Archeologia: gli appuntamenti del mese, di Alice Cecchetti

Piccole curiosità 1: il gelato, antica prelibatezza 

Acqua, frutta, latte e … prelibatezza che ammalia grandi e piccini, il gelato è protagonista fin dai tempi remoti delle usanze dei nostri più lontani antenati. Nato dalla necessità di conservare i cibi al fresco e per lunghi tempi attraverso la refrigerazione, il gelato fu assaporato e gustato per primo da Egizi, Babilonesi, Greci e Romani; pezzi di frutta, mescolati con neve compressa o ghiaccio e conservati in apposite botti durante i mesi estivi, rappresentavano una vera delizia per i loro palati. Tra gli amanti del piacevole connubio di frutta e ghiaccio, a cui era aggiunto anche miele -un autentico e prelibato “sorbetto”-, vi fu il più grande e valoroso condottiere greco, Alessandro Magno; noto, difatti, questi desiderasse gustarlo frequentemente durante le sue battaglie.

Se assidui fruitori di gelato furono Greci e Romani, tale consumo si perse con la caduta dell’Impero Romano, per ritornare “in voga” con le genti arabe nel VII-VIII secolo che reintrodussero il loro sherbeth ottenuto con una nuova tecnica di conservazione. Nuovamente apprezzato in tutta Europa, suo appassionato in particolare si rivelò il celebre re franco, Carlo Magno. Consumato ora in ogni dove, raggiunse le tavole dei re europei e fu assaporato alle corti più illustri. Personaggi importanti per le loro amate produzioni di sorbetti, furono Ruggeri, cuoco alla corte di Caterina de’ Medici, e l’architetto e ingegnere Buontalenti, appassionato di cucina. Se fino a quel momento, però, tale delizia fu rivolta esclusivamente alle elite, fu il siciliano Procopio dei Coltelli, trasferitosi a Parigi nella seconda metà del ‘600, a consentirne l’assaggio ai più. Perfezionata la produzione del sorbetto con la sostituzione dello zucchero al miele e l’integrazione del sale al ghiaccio, Procopio ottenne infatti una soluzione più densa e durevole che rese nota e apprezzabile a tutti con l’apertura di un Cafè.

Solo al termine del XVIII secolo, infine, all’impasto cremoso fu aggiunto il latte, ultimo degli ingredienti, che ci consente oggi di gustarne la sua bontà e di crederlo uno dei cibi più amati dall’intero globo.

Piccole curiosità 2: i primi calcolatori matematici  

Mesopotamia, la “culla della civiltà”, la mezzaluna fertile ove l’essere umano ha mosso i primi passi verso lo sviluppo e l’incivilimento, ove anche ha adottato i primi sistemi di calcolo. Circa 400 tavolette di argilla -rinvenute su quel suolo- che in caratteri cuneiformi riportano una serie di calcoli complessi pronti all’uso e si datano al 1.800-1.600 a.C., si svelano autentiche “calcolatrici primitive”; soluzioni del teorema di Pitagora, funzioni trigonometriche, radici quadrate si conservano sulle loro superfici.

Sarà l’introduzione dell’abaco, attorno al 1.000 a.C., a superare le limitazioni di tali tabelle e a rispondere ad ogni calcolo. Diffusosi simultaneamente in molto luoghi, con forme e utilizzi diversi, il tradizionale abaco si compone di file di palline inserite su stecche di metallo; la prima fila costituisce le unità, la seconda le decine, la terza le centinaia e così via. Il primo vero “calcolatore matematico”.

Recenti scoperte: la cantina più stagionata del globo

Un’attività di vinificazione databile a 4.000 anni prima di Cristo, è la sorprendente scoperta avvenuta nelle cave di Areni- in Armenia – a cura di un team di archeologi americani e irlandesi. Un bacino di pigiatura in argilla, un tino di fermentazione con capienza di circa cinquanta litri e, ancora, strumenti con tracce di succo d’uva e raspi di vite, sono testimoni di quella ad oggi stimata la produzione vinicola più remota. Vitis vinifera -tuttora coltivata- è la varietà da cui era ottenuto il vino. Pigiata con i piedi, produceva quel gustoso succo -già allora tanto amato- conservato tramite fermentazione, che il ritrovamento di frammenti di ciotole in argilla nella stessa grotta fa credere destinato a particolari rituali. Una “primitiva cantina ed enoteca” di ben 6.000 anni.

APPUNTAMENTO A…

TRENTO con Le grandi vie della civiltà”: Un’affascinante viaggio tra preziosità archeologiche, interessanti testimoni degli scambi di merci, idee, costumi e tecnologie fra le civiltà che hanno popolato l’Europa tra Preistoria e Romanità. Incontri e scontri che hanno segnato e caratterizzato lo sviluppo delle singole culture. Castello del Buonconsiglio, fino al 13.11.2011

 

redazione grey-panthers:
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