Da lunedì 7 giugno sono entrate in zona bianca le Regioni Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto, mentre il 14 giugno si preparano alla promozione cambiando i colori Covid anche Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia, Emilia-Romagna e Provincia di Trento; dovrebbero seguire il 21 giugno Calabria, Campania, Basilicata, Marche, Provincia di Bolzano, Sicilia, Toscana lasciando in coda il 28 giugno la Valle d’Aosta. Dunque, si confermerebbe l’ipotesi di vedere per la prima volta l’intera mappa d’Italia colorata di bianco da luglio, con la riapertura permanente delle attività e l’abolizione delle restrizioni salvo quelle su distanziamento (almeno mascherina per ora).
Monitoraggio e trend
In base al monitoraggio settimanale ISS (Istituto Superiore di Sanità) e Ministero della Salute, si registra un significativo calo dei contagi e degli altri indicatori di rischio, soprattutto dell’incidenza dei casi ogni 100mila abitanti. Secondo il report, infatti, l’indice RT nazionale risulta sceso a 0,68 (con tutte le Regioni sotto soglia 1) e l’incidenza si attesta a 32/100mila (-30%), con ricoveri (11%) e terapie intensive (12%) tutte sotto soglia critica ed in continua discesa.
Il pericolo, in realtà, è che i criteri per mantenere la zona bianca (di cui al DL 65/2021) potrebbero disincentivare le Regioni ad effettuare test e tamponi ed a riprendere il tracciamento. Ma è presto per fasciarsi la testa. Nel frattempo, le prime Regioni bianche (Friuli Venezia Giulia, Molise, Sardegna) per ora “tengono”, con il Molise che addirittura è diventata prima zona verde italiana in Europa, secondo la mappa del Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie su cui si basa la Commissione Europea per le raccomandazioni sulle restrizioni di viaggio intra-UE). Il resto d’Italia è per ora classificato per l’ECDC quasi tutto in zona arancione, tranne Basilicata, Calabria e Valle d’Aosta che sono in rosso.
Regole Covid a tavola
Per quanto concerne le regole Covid da osservare nel Paese, si attende ancora un chiarimento ufficiale sul numero di commensali al tavolo nei ristoranti, in zona bianca. Il compromesso individuato sembra quello di non imporre nessun limite all’aperto e un massimo di 6 persone al tavolo per i servizi di ristorazione al chiuso o comunque massimo due nuclei familiari. Si attende per oggi un provvedimento del Ministero della Salute anche su questo punto, oltre alle Ordinanze sui cambi di colore nelle Regioni. Nessun riferimento, ora come ora, alla necessità di una certificazione vaccinale.