Non hai mai scritto letterine a Babbo Natale da bambino, perché dovresti farlo adesso che sei vecchio come il cucco? Semplice, per motivi di bieco interesse. Perché è tutta la vita che ricevi regali talmente inutili e anonimi che con il tempo hai rivalutato i regali obbrobriosi, che almeno si distinguono perché hanno la caratteristica di essere brutti. Il problema è che, una volta che il pacchetto arriva nelle tue mani, l’unico commento possibile è “bellissimo” o in alternativa “mi serviva proprio” oppure “è una vita che desidero questo oggetto.”
È il retaggio dei precetti della nonna, che, quella volta che avevi sette anni e ti sei permesso di dire che il mostruoso golf regalo della vicina di casa non ti piaceva, ti ha mollato un ceffone talmente potente che se ci pensi ti brucia ancora la guancia. Il gesto era stato accompagnato da una sola parola: “vilàn”. Villano, o villana, detto da una contadina della bassa, com’era per esempio mia nonna, è un commento che pesa, sul quale c’è da riflettere.
Così i regali per te sono diventati automaticamente tutti belli e non hai mai avuto il coraggio di dire a tua cognata che per esempio odi i dolcevita di lana perché ti fanno grattare come un orango, così adesso ne hai otto e ogni tanto ne arriva uno nuovo. Tutte le volte che ti chiedono se ti serve un portafogli o una borsa dici sì, e ora ne possiedi una collezione che potresti aprire una pelletteria horror, visti i colori e le forme. Ma in che posto le fabbricano delle robe così immettibili? E che dire della cover per cellulare che ti hanno regalato lo scorso anno, una roba che ci si vergogna a rispondere al telefono in pubblico? Poi c’è il settore libri: perché la gente, al posto di buttarsi sui classici, va a comprare robaccia che non si può leggere nemmeno la quarta di copertina, figuriamoci il resto? Chissà in che spaccio di libri invenduti vengono reperiti. Anche con i generi alimentari si riesce a vedere di tutto. Perché, al posto di regalarti un pezzo di Parmigiano Reggiano o Grana Padano, la gente va a cercare formaggi dal sapore assurdo che sono stati immersi nei liquidi e nelle spezie più disparate, oppure spaghetti dai colori e dagli aromi improbabili e salse realizzate secondo ricette provenienti da Marte, visto che sulla Terra non è possibile che qualcuno abbia messo insieme ingredienti tanto mal assortiti? L’anno scorso per esempio ho ricevuto in dono alcuni vasetti di specialità alimentari, tra cui un’insalata russa sott’olio che non si doveva conservare in frigo. Ne ho assaggiata la punta di un cucchiaino e la lingua mi si è attaccata al palato. Era una cosa talmente unta e sgradevole che il suo commercio dovrebbe essere vietato per legge.
Ecco perché anche alla nostra età serve la letterina per Babbo Natale, per dire finalmente, con il filtro della scrittura, quello che vuoi davvero.
Il regalo più bello sono sempre i contanti, così ci compri quel diavolo che ti pare appena iniziano i saldi. Certo a una certa età non si può più chiedere a parenti e amici la busta con i soldi, ed è un vero peccato. Valida alternativa al becero soldo sono i buoni omaggio: quello del supermercato, della libreria, del negozio di elettrodomestici e tecnologia. Al limite meglio un bagnoschiuma o un sapone che un capo di vestiario, così se non piace uno reincarta e ricicla senza problemi. Infine ci sono sempre i generi alimentari, ma si deve trattare di cose commestibili, non di polimeri non identificati. Vanno bene le cose che costano poco o che sono in mega-offerta speciale, ma non devono essere robe che non le puoi guardare. Meglio una cosa che si capisce che è costata cinque euro ma è decente che robe che ti vogliono far credere che sono costate tanto e invece sono state raccattate non si capisce bene dove e non si possono nemmeno riciclare altrimenti si fa brutta figura.
Purtroppo anche se fai la letterina tutti penseranno che si tratta di una tua stramberia e la ignoreranno, quindi preparati a ringraziare con un sorriso a tutta dentiera per i soliti abominevoli regali delle nevi. Altrimenti tua nonna ti appare in sogno la notte di Santo Stefano e ti dà un ceffone. Solo Babbo Natale potrebbe capire, visto che anche lui ha la sua bella età e chissà quanti doni inutili ha ricevuto.
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grazie Clementina, per questo promemoria che, in qualche modo, dovremmo riuscire a far leggere ai nostri discendenti
io, per conto mio, ho risolto il problema da qualche anno con lo « stop regali » dopo i 10 anni, accolto con gioia da figli e nipoti
aggiungo alla tua casistica horror - il cd dei 4 tenori o quello con le più belle AveMarie del mondo - e ti racconto la storiella istruttiva del regalo offerto da una carissima e gentile amica, la quale dalla Turchia s'era sentita in dovere di portarmi un sacchetto (in plastica trasparente) di spezie policrome di bell'effetto decorativo ma asolutamente inutilizzabili
io, che non getto nulla, ho subito infilato l'oggetto nel congelatore ; tre o quattr'anni dopo, invitato a cena dalla stessa carissima amica, e sentendomi in dovere di non arrivare a mani vuote, prendo l'elegante regalo dal congelatore, do' una rinfrescata al ricciolo del nastrino, e lo presento alla padrona di casa
non ti dico la sua faccia : sembrava vedesse l'apparizione del nonno scomparso nelle acque glaciali assieme al Titanic
puoi immaginare la conclusione della serata, definitivamente compromessa ...