Pablo Picasso e le sue donne, muse, modelle e amanti

Le figure femminili sono state spesso soggetti di Pablo Picasso: donne che ha incontrato nella sua lunga vita e che sono state protagoniste dei suoi quadri

Pablo Picasso è stato un grande artista, molto noto e celebrato, che ha lasciato una importante impronta nella cultura artistica del XX secolo, e oggi è considerato in tutto il mondo come “l’artista più famoso dell’arte moderna”. Molte sue opere (pitture, disegni, sculture, litografie, ceramiche) hanno come soggetto figure femminili: donne che ha incontrato nella sua lunga vita e che sono state molto spesso le modelle e le protagoniste dei suoi quadri. E in molti casi Picasso se ne é poi innamorato, amandole per diverso tempo, perché le donne avevano assunto un ruolo importante nella sua pittura, e di conseguenza spesso anche nella sua attiva e lunga vita.
Pablo Picasso è nato il il 25 ottobre 1881 a Malaga, nella costa sud della Spagna ed è morto l’8 aprile 1973 a Mougins in Provenza – dove aveva una grande casa – colpito da una embolia polmonare, a pochi giorni dai 92 anni e in una fase ancora molto produttiva. Il grande artista, oltre a disegnare, dipingere e progettare sculture fino alla fine dei suoi giorni, ha avuto una vita molto intensa e anche una grande capacita di sedurre le donne, che erano spesso le sue modelle.
In apertura la copertina di “Picasso 1932 – Catalogue d’exposition”, pubblicato nell’ottobre del 2017 dal Museo Nazionale Picasso di Parigi

Picasso ha realizzato anche opere contro la brutalità della guerra, come la famosa tela “Guernica” del 1937, conservata al museo Reina Sofia di Madrid. L’opera, realizzata durante la sanguinosa guerra civile spagnola, commemora le vittime di un bombardamento nell’omonima città basca ed è, nell’arte moderna internazionale, uno dei più importanti simboli di denuncia e di condanna degli orrori della guerra. Nel 1949 – dopo la fine della seconda guerra mondiale – Picasso ha realizzato anche il monumentale dipinto “La guerra e la pace”, anch’esso un importante e potente denuncia della guerra, oltre a essere un simbolo di speranza per un futuro di pace. Il pittore ha partecipato – tra il 1949 e il 1950 – a tre Congressi mondiali della pace. Rispondendo a una richiesta del Movimento per la Pace francese, Picasso ha anche tracciato il disegno di una colomba, forse come quelle che ricordava di aver visto nella sua infanzia a Malaga. Il volatile porta nel becco un rametto verde (forse un ramo d’ulivo?) e nella primavera del 1949 l’immagine della sua “Colomba” appare sui muri di quasi tutte le città d’Europa, diventando famosa come il simbolo internazionale della pace.

Picasso e il suo primo amore, la madre

Tantissime le mostre che sono state fatto su Picasso e le sue opere, in molte parti del mondo: in questo periodo ad esempio è in corso a Milano la mostra “Picasso. La metamorfosi della figura” al Mudec – Museo delle culture. Ma se oggi si conoscono le opere di questo grande artista, aspetti peculiari della sua vita sono poco raccontati, come ad esempio il suo rapporto con la madre, che ha amato moltissimo. E poi quello con le numerose donne che sono state modelle, muse, amanti, mogli e amiche. La prima donna molto importante per lui, prima di tutte le altre, fu sua madre, Maria Picasso Lopez, originaria di una famiglia genovese. Pablo l’amò intensamente e scelse anche di adottare il suo cognome (Picasso, appunto) quando, appena diciannovenne, decise di andare a vivere a Parigi e di confrontarsi con gli artisti francesi non solo che, come lui, avevano scelto di vivere nell’avanguardia culturale artistica parigina. Non volle mantenere il cognome di suo padre, che si chiamava Don José Ruiz Blasco (regolarmente sposato con sua madre) e insegnava in una scuola di Belle Arti a Malaga – che Pablo aveva frequentato per un pò di tempo -:  lo riteneva un cognome troppo complicato e poco riconoscibile.
La vera scelta di vita di Pablo Picasso avvenne quando decise di andare a vivere a Parigi e di cercare di conoscere a fondo il suo ambiente artistico; erano i primi anni del Novecento e Picasso era fermamente deciso a vivere tra la cultura e i nuovi e spesso già affermati intellettuali e artisti francesi, come Matisse, Braque, Derain, Max Jacob e Apollinaire. Erano gli anni che si cominciava a pensare a una nuova visione dell’arte, come avvenne nel nascente “movimento cubista”. Picasso a Parigi, nel 1904, andò ad abitare in uno studio, nel Bateau-Lavoir, che era un vecchio stabile nel quartiere di Montmartre, abitato da molti artisti, scrittori, pittori, intellettuali, tutti personaggi protagonisti di una nuova cultura. Tutti questi personaggi divennero poi sostenitori o protagonisti di un nuovo movimento culturale, che aveva scoperto “l’arte negra”, che derivava dalla cultura africana e polinesiana.
Gertrude Stein” – 1905 – Olio su tela – 100 x 81,3 cm – Crediti: Lascito di Gertrude Stein, 1946 al The Met, New York

Fra coloro che vivevano a Montmartre c’era anche una ricca scrittrice americana, Gertrude Stein, un po’ la sostenitrice del mondo intellettuale parigino di quegli anni e che poi scriverà un libro su Picasso e le sue opere di quegli anni; cercò sopratutto di aiutarlo economicamente e gli comperò diversi quadri, compreso l’interessante ritratto che Picasso le aveva fatto.

