sceneggiatura Francesca Marciano, Valia Santella, Valeria Golino, Walter Siti (collab.) cast Riccardo Scamarcio (Matteo Barbieri) Valerio Mastandrea (Ettore Barbieri) Isabella Ferrari (Michela) Valentina Cervi (Tatiana) Andrea Germani (Luca Barbieri) Jasmine Trinca (Elena) Marzia Ubaldi (signora Barbieri) Iaia Forte (commessa) genere drammatico prod Italia, 2018 durata 115 min.
Due fratelli che più diversi non si può. Ettore, il maggiore, mezza età, segno zodiacale Ariete, introverso fino alla cupezza, è un professore di liceo. Vive al paesello, ha un figlio da una donna da cui è separato e una nuova compagna molto più giovane. Matteo, il minore, comunque stagionatino, segno zodiacale Scorpione, è un brillante imprenditore con casa da urlo nel centro storico di Roma, clienti negli Emirati, in Giappone e, soprattutto, in Vaticano ed è omosessuale dalle relazioni compulsive. Un caso del destino, sotto forma di infausto referto medico, li rimette insieme forse per l’ultima volta nella casa di Matteo. Confronto-scontro inevitabile con corollario di altrettanto inevitabile catarsi finale. Siamo dalle parti di Mia madre (2015) di Nanni Moretti, al punto che il titolo più azzeccato, al posto dell’inesplicabile Euforia, sarebbe stato Mio fratello. Affinità rimarcata dalla comune (ai due film) zampetta di Valia Santella in fase di sceneggiatura. Così come patenti e trasparenti sono i risvolti sitiani (nel senso di Walter)
E allora perché vederlo?
Perché non si riflette mai abbastanza sui risvolti psicologici di una malattia incurabile.