affida ad Hunter la scrittura della sua opera  successiva intitolata “Marnie”.

Alfred Hitchcock però non è un tipo da prendere alla leggera. Autoritario, intrattabile, forse sadico, non ha buona fama ad Hollywood, e ben presto lo scrittore imparerà a sue spese quanto sia complicato lavorare con lui. Il copione di “Marnie”, storia di un viaggio nella psiche, è di fatto un melodramma, che all’epoca però sarà poco valutato dalla critica. Hunter durante la realizzazione della sceneggiatura entra in contrasto con Hitch e i due diventano protagonisti di litigate, irritazioni, silenzi imbarazzanti e poi riappacificazioni. Il motivo del contendere è la scena dello stupro della protagonista Marnie, che lo scrittore ritiene troppo dura e forse non del tutto necessaria narrativamente parlando. Alla fine tocca alla assistente di Hitchcock, Peggy Robertson, licenziare Evan e sostituirlo con Jay Presson Allen. Questa disavventura hollywoodiana sarà raccontata dallo scrittore nel suo libro “Hitch e io” del 1997.

“Gli uccelli” – 1963

Tutti per uno all’87° Distretto!

Nel 1956 con il nome di Ed McBain, lo scrittore manda alle stampe il primo episodio della serie 87° Distretto, che scriverà con regolarità per anni e anni (venti cartelle al giorno per cinque giorni la settimana). Protagonisti sono i poliziotti di una stazione di polizia di una immaginaria metropoli, che in qualche misura ci ricorda New York. Al centro di questo gruppo di sbirri vi è l’ispettore Steve Carella, una sorta di alter ego dell’autore. Italoamericano, alto, atletico, onesto e brillante, innamoratissimo di sua moglie Theresa (priva di udito e della parola), madre di due gemelli, Carella è affiancato dal comandante del distretto, il capitano Marshall Frick, dal tenente Peter Byrnes e dagli agenti (di vario grado) Arthur Brown, Eileen Burke, Roger Havilland, Cotton Hawes, Bert Kling, Meyer Meyer, Andy Parker, Hal Willis, Bob O’Brien, Richard Genero e Ollie Weeks.

“…e tutti in biglietti di piccolo taglio”

Sul grande schermo l’87° Distretto arriva solo nel 1972 per la regia di Richard A. Colla con il titolo “..e tutti biglietti in piccolo taglio”, interpretato da Burt Reynolds, Yul Brynner e Raquel Welch, tratto dall’omonimo romanzo del 1968. Ispirato alle vicende tragicomiche di una stazione di polizia della città di Boston, la pellicola è una sorta di satira sull’efficienza dei tutori dell’ordine che non riescono a mettere le manette a un pericoloso gangster con l’apparecchio acustico (Yul Brynner), detto il Sordo. L’uomo abilissimo, ricatta l’intera comunità locale minacciando gravi atti di sangue, se non verrà pagato un riscatto. Burt Reynolds è Steve Carella, mentre Welch è la sensuale poliziotta in difficoltà in un ambiente tutto maschile e Tom Skerritt è il detective Bert Kling. Ed McBain crea dei personaggi inediti, i poliziotti di New York, che prima di allora “non avevano vita privata, un nome di battesimo e non si soffiavano mai il naso, perché non avevano mai un raffreddore: erano delle Entità Disumane” come dichiara lui stesso in un’intervista.

Dopo “87° Distretto” nasceranno nei trent’anni successivi serie tv amatissime in tutto il mondo come “Hill Street Blues”, “NYPD”, “Law and Order”, nuovi super detective in grado di smascherare qualsiasi crimine con i loro sistemi ultra moderni. Ed McBain- Evan Hunter, la cui vita è trascorsa tra Norwalk, Connecticut e New York, scompare a settantotto anni il 5 luglio 2005. Con lui se ne va un grande romanziere, che ha influenzato intere generazioni di scrittori come il nostro Maurizio de Giovanni, l’autore della serie “Bastardi di Pizzofalcone” incentrata su di un gruppo di poliziotti indesiderati per vari motivi dagli altri commissariati di Napoli, ma che sono in cerca di riscatto.

“Law and Order”
Pierfranco Bianchetti:
Related Post