La Commissione europea ha pubblicato una guida pratica sulla determinazione della residenza abituale per aiutare gli Stati membri ad applicare correttamente le norme dell’UE sul coordinamento della sicurezza sociale ai cittadini dell’Unione che si sono trasferiti in un altro Stato membro. La nuova guida chiarisce ulteriormente il criterio della residenza abituale applicato nell’UE e ne facilita l’applicazione pratica da parte delle autorità degli Stati membri.
La guida, redatta in collaborazione con gli Stati membri, chiarisce le diverse nozioni di “residenza abituale” e di “residenza temporanea” o di “soggiorno”. Tali definizioni, stabilite dal diritto dell’UE, sono necessarie per determinare quale Stato membro sia competente per l’erogazione delle prestazioni di sicurezza sociale ai cittadini dell’UE che si spostano tra gli Stati membri. Il diritto dell’UE prevede che ci sia un solo luogo di residenza abituale; pertanto, l’erogazione delle prestazioni di sicurezza sociale basate sulla residenza compete ad un unico Stato membro.
I lavoratori dipendenti e i lavoratori autonomi possono fruire delle prestazioni di sicurezza sociale nel paese in cui lavorano e le persone non attive (ad esempio, i pensionati e gli studenti) nello Stato membro di “residenza abituale”. La determinazione dello Stato membro di “residenza abituale” è importante anche per i lavoratori che esercitano la loro attività in più di uno Stato membro.
La guida ricorda i criteri specifici di cui tener conto per determinare la “residenza abituale” di una persona, vale a dire:
- situazione familiare e legami familiari;
- durata e continuità della presenza sul territorio dello Stato membro interessato;
- situazione relativa all’occupazione (in particolare il luogo in cui è esercitata abitualmente l’attività, il carattere stabile dell’attività e la durata del contratto di lavoro);
- esercizio di un’attività non remunerata;
- per gli studenti, fonte del loro reddito;
- carattere permanente della situazione abitativa dell’interessato;
- Stato membro in cui l’interessato paga le tasse;
- ragioni per le quali egli si sposta;
- volontà dell’interessato sulla base dell’insieme delle circostanze e degli elementi di prova concreti.
Se utile, può essere tenuto conto anche di altri fattori.
La guida fornisce inoltre esempi concreti e orientamenti sui casi in cui la determinazione del luogo di residenza può risultare difficile, ad esempio quando si tratta di lavoratori frontalieri, lavoratori stagionali, lavoratori distaccati, studenti, pensionati e persone inattive fortemente mobili.
Ad esempio, per un cittadino britannico che va in pensione in Portogallo dove trascorre la maggior parte del tempo, il luogo di residenza abituale sarà questo paese, anche se nel Regno Unito possiede ancora una casa e continua a mantenere legami culturali ed economici.
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