Il giovane Picasso e le sue prime opere hanno avuto presto un certo riconoscimento nell’ambiente artistico di Parigi. E molto presto inizio a ricorrere all’utilizzo di modelle per le sue tele. Alcuni quadri che realizzò in quei tempi appartengono al Periodo blu e hanno toni un po’ freddi, perché sono dominati appunto dal colore blu.

Picasso e le sue modelle

La prima donna che Picasso scelse come modella fu Fernande Olivier (soprannominata “la belle”) che incontrò nel 1904 ed entrambi avevano 23 anni. Fernande sarà sua musa e amante per più di sette anni; Picasso la ritrasse in molte opere nei primi anni del Novecento e alcuni di questi quadri furono poi definiti dalla critica appartenenti al Periodo rosa. Ad esempio il dipinto “Ragazza nuda con un cesto di fiori”, “Ragazza di Maiorca” o il “Ritratto con foulard”. Picasso scelse Fernande anche nel quadro intitolato “Femme assise”  del 1909, quando l’artista era in fase di ricerca e elaborazione del nuovo linguaggio del movimento cubista in cui poi si affermerà. La bella Fernande è stata protagonista e testimone di molte opere di ricerca di Picasso ma i loro rapporti quotidiani, sia nel lavoro artistico sia nella vita privata, si sono interrotti all’inizio del 1912 quando Fernande andrà a vivere per conto suo. Nata nello stesso anno di Picasso, Fernande è morta nel 1966 in grande povertà. Picasso verrà a conoscenza le condizioni della donna molto tardi e, nonostante la rottura fosse stata in passato molto tormentata, quando venne a sapere delle misere condizioni in cui si trovava la sua prima amata, che aveva più di ottanta anni, cercò di aiutarla.
“Femme assise”, 1909 – olio su tela. Venduto nel 2016 da Sotheby’s a Londra a un anonimo collezionista, che l’ha pagato 43,2 milioni di sterline
Quando nel 1912 Picasso incontra a Parigi Marcelle Humbert, detta Eva e soprannominata poi molto spesso “ma jolie”, il rapporto con Fernande era finito da tempo. Anche con Marcelle, Pablo Picasso ebbe un rapporto d’amore molto particolare; la loro relazione coincise con un periodo di lavoro abbastanza intenso, ma positivo e sereno nella carriera artistica e personale. Ma il legame fra i due amanti durò poco, perché la giovane Marcelle morì dopo pochi anni, nel 1916. Era però stata molto vicina a Picasso negli anni delle sue ricerche pittoriche cubiste e di realizzazione di importanti lavori; in quegli anni con lei ha dipinto capolavori come la famosa tela “Donna con una chitarra”, e alla sua amata aveva persino dedicato un quadro intitolato “J’aime Eva”.
Il catalogo “Célébration Picasso. La collection prend des couleurs!” del Museo Picasso di Parigi

Negli anni 1917-1918 Picasso è conosciuto nell’ambiente artistico parigino, in quel periodo Sergej Diaghilev e Jacque Satie stavano creando un opera musicale per i Balletti Russi e al pittore fu dato l’incarico di disegnare le scenografie e i costumi. Gli vennero presentati gli interpreti, fra cui la ballerina ucraina Olga Chokhlova e Picasso cominciò subito a frequentarla; dopo poco tempo il rapporto amoroso si è consolidato e decisero di passare la vita insieme, sposandosi. Picasso la presentò persino a sua madre, Donna Maria e suggellò il fidanzamento con il dipinto “Olga Chokhlova con una mantilla”. Il matrimonio venne celebrato nel 1918 in una chiesa russo-ortodossa di Parigi e dopo pochi anni, nel 1921, nacque Paul, il primogenito di Picasso e Olga. Chokhlova smise di fare la ballerina per un infortunio e i suoi sentimenti passarono rapidamente dall’ebrezza di una vita artistica passata in palcoscenico all’infelicità di un amore, che risultava impossibile da vivere nella realtà di tutti i giorni.

