Questa volta parliamo di numeri

I numeri sono alla base della realtà.  

Lo disse Pitagora, uno dei più insigni studiosi che, tra l’altro inventò la famosa prova del 9, dopo aver rilevato il comportamento costante di questo numero, l’ultimo della serie, a una cifra. I numeri, infatti, non sono tutti uguali, hanno qualità insite rilevabili dal loro comportamento.  Se, per esempio, moltiplichiamo il 9 per qualsiasi numero e sommiamo le cifre che costituiscono il risultato otteniamo sempre 9 (9 x 8=72–> 7+2–> 9).

Per questo chi nasce il 9 di ogni mese è in qualche modo sempre uguale a se stesso, pur nel passare degli anni. 

Il 5, invece, è numero di mutevolezza, sia perché sta nel mezzo dei primi 9, sia perché, moltiplicato, può dare numeri sia pari sia dispari, esempio 20 o 25.  Chi nasce il giorno 5 ha solitamente una vita movimentata, alterna periodi di intensa attività ed altri in cui “subisce” le situazioni.

In parte assomiglia a Mercurio, pianeta che cambia spesso l’andatura: da velocissimo a lento a moderato, e all’elemento chimico che più rapidamente si adatta all’ambiente circostante.

Il numero più fortunato sembra essere il tre, perché deriva dalla somma dell’1 con il 2.   L’1 è attivo perché dà origine alla sequenza degli altri numeri, è assimilabile al sole di cui ne assorbe le caratteristiche di luce, calore, potenza. E’ la tesi. Il 2, invece, è l’antitesi, mostra gli opposti, è la luna che brilla di luce riflessa e perciò considerato passivo, pausa dopo l’attività.  L’1 è il padre che dà il seme, 2 la madre che lo nutre. Il Tre nasce dall’unione dei primi due numeri, è il figlio, il risultato dall’unione di maschio (1) e femmina (2).  Tre è lo spirito che si incarna nella materia, il plusvalore di 1+2.  E’ la sintesi. Se l’1 è il punto, il 2 è la linea, mentre il 3 è la forma triangolare che delimita lo spazio piatto e facilita il passaggio ai solidi originati dal 4, numero di grande stabilità tanto che 4 sono i lati comunemente nelle abitazioni e nelle antiche piramidi.  Poi arriva il 5 e così, un lungo infinito viaggio.  E l’infinito è simboleggiato dal numero 8 orizzontale, due zeri legati tra di loro, il nulla contiene il tutto, come i buchi neri.

Il carattere dai giorni di nascita

Chi nasce nei giorni tra l’1 e il 9 riesce ad esprimersi meglio se si concentra sulle personali capacità; diversamente, chi nasce tra il 10 e il 19 necessita di contatti personali in un gruppo ristretto, mentre i nati nei giorni tra il 20 e il 29 sanno adattarsi ad un ampio gruppo sociale.  I nati il 30 e il 31 danno il meglio all’interno di un  ancor più ampio contesto sociale.  Soffrono più degli altri di solitudine e per questo dovrebbero evitare ogni tipo di introversione che genera frustrazione, al contrario dei nati il 7 che, invece, si rigenerano proprio nella solitudine e a contatto con la natura.

Dalla natura dei numeri deriva che

  • chi nasce l’1 sarà un leader, un promotore, l’iniziatore.
  • Ricettivo è invece chi nasce il 2, ha il dono di vedere i contrasti, il pro e il contro e cerca di superare le divergenze con diplomazia perché non possiede la forza e il vigore dell’1.
  • Il giorno 3, invece, dona spirito arguto, ironia, intelligenza creativa, fortuna.

La somma teosofica  

I numeri furono studiati a lungo da ogni civiltà, perché contare è forse il metodo più valido per controllare, catalogare, prevedere come accade agli astrofisici quando, dalla quantità di onde intuiscono l’esistenza di sconosciuti ma esistenti corpi celesti.  I teosofi usano la somma dei numeri per capire la natura più nascosta e intrinseca di ogni cosa, sia un oggetto o una persona, convinti che il divino esista ovunque, senza preclusione.   I primi 9 sono numeri essenziali, puri, e a questi si riduce ogni cifra.   L’11 per esempio, possiede qualcosa sia dell’1 sia del 2 che ne è la somma delle cifre (11 = 1+1= 2).  Così una persona nata l’11 alla creatività dell’1 aggiunge la sensibilità del 2.

Chi si assomiglia, si piglia. 

Ci sono numeri amici e numeri nemici o discordanti.

  • Così il 4 solido e stabile si trova a disagio con il mutevole e imprendibile 5.
  • Inumeri pari, fra di loro si capiscono perché “stanno male” da soli,
  • i dispari fra di loro si lasciano liberi, accettano l’esigenza di avere tempo e spazio per la realizzazione dei propri hobby e interessi.
  • Il 17, per esempio, è formato da due dispari particolari, perché l’1 è integerrimo e tutto d’un pezzo, incorruttibile mentre il 7 è misterioso e solitario.  In qualche modo è attratto da chi è nato l’8 perché 1+7 fa 8, ed hanno quindi entrambi il desiderio di solidità, ma mentre l’8 molto emotivo ha necessità di stare con i piedi per terra, sempre, o perde il controllo, il 17 vive anche di intuizioni, poesia, musica.  A volte, ci si innamora del contrario, così chi nasce l’1 si innamora di un 2, chi il 13 numero formato da due dispari può perdere la testa per un 28, due pari,  Ma sicuramente sarà più affascinato da un 26 che ne è il doppio.  Capita più spesso di quanto si pensi.
Onorina Pitti:
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