La chiamavano la “famiglia reale di Broadway”, quella composta da John, Lionel e la sorella Ethel Barrymore, figli di Maurice Bliyth (nome d’arte Barrymore), noto attore di teatro vissuto dal 1849 al 1906
Quattro sono le generazioni di interpreti di successo compresa Drew nata nel 1975, figlia di John Drew Barrymore, attrice fino da bambina che ha debuttato sul grande schermo nel 1980 in Stati di allucinazione e poi due anni dopo nel ruolo della sorellina dagli occhi stupendi e pieni d curiosità di Elliot, il ragazzino protagonista del mitico E.T. l’extra terrestre di Steven Spielberg.
Il serio e compassato Lionel Barrymore
Lionel Barrymore, primo figlio del patriarca Maurice Bliyth e di Georgina Drew, nasce a Filadelfia nel 1878. Seguendo la tradizione di famiglia, calca i palcoscenici americani già da piccolo, recitando insieme a suo padre senza mai raggiungere però il successo che otterrà suo fratello John. Serio e composto nella vita come a teatro e al cinema, l’attore dopo una parentesi a Parigi dove cerca di soddisfare la sua ambizione artistica, è presente in molti film del periodo muto, ben consapevole dell’importanza del nuovo mezzo che dagli inizi del Novecento sta conquistando in tutto il mondo milioni di spettatori.
Nel 1902 entra nella casa di produzione Biograph di David W. Griffith e si distingue in The New York Hat (1912) e in The Musketeers of Pig Alley (1912), film di grande successo. Messo sotto contratto dalla MGM dal 1926 al 1954, Lionel è protagonista di pellicole celebri come Just Boys (1914), Tristana e la maschera (1928), Madame (1929), e L’isola misteriosa (1930) dove interpreta il conte Dakkar e le sue avventure sottomarine. Lionel è anche autore di molte sceneggiature e validissimo interprete teatrale.
Nel 1931 la sua carriera decolla grazie all’Oscar come migliore attore per Io amo, nel quale si distingue per un monologo di 14 minuti girato con una sola sequenza senza stacchi. Nel 1936, travestito da signora anziana, regala al suo pubblico una perfomance di alto livello in La bambola del diavolo. Nel 1938 è il regista Frank Capra che gli offre l’occasione per riconfermarsi un grande attore con il ruolo del patriarca di L’eterna illusione. Poi sarà il dr. Leonard Gillespie, un medico burbero, ma di grandi capacità nella serie di successo sul dottor Kildare.
Lionel recita al fianco del fratello John solo una volta nel film Rasputin e l’imperatrice (1932), ma l’esperienza non è tra le migliori per la rivalità tra i due attori. Poi a causa di una grave frattura dell’anca dovuta all’artrite, è costretto a muoversi su di una sedia a rotelle. Nonostante questa difficile condizione riesce ancora a recitare in Duello al sole (1946) di King Vidor, insieme all’amica e collega Lillian Gish, in La vita è meravigliosa (1946), sempre di Frank Capra, nella parte di un milionario senza cuore e in L’isola di corallo (1948) di John Huston, dove interpreta un vecchietto irascibile. Dopo oltre 250 film muore nel 1954 vicino a Los Angeles.
L’affascinante e scapestrato John Barrymore
John Blith, nato a Filadelfia nel 1882, il più giovane e il più bello dei Barrymore, inizialmente si dedica al disegno assunto da un giornale di New York, per poi spostarsi in Inghilterra, dove è attivo come pittore e caricaturista. Tornato in patria, nel 1903 spinto da sua sorella Ethel, entra come attore nella Compagnia di Charles Frohman e poi in quella di William Collier, affermandosi in breve tempo per il suo fisico aitante e per il fascino della sua voce.
Dopo aver interpretato molte parti di attore brillante e comico, nel 1913 affronta ruoli drammatici a lui più congeniali che danno risalto alla sua carriera teatrale. Negli anni Venti si dedica quasi esclusivamente al cinema. Nel 1914 è protagonista dei film The Man from Mexico, The Dictator (1915), The Last Bridegroom al fianco di Katherine Harris, che sarà sua moglie dal 1910 al 1917. Nel 1917 interpreta il ladro gentiluomo Raffles in Raffles, the Amateur Cracksman e nel 1920 è protagonista di uno dei film più celebri del periodo muto, Dr. Jekyll and Mr. Hyde, mentre nel 1922 si cala nei panni di Sherlock Holmes nella pellicola omonima diretta da Albert Parker.
Molte sono le figure storiche o letterarie che ha interpretato davanti alla macchina da presa come in Lord Brummel (1924), Don Giovanni e Lucrezia Borgia (1926), Gli amori di Manon Lescaut (1927), Poeta vagabondo (1927). Il suo stile inconfondibile e il suo muoversi sul set con grande eleganza, gli fanno meritare il soprannome di The Profile, assicurandogli fama e ricchezza anche nel passaggio al cinema sonoro.
