La storia economica degli ultimi trecento anni è stata caratterizzata dallo sviluppo di molteplici teorie economiche che di volta in volta hanno guidato o condizionato lo sviluppo di quasi tutte le comunità umane che in modo sintetico definiamo come Società.
Intento di questo nuovo colloquio del Pianerottolo con il mio amico Giorgio Zoli è di tentare una descrizione delle caratteristiche delle varie teorie che si sono succedute o che, in certi periodi, hanno convissuto in aree diverse del nostro mappamondo.
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AAR E’ possibile fare una specie di elenco delle varie teorie economiche che, anche cronologicamente, si sono succedute. Questa sorta di indice potrebbe essere utile per seguire meglio la logica degli sviluppi successivi.
GZ Certamente. Un elenco molto sommario delle scuole di pensiero che si sono succedute o che hanno coabitato nel tempo comprende:
-Mercantilismo, Aritmetici politici e Fisiocrati;
-La scuola Classica Inglese ed i Classici Francesi;
-I critici della Scuola Classica – Sismondi
-I Socialisti Utopisti
-Il Marxismo ed il Socialismo Scientifico
-Il Nazionalismo Economico
-L’Utilitarismo – Maffeo Pantaleoni
-La Scuola Marginalistica econometrica
-L’Equilibrio Economico – Pareto
-Il Liberismo e gli Epigoni della Scuola Classica
-La Nuova Scuola Inglese – Keynes
-Il Socialismo Reale ed il Collettivismo
-La critica dell’individualismo e del Laissez-Faire dell’automatismo del mercato
-La scuola di Cicago
-Il Liberalismo estremo ed il monetarismo – Milton Friedman.
Non tutte queste scuole hanno avuto la stessa importanza e la stessa durata, ma sicuramente hanno avuto influenze reciproche nello sviluppo e nei cambiamenti dell’economia mondiale.
AAR Ma per tutte queste teorie che forse hanno condizionato lo sviluppo non solo economico dell’umanità è possibile definire dei principi generali che possono essere descritti con teoremi e formule matematiche quasi fossero principi di fisica come la gravitazione universale.
GZ Le leggi riguardanti le scienze umane (sociologia, antropologia, economia, etc) non sempre possono paragonarsi alle leggi che regolano la realtà empirica (fisica, chimica, astronomia, etc) a causa dell’enorme numero di fattori che le caratterizzano. Solo come esempio possiamo dire che le dimensioni del campo di applicazione possono variare molto a seconda che parliamo di villaggio, città, nazione, impero. Estremizzando il concetto, è chiaro che le leggi economiche che regolavano la società schiavistica degli imperi orientali antichi non può essere guidata dalle stesse regole di vita della Civiltà Maya.
AAR Ma esistono interpretazioni condivise delle varie teorie economiche?
GZ Le interpretazioni degli studiosi non sempre coincidono a causa delle diverse tendenze filosofiche e politiche e dal diverso punto di osservazione per l’analisi della teoria.
AAR Per capire meglio è possibile fare degli esempi?
GZ La Microeconomia esamina il comportamento dello homo oeconomicus, cioè esamina l’economia dal punto di vista del singolo individuo che può essere produttore, consumatore, risparmiatore, prestatore d’opera, imprenditore presi singolarmente o in combinazione tra di loro;
La Macroeconomia esamina invece gli aggregati costituiti dall’insieme dei consumatori, dei produttori riuniti in gruppi merceologicamente simili, dei grandi gruppi finanziari. Importanti analisi macroeconomiche riguardano i flussi finanziari ed i movimenti bancari, le domande e le offerte, che interessano il mercato nel suo insieme, le produzioni di massa, la rete dei trasporti, la circolazione monetaria, le analisi e le correlazioni statistiche ed i mutamenti tecnologici.
AAR Ma quanto sono valide queste leggi?
GZ. Le leggi economiche sono valide solo per grandi numeri globali che possono riguardare situazioni economiche precisamente delineate. Come esempio di differenti “modelli economici” possiamo considerare ambienti monopolistici o oligopolistici, il mercato libero concorrenziale e la concorrenza imperfetta, le tipologie di formazione dei prezzi, i consumi di mass o di elite, la distribuzione del reddito, i finanziamenti e gli investimenti.
AAR Non mi è chiaro come devono essere considerate le teorie economiche che a prima vista sembrano eccessivamente vaghe?
GZ Le teorie economiche sono generalizzazioni basate su osservazioni statistiche reali e non costruzioni metafisiche. Sono un modo per capire meglio i meccanismi di sviluppo, per indagare su cause ed effetti, per tentare di prevedere eventi futuri e quindi per mettere in atto provvedimenti preventivi che possano favorire sviluppi positivi dell’economia.
AAR Al momento quali sono le tesi economiche più moderne che maggiormente ci coinvolgono?
GZ In ultimi anni sono due gli economisti che con le loro teorie hanno di più influenzato le scelte economiche della politica mondiale: l’americano Milton Friedman (1912-2006) e l’inglese John Maynard Keynes (1883-1946).
AAR Quali sono i principi ispiratori di John Maynard Keynes?
