La Corea del Sud, Paese con una delle più dinamiche economie del mondo, non costituisce ancora una meta propriamente turistica. Per paradosso genera più curiosità e visitatori l’antitetica Corea del Nord, Paese tra i più poveri in assoluto, dominato da un opprimente regime politico che nega ogni libertà e diritto al popolo e basato ancora sul culto della personalità dei leader.
La Repubblica di Corea, o Corea del Sud, Paese eminentemente montuoso con altezza media di 440 m e massima sotto i duemila (coltivabile soltanto per un terzo), grande un terzo dell’Italia, ma con una popolazione di 50 milioni e una delle maggiori densità (488) con l’83% delle persone che vivono in aree urbane, occupa la metà meridionale della penisola coreana che dall’estremità sud-orientale dell’Asia si allunga per 1.100 km nel Mar Giallo, nel Mar Cinese e nel Mare del Giappone; tutt’attorno 3.000 isole vulcaniche, in gran parte piccole e disabitate.
Questa nazione, (patria a livello mondiale degli elettrodomestici, delle auto, della telefonia mobile e di ogni altro settore tecnologicamente avanzato), risulta ampiamente sconosciuta e sottovalutata in Occidente: in giro si incontrano infatti soltanto turisti locali o asiatici, mentre i pochi Europei si sentono come star, trattati ovunque come vip, al centro di ogni attenzione.
Sbaglio nostro, perché si tratta di un Paese con una cultura e una personalità ben radicate, con insigni monumenti e testimonianze del passato che convivono al fianco del più sfrenato modernismo, templi, pagode e monasteri a fianco di grattacieli in vetro-cemento e locali da karaoke, abitato da persone allegre e cordiali che amano la natura e attendono con ansia la fioritura primaverile dei ciliegi. L’esistenza della Corea sembra un po’ un miracolo, schiacciata da sempre tra colossi come la Cina ad Ovest e il Giappone ad Est, ingombranti vicini che non hanno mai nascosto le loro mire espansionistiche: a salvarla la forte e coesa identità nazionale.
La storia risulta piuttosto lunga, affondando le radici nel paleolitico, 30 mila anni or sono; quella attuale parte dal VII sec. a.C. a tutto il XIII, con dominio incontrastato della dinastia Silla, a cui si deve la maggior parte dei monumenti storici, poi dal XV sec. seguì un periodo travagliato con invasione giapponese prima e cinese poi. Ma il vero dramma si registrò nel 1950, quando il Nord comunista, appoggiato da Cina e Russia, invase il Sud democratico e filoccidentale pro Usa, provocando la guerra di Corea con 4 milioni di vittime, cessata nel 1953 con un armistizio sul 38° parallelo ma in realtà mai conclusa e che ha portato come conseguenza la spaccatura della Corea in due diverse e antitetiche nazioni.
Un universo composto da pianeti differenti, ognuno dei quali viaggia a una propria velocità e ogni tanto riescono anche a incontrarsi ed a convivere in buona armonia. Ma basta allontanarsi di un’ora per entrare in tutt’altro mondo: si possono esplorare monti rocciosi e venti parchi nazionali ricchi di vegetazione, salpare alla scoperta di isole remote, accolti con entusiasmo nelle loro case tradizionali da agricoltori e pescatori, oppure assaporare la serenità di un breve ritiro di meditazione in un monastero buddista, gustando ovunque una delle migliori cucine asiatiche, piccante ma più varia di quella giapponese.
Un viaggio alla scoperta della Corea del Sud parte dalla capitale, centro più importante del Paese, e porta subito alla Zona Demilitarizzata, la striscia di terra di nessuno lunga 248 k e larga 4 che segna il confine tra le due Coree. Si parte per il parco nazionale Seorak, nell’estremo nord-est, dove si trovano templi oggetti di pellegrinaggio, un castello del XIII sec. e il tempio Zen più antico, tra laghi, cascate, boschi di pini e bambù e praterie alpine, per la grotta Hwanseongul (la maggiore in Corea) con fiume sotterraneo, e per la più antica accademia neo-confuciana. Hahoe è un villaggio tradizionale sito Unesco con 480 abitazioni storiche – dalle capanne di paglia alle case nobiliari – con architettura del periodo Joseon, mentre il parco nazionale Gayasan contiene uno dei più antichi templi buddhisti del IX sec. sito Unesco. Gyeongju, antica capitale del regno Silla, è un museo a cielo aperto del VII-IX sec.: tra i gioielli il tempio ipogeo Bulguksa, sito Unesco, uno dei più antichi del buddhismo risalente al 751, e un osservatorio astronomico.
Da Busan, seconda città portuale con il maggior grande magazzino del mondo, con un tunnel sottomarino si raggiunge l’isola di Keoje, sede dei maggiori cantieri navali del mondo e dell’artigianato delle perle, proseguendo per il villaggio fortificato di Nagan, il monastero buddhista Hwaomsa del VI sec. e per il villaggio storico di Hankok, famoso per i suoi tessuti, gli abiti tradizionali e i ventagli di bambù. Dopo Buyeo, ultima capitale del regno Baekje (II sec. a.C.- VII d.C.), si tocca il parco nazionale Songnisan, con una statua del Buddha alta 33 m, e quindi si rientra a Seul per la visita dei suoi principali monumenti storici, del quartiere dello shopping e del Museo nazionale, sesto per dimensioni al mondo.
L’operatore urbinate “Apatam Viaggi” (tel. 0722 32 94 88), dal 1980 specializzato in viaggi culturali di scoperta in ogni continente con accompagnamento qualificato e un buon rapporto qualità/prezzo, propone un tour di 15 giorni dedicato ai principali aspetti storici, artistici e ambientali della Corea del Sud. Unica partenza di gruppo il 26 marzo 2017 con voli di linea Alitalia da Roma (e da ogni altro aeroporto italiano), pernottamenti in hotel a 3 e 4 stelle con mezza pensione, accompagnatore dall’Italia, assicurazioni, quote da 4.850 euro in doppia tutto compreso.