Nella Londra del ’43 si decide che il primo obiettivo degli Alleati è la Sicilia, ma tutti si aspettano uno sbarco lì e occorre depistare lo Stato Maggiore del Führer. Con l’Operazione Mincemeat
tit orig Operation Mincemeat sceneggiatura Michelle Ashford cast Colin Firth (Ewen Montagu) Matthew Macfadyen (Charles Cholmondeley) Kelly Macdonald (Jean Leslie) Penelope Wilton (Hester Leggett) Johnny Flynn (Ian Fleming) Jason Isaaks (John Godfrey) Mark Gatiss (Ivor Montagu) Hattie Morahan (Iris Montagu) Mark Bonnar (Jock Horsfall) genere bellico lingua orig inglese prod GB, Usa 2022 durata 128 min.
La cosa peggiore per lo spettatore italiano medio (ossia il 99% della platea) è che si perde il 99% dei riferimenti letterari di cui è farcita la sceneggiatura di questo film. Sì, perché nonostante Ashford (per lo script) e Madden (per la regia) mettano in scena un episodio realmente accaduto nel corso della Seconda Guerra Mondiale, lo fanno non attraverso fonti storiche bensì principalmente attraverso fonti letterarie. A partire dai testi di un certo Ian Fleming, il futuro inventore dell’Agente 007, che compare in scena nei panni (reali) di un giovane ufficiale di marina assegnato, guarda caso, ai servizi segreti di Sua Maestà Britannica. Siamo infatti nella Londra del 1943 ossia quando gli Alleati stanno per ribaltare le sorti del conflitto e portate le operazioni belliche direttamente sul suolo europeo fino a quel momento interamente controllato dalle forze dell’Asse.
Il primo obiettivo è la Sicilia, ma siccome tutti si aspettano uno sbarco lì occorre depistare lo Stato Maggiore del Führer. Ed ecco che si entra nelle pagine di Mr Fleming. La storia è semplice e lambiccata allo stesso tempo, proprio come una spy story di carta: inscenare un finto incidente mediante il quale far pervenire ai nemici i piani (fasulli) di un imminente sbarco in Grecia in modo da alleggerire le difese sulla nostra isola. A occuparsi della messa in scena il capitano Ewen Montagu e il tenente Charles Cholmondeley. Spalleggiati da sir Winston Churchill in persona, ma osteggiati dall’ammiraglio Godfrey. Alla vicenda principale si sovrappongono poi altre storie parallele minori che si intrecciano tra loro e con la prima fino a creare un coacervo difficile da districare e anche da seguire. Ma, possiamo stare tranquilli: le tessere del mosaico finiscono sempre al posto giusto. Come in un bel romanzo. A questo punto, se possiamo suggerire un approccio a chi si appresta alla visione, consiglieremmo di soffermarsi appena sull’Operazione Mincemeat in senso stretto per concentrarsi invece sul cotè del piatto. Che è poi la cosa più pregevole del film. Anche perché nella realtà storica lo sbarco in Sicilia non sarebbe stato il successo che fu senza lo zampino di Cosa Nostra. Faccenda di cui non si fa naturalmente parola, ma questo è un altro film.
E allora perché vederlo?
Per ammirare come un film che dovrebbe essere d’azione si adatta perfettamente alla proverbiale flemma britannica. Oh yes!
DVD selezionati da Riccardo E. Zanzi, recensione di Auro Bernardi