GZ Basandosi sul pensiero di Keynes, i postkeynesiani sono favorevoli ad interventi di indirizzo da parte dei Governi che devono però essere prudenti, informati e competenti per evitare atteggiamenti ideologici. In questa ottica le autorità monetarie, sotto la guida dei Governi, devono prendere limitate decisioni per indirizzare l’economia, per indicare le correzioni da apportare, per facilitare investimenti mirati, per bloccare le speculazioni. Secondo Keynes è il Governo che decidi quali settori devono essere incentivati anche con provvedimenti fiscali ed in che direzione deve indirizzarsi la scuola e la ricerca per un miglior supporto alla salute pubblica fisica e morale.
AAR E quali sono i principi ispiratori di Milton Friedman?
GZ Friedman predilige idee ultraliberiste, cioè è favorevole alla assoluta libertà di agire dei capitalisti e degli imprenditori senza alcuna interferenza del Governo o di autorità internazionali che possano limitare questa libertà d’azione che deve essere moderata soltanto dalle leggi economiche del mercato che è in grado di premiare gli imprenditori più coraggiosi e creativi e di punire gli ignavi ed incapaci.
AAR Ma quali sono i limiti per l’applicazione di una scelta economica che in teoria può sembrare giusta ed anche basata su presupposti universalmente condivisibili?
GZ Ritengo che non possa esserci un economista, o anche un gruppo di economisti superdotati che possano fare scelte valide per es. per tutte le macroaree geografiche che hanno caratteristiche diverse come USA e Canada o i Paesi dell’Europa Occidentale rispetto a quelli Orientali ex unione sovietica, per non parlare di Cina, India, Giappone e Corea e di tutto il sudest asiatico. Oltre alle differenze che potremo definire “ideologiche”, esistono anche grandi differenze dimensionali e di sviluppo, infatti l’area definibile come occidentale (Europa e Nord America) conta circa un miliardo di persone contro i circa 4 miliardi di Cina ed India. Occorre poi pensare alle spinte al cambiamento del continente CINDIA (Cina ed India) ed altri emergenti che in questi anni vede uno sviluppo anche caotico per arrivare ai livelli occidentali ed in questa marcia “al progresso” non va tanto per il sottile nello sfruttamento delle risorse del territorio.
AAR Allora questo progresso che tutti cerchiamo per poter vivere meglio è solo una spinta negativa per lo sviluppo dell’umanità?
GZ I rimedi per riparare i guasti che l’intera umanità ha inferto al nostro pianeta devono essere ricercati e studiati ignorando qualsiasi ideologia, qualsiasi idea astratta e soprattutto soluzioni specializzate che possono sembrare risolutive, ma che si rivelano utili solo nel breve periodo o in aree limitate.
AAR E’ possibile evidenziare i principali momenti economici che hanno caratterizzato il secolo terminato da solo un decennio?
GZ L’economia in generale e le condizioni dei lavoratori tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 hanno vissuto grandi momenti di cambiamento. Si è partiti da una società preindustriale preminentemente agricola ad uno sviluppo industriale quasi selvaggio che ha fatto nascere le teorie socialiste e marxiste che si sono consolidate, nell’Europa dell’est, nell’Unione Sovietica. Contemporaneamente si sono sviluppate economie liberiste basate su un capitalismo oligopolista. La prima guerra mondiale (1914-1918) è la seconda (1939-1945) sono stati punto di svolta in quanto hanno prodotto cambiamenti importanti nella geografia politica. Le drammatiche crisi economiche del 1929-1934, del 1980-1989 (la fine della URSS) e l’ultima nata nel 2007 ed ancora non risolta hanno contribuito a fare profonde revisioni delle regole economiche che parevano ben consolidate e definite.
AAR Ed al momento che riflessioni possiamo fare?
GZ La globalizzazione è un processo inarrestabile che caratterizza la nostra epoca e non esistono più problemi economici che interessano singole aree ancorchè molto estese. Non esiste più l’homo oeconomicus, esiste l’economia globale ed a questa dobbiamo far riferimento quando cerchiamo di capire cosa guida lo sviluppo del mondo.
AAR A questo punto mi sembra di capire che le spinte centrifughe della globalizzazione rendono quasi ingovernabile la situazione?
GZ Effettivamente oggi, nonostante infiniti studi e premi Nobel, non esiste una teoria globale, ma solo movimenti di azione e reazione che di volta in volta modificano qualche indirizzo economico per evitare eccessive e pericolose deviazioni. I principali obbiettivi economici sono risanamento, crescita, occupazione, stabilità monetaria ed in questa direzione sono i provvedimenti presi soprattutto da Banche Centrali ed Organismi Internazionali. Le principali nazioni cercano di darsi regole comuni per la gestione delle società per evitare che squilibri locali abbiano un effetto domino. I vari enti economici internazionale come il Fondo Monetario Internazionale (FMI), la Banca Mondiale (BM), Organizzazione Mondiale per il Commercio (WTO – World Trade Organization) insieme alla ONU ed ai vari G8 e G20 tentano di leggere le situazioni internazionali e di indicare provvedimenti che possono evitare fasi critiche.
Oggi soltanto punti di vista ed azioni condivise possono rendere migliore il nostro mondo nella sua totalità e possono in qualche modo fare azioni di prevenzione contro crisi che potrebbero avere effetti anche bellici dirompenti.
AR MI sembra di capire che la situazione mondiale è comunque conseguenza dell’andamento economico complessivo. Speriamo che questo equilibrio anche abbastanza precario resti valido per molto tempo potendo contare sulla cooperazione e sulle scelte positive di tutti noi donne e uomini che possiamo, per adesso, contare solo sul nostro pianeta Terra evitando di continuare a maltrattarlo.
di Attilio A. Romita