Da vedere in DVD: “Tra due mondi” di Emmanuel Carrère

tit. orig. Ouistreham sceneggiatura Emmanuel Carrère ed Hélène Devynk dal romanzo di Florence Aubenas “Le quai de Ouistreham” cast Juliette Binoche (Marianne Winkler) Hélène Lambert (Christèle Thomassin) Léa Carne (Marilou) Émily Madeleine (Justine Leroi) Patricia Prieur (Michèle) Évelyne Porée (Nadège Porteur) Didier Pupin (Cédric) Aude Ruyter (Lucie) Alicia Alonso (Alicia) genere drammatico lingua orig francese prod Fr, 2021 durata 103 min.

 

Con una certa frequenza, comunque più che in qualsiasi altra cinematografia, produttori e registi francesi (anche d’adozione) scelgono i personaggi principali delle loro storie nel mondo editoriale. Ecco alcuni titoli recenti in cui il protagonista è uno scrittore, una scrittrice o un critico letterario: Quello che non so di lei (Polanski, 2017), Il mistero Henri Pick (Bezançon, 2019), Arthur Rambo (Cantet, 2021), Tromperie-Inganno (Desplechin, 2021). In un paese di scrittori come la Francia (per giunta freschissima di Nobel per la letteratura 2022) si tratta certo di una peculiarità. Anche perché, al contrario dell’Italia che è un paese di scrittori, ma non di lettori, oltre le Alpi i lettori invece ci sono, eccome. Tutto ciò per dire che anche in questo paesone della Normandia che dà il titolo (originale) al film e dove è ambientata la storia si aggira una professionista della penna. In incognito. Motivo? Vivere in prima persona sotto mentite spoglie la realtà degli ultimi per poi descriverla in un romanzo-verità. Ecco allora Marianne iscriversi alle liste di collocamento e acchiappare il primo lavoro che capita, praticamente l’unico per il quale c’è ampia offerta: la donna delle pulizie.

In un girone infernale che vede all’ultima bolgia il servizio nelle cabine dei traghetti per l’Inghilterra nelle poche ore di sosta tra una traversata e l’altra. Come impone il soggetto, le cose migliori di film come questi sono quelle non dette, sono i silenzi, gli sguardi, l’occhio complice della macchina da presa sui volti dei protagonisti. Che, Binoche a parte, è l’intera collettività dei lavoratori a salario minimo (che in Francia c’è, e superiore a quello proposto, ma non varato, in Italia). Ottimi comprimari di una “diva” che col passare degli anni sembra solo migliorare. Da tutti i punti di vista. Orgogliosa di mostrarsi senza trucco&parrucco ossia di esibire le rughe e la stanchezza dei suoi 58 anni. Alla fine il libro va in porto ed è, come non poteva non essere, un successone. Anche se sull’altro piatto della bilancia c’è una perdita che non può essere compensata da alcun beneficio: la perdita di un’amicizia.

 

E allora perché vederlo?

Perché mai come in questo momento Italia e Francia sono gemelle. A cominciare dal malessere sociale.

 

DVD selezionati da Riccardo E. Zanzi, recensione di Auro Bernardi

 

Egidio Zanzi:
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