Entrare nell’atelier di Paul Cézanne significa penetrare nel profondo del suo processo creativo. La mostra organizzata a Palazzo Reale di Milano “Cézanne. Les ateliers du Midi”, fino al 26 febbraio 2012, cerca di restituire al visitatore proprio questa sensazione. Il grande Maestro di Aix ha consacrato l’intera esistenza alla ricerca pittorica, e lo spazio dove concentrarsi e lavorare rappresentava una dimensione fondamentale, un vero e proprio “luogo della mente e della memoria”: spazio delimitato dentro il quale l’artista consolida il suo lavoro e costruisce le sue composizioni ma al tempo stesso una dimensione mentale in cui il mondo naturale, la sua Provenza emblematicamente rappresentata dalla montagna Sainte Victoire, viene recepito nella sua essenza e trasformato in immagine. In questo grande, ideale e straordinariamente unico “atelier du Midi” Cézanne elabora e sviluppa le direttrici fondamentali dell’arte moderna, sia rispetto ad una linea di continuità con la grande tradizione, sia in relazione al rinnovamento delle avanguardie, per le quali la sua silenziosa e caparbia ricerca risulterà un riferimento imprescindibile.
La mostra promette uno spaccato completo ed interessante sull’opera di Caezanne con oltre quaranta opere esposte tra le quali ritratti, nature morte, paesaggi e le celebri bagnanti, provenienti da importanti musei internazionali come Musée Granet di Aix-en-Provence, la Tate National di Londra, il Musée de l’Orangerie e il Petit Palais di Parigi, oltre al Musée d’Orsay, all’Hermitage di San Pietroburgo, alla National Gallery di Washington.
Lontano dai riflettori della Ville Lumière, il pittore di Aix-en-Provence è stato marginalmente lambito dall’attenzione dei critici, e ha mantenuto il profilo di un “artigiano” della pittura. Solo dopo la sua morte giovani pittori come Picasso e Matisse capiranno il debito nei confronti di un grande maestro, anzi, nei confronti di un “classico” che darà un senso nuovo all’intero corso dell’arte moderna.