L’irresistibile fascino di “Marigold Hotel”, un film fatto apposta per noi

Il Marigold Hotel dovrebbe essere la proposta indiana per i più eleganti pensionati del Regno Unito – un luogo dove trascorrere gli anni d’oro in una struttura lussuosa – fino a quando sette ospiti animati da un grande desiderio di cambiamento si trovano all’entrata di questo resort non ancora ultimato. Ad arrivare nell’assolata Jaipur, con la sola speranza di ricominciare una nuova vita accompagnati dal loro bagaglio personale, sono: Evelyn, una vedova sul lastrico, Graham il disincantato Giudice dell’Alta Corte, Douglas e Jean una coppia litigiosa, Norman e Madge in eterna ricerca d’amore, e Muriel che intende sottoporsi ad un intervento all’anca e lasciare subito dopo l’India. Tutti si trovano in balìa delle stravaganze del giovane ed ingenuo Sonny Kapoor, proprietario dell’hotel ereditato da suo padre, elegante, ma decadente nella speranza di trasformarlo in un hotel di lusso. Sino a quel momento c’è stato solo caos, ma se a Sonny mancano le risorse, di certo non manca l’entusiasmo. I nuovi ospiti rimangono sbalorditi nello scoprire che i lavori di ristrutturazione dell’edificio sono in fase di stallo e che servizi come l’acqua, l’elettricità e il telefono sono a dir poco difettosi. Sono tutti allo stesso modo disorientati da un’India ricca di contrasti, allo stesso tempo inebriante e spaventosa, tradizionale e moderna, meravigliosa ma strana. All’inizio l’etereogeneo gruppo sembra incerto riguardo al futuro, ma quando inizieranno a fare nuovi incontri scoprendo cose inaspettate, decideranno di lasciarsi il passato alle spalle.

altri pareri….

Stanchi e insofferenti della routine che giorno dopo giorno li consuma, un gruppo di pensionati inglesi sceglie di recarsi a Jaipur, in India, ospiti del lussuosissimo Marigold Hotel, una struttura da poco riportata agli antichi fasti grazie al personale giovane e volenteroso. Una volta sul posto, però, sono costretti ad affrontare faccia a faccia la realtà: dei fasti tanto pubblicizzati non c’è nulla, se non il giovane direttore Sonny, tenuto sotto scacco dalla fin troppo pressante madre (Dubey). Sarà così che Evelyn (Dench), Graham (Wilkinson), Madge (Celia Imrie), Norman (Ronald Pickup), la bisbetica Muriel (Smith), Carol (Diana Hardcastle) e i coniugi Douglas e Jean (Nighy e Penelope Wilton) si ritroveranno costretti a riscoprire una nuova esistenza in un paese così lontano e così diverso dal proprio, dando loro la possibilità di una seconda chance.

L’idea di mettere un eterogeneo gruppo di non giovanissimi in un contesto al di fuori di ogni aspettativa è già in sé una bomba a orologeria: basta aggiungere le insofferenze, le delusioni, le insoddisfazioni e la ricerca della rivincita per accendere la miccia in attesa dello scoppio. Le premesse in “Marigold Hotel” ci sono dunque tutte, a partire dagli stereotipi sulla senilità che sono, spesso a ragion veduta, duri a morire; certo è che quando si scontrano con quelli di un paese così caotico quanto misterioso come l’India, a volte si rischia di forzare troppo la mano, rischiando di spezzare il filo su cui difficilmente Madden cerca di rimanere in equilibrio per tutte le due ore e più di pellicola.

 Se da una parte campeggia l’idea divertente e quasi da sogno della fuga verso il posto al sole in cui trascorrere la vecchiaia, cullati e coccolati dopo anni e anni di fatiche e sacrifici, dall’altra non manca lo scontro con l’accettazione del passere dell’età, della consapevolezza della propria esistenza e di ciò che è stato il passato per i protagonisti che si alternano davanti all’occhio della macchina da presa. Come delle fenici dell’impero britannico, i novelli esploratori provano a risorgere dalle proprie ceneri, proprio come l’hotel – e il suo giovanissimo proprietario – cercano di ritrovare il proprio fasto, quello degli anni migliori, dimostrando a tutti il proprio valore nonostante tutto e tutti.

Una commedia che non ha solo humor puro, ma anche alla ricerca della forza del riscatto sociale, è quella di Madden che però, dopo un percorso in cui non c’è mai il timore di mettere le carte in tavola e mostrare chiaramente i propri intenti, chiude con un finale dai toni da favola, senza premere il piede sull’acceleratore in favore di una gita tranquilla e rilassante a passo d’uomo. Riesce a metà o poco più”Marigold Hotel”, peccando forse troppo d’ingenuità, che però non fa fatica a riscattarsi grazie ai momenti di comicità di alcune perle regalate dal talento del cinema britannico che recupera con stile impeccabile il terreno perso passo dopo passo.


USCITA CINEMA: 30/03/2012
GENERE: Commedia, Drammatico
REGIA: John Madden
SCENEGGIATURA: Ol Parker
ATTORI:
Bill Nighy, Maggie Smith, Tom Wilkinson, Judi Dench, Dev Patel, Penelope Wilton, Ronald Pickup

FOTOGRAFIA: Ben Davis
MONTAGGIO: Chris Gill
MUSICHE: Thomas Newman
PRODUZIONE: Blueprint Pictures, Fox Searchlight Pictures, Imagenation Abu Dhabi FZ
DISTRIBUZIONE: 20th Century Fox
PAESE: Gran Bretagna 2012
DURATA: 123 Min
FORMATO: Colore

NOTE:
Tratto dal romanzo di Deobra Moggach “These Foolish Things”.
Vitalba Paesano: Interessata al web fin dal 1996, quando di Internet si occupavano solo gli ingegneri, sostiene da sempre l'importanza dell'interattività come misura di qualità di vita per il mondo senior. Per questo ha fondato www.grey-panthers.it, testata giornalistica online, ad aggiornamento quotidiano, dove tutto, articoli, rubriche, informazione, è a misura di over50
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