Nel 1930 è ammirato da pubblico e critica per la sua interpretazione del capitano Achab in Moby Dick il mostro bianco e nel ’32 è il sedicente barone von Geigern di Grand Hotel, film notissimo diretto da Edmund Goulding nel quale recita al fianco di Greta Garbo, Joan Crawford e Wallace Beery. Nel 1934 John è sul set per la prima e unica volta con il fratelli Lionel e Ethel in Rasputin e l’imperatrice con la regia di Richard Boleslawski e nello stesso anno è nel cast di Ventesimo secolo, una pellicola amatissima da pubblico americano, diretta da Howard Hawks, dove ancora una volta si distingue per la sua bravura nella parti di un frenetico regista di cinema. Poi è ancora memorabile nella parte di Mercuzio in Giulietta e Romeo (1936) e di Luigi XV in Maria Antonietta (1938).
Nel ’37 e ’38 è un ispettore di Scotland Yard e maestro del travestimento nella serie Situazione pericolosa. Nel 1940 accetta di interpretare una parodia di se stesso in Il grande profilo per la regia di Walter Lang. Negli anni successivi, a causa dei suoi problemi con l’alcol, è costretto ad accettare parti di secondo piano in produzioni minori. Muore nel 1942 all’età di sessant’anni a Los Angeles. Inguaribile donnaiolo, John Barrymore ha avuto tre mogli e quattro figli, tra i quali Diana e John junior.
La sobria Ethel Barrymore
Nata a Filadelfia nel 1879, bella e dalla voce inconfondibile, inizia a recitare in teatro nel 1901 a Broadway. Dopo una brillante carriera sul palcoscenico, debutta nel cinema nel 1914 con il film The Nightingale che la impone al grande pubblico per il suo stile elegante e originale. Il suo primo vero successo lo raggiunge però nel già citato Rasputin e l’imperatrice al fianco dei fratelli John e Lionel.
Specializzatasi nel ruolo di donna bisbetica ma in fondo generosa, Ethel si distingue in alcune pellicole di buon livello quali La bambola del diavolo (1939), La signora di mezzanotte (1939), None but the Lonely Heart (1944), con la quale vince l’Oscar come migliore attrice non protagonista (1944) e ancora La scala a chiocciola di Robert Siodmak, Il caso Paradine (1947) di Alfred Hitchcock e Ritratto di Jennie (1948) di William Dieterle. Ethel Barrymore, sposata dal 1909 al 1923 con Russel Griswold e madre di tre figli, muore a Hollywood nel 1959 all’età di settantanove anni.
John Drew, la terza generazione dei Barrymore
Nato a Los Angeles nel 1932, figlio di John Barrymore e di Dolores Costello, John si fa chiamare anche Drew in onore della nonna Georgiana Drew. Esordisce in televisione e poi recita in alcuni western degli anni ’50. Dopo una serie di produzioni cinematografiche di modesto livello, l’attore si dedica prevalentemente a diverse serie televisive di successo come Gunsmoke. Dal terzo matrimonio con Jaid Makò nasce la figlia Drew. Muore a Los Angeles a 72 anni nel 2004.
Drew Barrymore, la bizzarra e scapestrata ultima erede della dinastia
Nata a Culver City nel 1975, figlia di John Drew Barrymore, debutta sul grande schermo con Stati di allucinazione (1980), per poi diventare famosa nella parte della sorellina dai grandi occhi lucenti di Henry Thomas, il ragazzino protagonista di ET. l’extra terrestre (1982) diretto da Steven Spielberg. Successivamente diventa la conduttrice del varietà televisivo Saturday Night Live (1982) (in un celebre sketch satirico lei uccide proprio E.T.). Ancora bambina partecipa a due film tratti dai romanzi di Stephen King, Fenomeni paranormali incontrollabili (1984) e L’occhio del gatto (1985).
La sua adolescenza è però difficile e sofferta. Lei stessa racconterà nella sua autobiografia intitolata Little Girl Lost (1990), di essere diventata alcolizzata a soli 11 anni, cocainomane a 13, disintossicata a 16 anni e nuovamente schiava della droga fino a tentare il suicidio. A 18 finalmente guarita, ritorna su set nel film Poison Ivy, un thriller-sexy. A 20 anni interpreta ruoli di ragazza disadattata come in La mia peggiore amica (1992) di Katt Shea e in Guncrazy (1992) di Tamra Davis.
A metà anni Sessanta è ormai pronta per ruoli di donna matura come in Bad Girls (1994) di Jonathan Kaplan, A proposito di donne (1995) di Herbert Ross, Batman Forever (1993) di Joel Schumacher, Tutti dicono I love you (1996) di Woody Allen e nell’horror Scream (1996) di Wes Craven. La sua carriera prosegue in commedie romantiche di successo quali Prima o poi me lo sposo (1998) di Frank Coraci e Scrivimi una canzone (2007) di Marc Lawrence. In seguito diventa anche produttrice di film, tra cui si ricordano Mai stata baciata (1999) di Raja Gosnell, Charlie’s Angels (2000) di Elizabeth Banks e Donnie Darko (2001) di Richard Kelly. Dal 2020 conduce anche un programma televisivo di successo tenendo alto il nome dei favolosi Barrymore.