Felini alla riscossa: il 17 febbraio si celebra la “Giornata mondiale dei gatti”. Fioccano le manifestazioni in diverse città italiane: concorsi, conferenze, mostre. Insomma, ci attende una settimana felino-centrica. Anche noi diciamo la nostra: In occasione della festa dei gatti, invitiamo i nostri amici grey-panthers a inviarci a grey-panthers@grey-panthers.it una loro foto insieme al loro gatto, in formato jpeg, massimo 300 DPI, indicando il nome di entrambi. Pubblicheremo volentieri e faremo votare l’immagine più emblematica del rapporto gatto-senior.
Quanti sono i gatti in Italia
Secondo le stime dell’osservatorio europeo Euromonitor, del giugno 2014, i gatti in Italia sono circa 7,5 milioni, ovvero il 12% dei pet, gli animali da compagnia (che sono in tutto circa 60 milioni). Lo studio “Animali in città”, condotto da Legambiente nel 2015, ha permesso di rilevare che le città più ‘gattare’ d’Italia sono: Roma (4.415 colonie ‘feline’ censite e 55.725 gatti), Torino (1.424 colonie e 26mila gatti), Napoli (1.242 colonie e 12.008 gatti). Milano è quarta con 700 colonie e 7mila mici.
“Gattare” patentate
Esistono uffici specifici dentro le amministrazioni locali che si occupano, in collaborazione con le aziende sanitarie, di tutti gli animali da compagnia: provvedono a fornire informazioni e a monitorare le presenze sul territorio. Si chiamano Uda, Ufficio diritti degli animali. In alcune città, come Roma, è lo stesso sportello a fornire anche la “Cat Card”, un ‘patentino’ che autorizza le gattare, cioè le volontarie (sono soprattutto donne) che hanno un feeling così speciale con i felini da impegnarsi a curare e rifocillare regolarmente intere colonie. La card attesta che la loro attività si svolge in base alle normative in vigore sulla tutela dei diritti degli animali. Insomma, non ci si improvvisa.
Mercato felino
Il giro d’affari mosso da questi ‘nostri amici’ è molto sostanzioso. In Italia il solo mercato dei prodotti per l’alimentazione degli animali da compagnia ha chiuso il 2014 con un giro d’affari di 1.830 milioni di euro. Solo per il cibo dei gatti, fra secco, umido e snacks, parliamo di 992,2 milioni di euro, secondo i dati diffusi dalla società di ricerche di mercato Iri. Per converso, tutti i pet incidono in senso positivo nella vita dell’uomo. In particolare cani e gatti portano serenità e gioia (43% delle risposte) e allegria e divertimento (36%), riferisce la ricerca Gfk per il Rapporto Assalco-Zoomark 2015.
Libri, ecco “Gatto morto”
Gli animali dalle sette vite occupano anche un segmento interessante del mercato dei libri. L’ultimo esempio viene da “Gatto morto, storie di ordinari decessi”, distribuito da Corbaccio. Si presenta così: “Mi chiamo Gatto Morto perché ogni giorno c’ho qualcosa che mi costringe a rilassarmi (molto). Quando ho un diavolo per pelo sono razzi per tutti. Odio i toponi, i paperotti e chiunque mi dica cosa devo fare. Voi umani mi fate tenerezza”. Non è solo un libro, ma un fenomeno virale: ha un sito con una linea di merchandising dedicata e tanti scatti postati su instagram e fb.
Siete pronti con la foto? I gatti amano mettersi in posa.E noi vi aspettiamo via mail!
E per chi vuole “gatti virtuali”, cosa meglio di un libro?
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