Una grande mostra, in tre straordinarie sedi, in altrettanto straordinarie città gioiello del Senese, per celebrare i vent’anni di ingresso di Pienza tra i luoghi Patrimonio dell’Umanità. E il riconoscimento, di sei anni successivo, assegnato dall’Unesco anche al paesaggio della Val d’Orcia.
La mostra, che aprirà i battenti il primo settembre per concludersi il 31 gennaio del 2017, è dedicata a “Il buon secolo della pittura senese. Dalla Maniera moderna al Lume Caravaggesco”. A curarla è una ampia equipe di esperti presieduta da Antonio Paolucci e a promuoverla sono i Comuni di Montepulciano, Pienza e San Quirico d’Orcia, la Fondazione Musei Senesi, dal Polo Museale della Toscana – Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Siena, Grosseto e Arezzo, dalla Diocesi di Siena, Colle di Val d’Elsa, Montalcino, la Diocesi di Montepulciano, Chiusi, Pienza, l’Università degli Studi di Siena – Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali, la Provincia di Siena e la Regione Toscana.
La mostra è prevista su tre diverse sezioni divise cronologicamente in relazione alla presenza di opere d’arte già presenti in loco.
A Siena, Beccafumi studiò il Perugino, ma ad influenzarlo furono, in ambito fiorentino, Fra’ Bartolomeo, Mariotto Albertinelli, Piero di Cosimo e lo spagnolo Alonso Berruguete, considerato uno dei primi, se non il primo, manierista.
Intorno al 1510 Domenico andò a Roma per arricchire la sua istruzione con lo studio delle opere lì conservate, in particolare di Michelangelo, che stava ancora affrescando la volta della cappella Sistina e gli affreschi vaticani della Stanza della Segnatura di Raffaello.
A San Quirico d‘Orcia, in Palazzo Chigi, il percorso storico – firmato da Gabriele Fattorini, Laura Martini – propone la seconda sezione del progetto, sezione intitolata “Dal Sodoma al Riccio: la pittura senese negli ultimi decenni della Repubblica”.
Accanto al Sodoma, attivo a Siena pur non essendo senese, crebbe il giovane Bartolomeo Neroni, detto il Riccio. Artista poliedrico, fu pittore, scultore, miniaturista ma anche scenografo, architetto e ingegnere militare. Entrato giovanissimo nella bottega del maestro, ne divenne l’allievo prediletto e poi il genero ed erede. La sua pittura risentì della influenza di Domenico Beccafumi e dello stile manierista. Tra le molte opere da lui consegnante al territorio, l’intervento sul grandioso ciclo affrescato dedicato alla vita di San Benedetto per l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore.
Infine Pienza, dove nelle Sale del San Carlo Borromeo, a cura di Marco Ciampolini e Roggero Roggeri, sarà allestita la prima monografica su Francesco Rustici detto “Il Rustichino”: un caravaggesco gentile.
Il Rustichino (Siena, 1592 – 1625) dopo essere stato allievo del padre Vincenzo, si avvicinò allo stile caravaggesco, connotato dal gioco luministico delle visioni notturne, in assonanza a quanto, nel nord italiano, andavano indagando altri artisti, e tra loro Gherardo delle Notti.
L’influenza di Orazio Gentileschi lo porta poi ad esprimere un naturalismo di impronta classica, evidente soprattutto nelle opere commissionate dalla famiglia Medici.
INFO PRATICHE : Intero € 12,00 Ridotto € 6,00 (per gruppi superiori alle 15 unità, minori di 18 anni, titolari di apposite convenzioni, studenti universitari con tesserino, residenti nella provincia di Siena) Speciale € 5,00(per scolaresche delle scuole secondarie, a partire dai 12 anni) Speciale scuole dei Comuni dell’area Val di Chiana – Val d’Orcia € 2,00 (gratis sotto i 12 anni) Gratuito (per bambini fino ai 12 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, diversamente abili con accompagnatore, due accompagnatori per scolaresca, giornalisti con tesserino, guide turistiche con tesserino.
Info point
T. 0578748359
T. 0578757341
Inaugurazione: 1 settembre ore 10.30