Marie-Thèrese Walter (nata nel 1909 e morta nel 1977 in Francia) è stata un’altra modella e amante di Picasso, tra il 1927 e il 1935. Marie-Thèrese quando conobbe Picasso aveva appena diciassette anni, mentre lui ne aveva quarantacinque, ed era ancora sposato con Olga Chokhlova. Anche se fu un rapporto difficile, Picasso nei quadri di quel periodo, ritrasse Marie-Therese come una figura solare e luminosa. I rapporti amorosi  di Picasso con Marie Therese furono molto teneri, seppure molto tormentati per la presenza di Olga, che non volle mai concedergli il divorzio. Nonostante le difficoltà, la giovane e Pablo continuarono per diversi anni a vivere insieme. Nel 1935  Marie-Therese rimase incinta e nacque una bambina, a cui dettero il nome di Maya e che ha posato per alcune tele del padre, fra cui “Maya con la bambola”.
Nonostante le complicazioni e le gelosie, Picasso non cessò di scegliere modelle per le sue opere e poi spesso di innamorarsene. Negli ultimi mesi del 1935 incontrò Dora Maar, una bellissima donna di origine argentina, in un bar della Rive Gauce di Parigi, presentata dal poeta Paul Eluard. Dora Maar aveva ventinove anni e Picasso ne aveva cinquantaquattro, ma venne comunque sedotta dalle parole lusinghiere dell’oramai celebre pittore e accettò accettò di fargli da modella. Maar era una brava fotografa surrealista e Picasso venne attratto anche intellettualmente; Dora divenne la sua musa, perché cercò di dare qualcosa di più a Pablo invece di assumere semplicemente il ruolo di modella e di amante. Picasso la ritrasse in alcuni suoi quadri famosi, in cui traspare un rapporto tra arte e realtà, come il “Ritratto di Dora Marr” del 1937, dipinto durante il periodo della guerra civile spagnola, o la stessa “Guernica”. Ma il rapporto di Dora e Picasso non durò tanto, anche per una diversità di opinioni su temi creativi e intellettuali. Picasso la lasciò nel 1944 e lei ne soffrì molto e a lungo. Ma la storia delle modelle e degli amori non era ancora finita.
“Ritratto di Dora Marr”, 1937 – olio su tela. 92×65 cm – Museo Picasso, Parigi

La storia delle modelle e degli amori di Picasso non finisce qui. Pablo Picasso a più di sessant’anni (nel 1943) conobbe Francoise Gilot, una donna giovane e affascinante che aveva solo ventidue anni. Trovò, in questa giovane donna che aveva quarant’ anni meno di lui, una nuova carica sessuale e artistica. I due amanti hanno vissuto insieme per alcuni anni e hanno avuto due figli, Paloma e Claude. Ma nonostante la loro presenza, Francoise non visse serenamente il legame con Picasso e la famiglia che si era formata e vent’anni dopo, nel 1967, decise di rompere definitivamente i rapporti. Per molto tempo poi e fino a pochi anni fa, a novant’anni, Francoise Gilot, diventata una pittrice affermata, ricordava con un certo rimpianto Pablo Picasso per essere stato, oltre a un grande amore, anche un uomo culturalmente molto interessante. Francoise è morta all’età di 101 anni, nel 2023, in un ospedale di Manhattan.

Ricordiamo ancora un altro rapporto di Picasso con le donne, l’ultimo. Quando nel 1952 incontrò Jacqueline Roque, Picasso aveva 72 anni ed era oramai un artista famoso e riconosciuto in tutta Europa. Jacqueline ne aveva solo 27, era nata a Parigi ma lavorava da Madoura, ceramista in Provenza con cui il pittore collaborava da tempo. Agli occhi di Picasso la giovane donna bruna incarnava la bellezza delle donne spagnole della sua infanzia; si innamorarono e decisero presto di sposarsi. Pablo Picasso, durante gli undici anni che vissero insieme, le fece quasi quattrocento ritratti: aveva scoperto in Jacqueline un nuovo tipo di modella molto interessante dal punto di vista pittorico, e lui era ancora molto prolifico. Jacqueline fu la donna che Picasso ebbe accanto fino alla fine della sua creativa e laboriosa vita.

In conclusione quella di Picasso fu una vita molto intensa non solo culturalmente e intellettualmente, ma anche nei rapporti umani e nell’amore per le donne, con le quali ha instaurato sempre rapporti e legami importanti. Alcuni critici hanno parlato di “crudeltà” per analizzare questi rapporti, ma molti hanno ammirato anche la potente energia artistica e sentimentale di Picasso e di conseguenza anche l’ostinazione, il coraggio e la pazienza delle sue donne.

E pochi ricordano oggi il suo impegno per la libertà e la pace.

 

“Maya con la bambola”, 1938 – olio su tela, dimensioni 73 x 60 cm. Il quadro, originariamente si trovava all’interno della casa della nipote di Picasso a Parigi, ma a fine febbraio 2007 venne rubato insieme a “Ritratto di Jacqueline”, e tutt’ora non sono stati ancora ritrovati
Laura Bolgeri:
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