Over40, soli a Milano, durante il lockdown? Un questionario per commenti ed esperienze

I più recenti dati ISTAT evidenziano il costante aumento del numero di famiglie composte da una sola persona. Se in Italia mediamente queste rappresentano oltre 1/3 dei nuclei familiari, a Milano tale valore cresce ulteriormente ed è quasi la metà dei nuclei familiari residenti o domiciliati nel territorio cittadino a essere costituita da una persona sola.

Tale condizione di per sé non necessariamente rappresenta un problema. E’ evidente, tuttavia, che situazioni di particolare criticità, come la recente pandemia e, soprattutto, come il lungo periodo di confinamento a casa che abbiamo vissuto nei mesi scorsi, espongono le persone che vivono da sole, soprattutto se non giovani, a problematiche particolari, per certi aspetti radicalmente diverse da quelle che hanno dovuto affrontare i nuclei familiari composti da più membri.

Nel discorso pubblico di questi mesi tuttavia la condizione dei nuclei monopersonali non ha trovato lo spazio che ci si attenderebbe, data la numerosità dei soggetti che la condividono.

Da queste considerazioni è nata l’esigenza di dare visibilità all’esperienza di chi ha vissuto il lockdown da solo con l’obiettivo di raccogliere e rendere disponibili per gli enti e le associazioni attivi sul territorio milanese una serie di informazioni utili a individuare eventuali aree di fragilità e bisogno e a programmare più puntualmente i necessari interventi di sostegno.

A promuovere il progetto è stato un gruppo di persone di differente formazione ed esperienza professionale. La diversità dei percorsi ha fatto sì che al suo interno alcuni si occupassero prevalentemente degli aspetti metodologici e tecnici della ricerca mentre altri fossero maggiormente impegnati nella costruzione di reti volte a promuovere la diffusione dell’indagine e, attraverso questa, a favorire processi di partecipazione e cittadinanza attiva più ampi.

Lo stesso principio di cittadinanza attiva è, d’altra parte, all’origine del gruppo di lavoro che, se sconta come propria debolezza la non formalizzazione in ‘strutture’ più istituzionali, quali quelle che di solito svolgono attività di ricerca, trova d’altro lato il suo elemento di originalità e forza proprio nell’essere nato dal basso, da chi sperimenta una condizione e si dota degli strumenti per renderla visibile e oggetto di confronto e discussione pubblica.

Lo strumento individuato per la rilevazione è stato un questionario, disponibile in una versione on line e in una versione cartacea, con domande aperte e domande chiuse che permettano di acquisire non solo dati quantitativi, ma anche informazioni di carattere più propriamente qualitativo.

A tutela del rispetto della privacy delle persone coinvolte nella rilevazione la compilazione del questionario è rigorosamente anonima.

Per quanto riguarda la metodologia di elaborazione statistica dei dati si è utilizzato Form di Google, collegando le risposte a uno spreadsheet. I dati raccolti sono stati poi riversati su un database Open Source e interrogati attraverso il linguaggio SQL per trasformarli in dati elaborabili, con sviluppo ad hoc di codice. Il software statistico di elaborazione è consistito nelle librerie e package delle funzioni statistiche built-in di Wolfram Mathematica.

A ulteriore tutela della privacy delle persone che compileranno il questionario, i dati rilevati verranno trattati e diffusi esclusivamente in forma aggregata, in modo tale che non sia in alcun modo possibile risalire alla singola persona che ha fornito le informazioni.

 

Il questionario in formato PDF per chi vuole rispondere su versione cartacea

Per rispondere al questionario in versione digitale

 

redazione grey-panthers:
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