“L’età non ti protegge dall’amore, ma l’amore, fino a un certo punto, ti protegge dall’età“. È una frase attribuita a Jeanne Moreau, la grande attrice francese che è stata interprete di tanti film sul tema dell’amore, ed oggi ha più di ottant’anni.
“È impossibile restare del tutto senza amore, anche se è fatto solo di parole è pur sempre amore da vivere. La cosa peggiore è non amare, credo che sia impossibile”. La citazione è tratta dal libro “La vita materiale” della scrittrice francese Marguerite Duras, autrice del celebre libro “L’amante” (edito da Feltrinelli nel 1985) vincitore del premio Goncourt nel 1984 da cui è stato tratto un film indimenticabile del regista Jean -Jacque Annaud. Nel romanzo, e poi nel film, si narrano le vicende, in gran parte autobiografiche, di
E le parole di Yann sono il segno di un grande rapporto di stima e di un amore insostituibile: “Sì, sono qui per prendere in consegna le parole che dici, per lasciarti scrivere mentre io resto in silenzio, mentre non capisco, mentre tu inventi la storia vera del mondo. Sono qui per questo, per evitare che finisca, per far sì che le parole siano scritte sulla pagina. Che i libri siano fatti e offerti a tutti, a tutti i lettori che non sanno ancora che questo libro li aspetta. Sono qui per tenerti in vita, per amare te e le parole e le storie”. La relazione fra i due personaggi sembra andare oltre i limiti sentimentali e continua a essere bellissima ed esemplare.
“Amore, amor, di nostra vita ultimo inganno” è un celebre verso tratto dai “Canti” del grande Giacomo Leopardi. Le parole del poeta sottolineano l’aspetto doloroso dell’amore, ma ne mettono in evidenza anche la forza intramontabile. E in effetti Leopardi ha scritto in un altro punto: “Sono convinto che anche nell’ultimo istante della nostra vita abbiamo la possibilità di cambiare il nostro destino”. La forza dell’amore era evidente anche per i personaggi di altre generazioni e altre culture, ad esempio in una canzone dei Beatles più volte ri-editata e intitolata appunto “Love”. Le parole della canzone dicono e ripetono: “All you need is love”: tutto ciò di cui hai bisogno è amore. L’amore è tutto ciò di cui hai bisogno. “L’amore è la più saggia delle follie, un’amarezza capace di soffocare, una dolcezza capace di guarire” è una celebre conclusione di William Shakespeare.
Questi ed altri riferimenti e citazioni mi sono venuti in mente quando sono andata a vedere a Milano al Palazzo della Permanente la mostra “Love. L’arte contemporanea incontra l’amore”, curata dal critico d’arte Danilo Eccher. La parola LOVE ti accoglie nella prima sala in grandi lettere colorate in un’opera dell’artista americano Robert Indiana, una scultura in alluminio policromo degli anni Sessanta, già molto nota.
E poi seguono tante rappresentazioni realistiche e simboliche di questo appassionante tema. Un altro LOVE dell’artista Pop statunitense Robert Castle, nato nell’Indiana nel 1928, è una immagine che perdura nel tempo e che può essere considerata un’icona dell’amore.
Una scultura bianca di due che si abbracciano e si baciano intitolata “Kiss” è un’opera recente dell’inglese Marc Quinn. La donna è molto più piccola dell’uomo, ma sembra essere lei la protagonista che l’accoglie con braccia forti. L’eterno bacio, “The eternal Kiss” di Francesco Vezzoli è una scultura marmorea di sapore classico che rievoca due personaggi della tarda romanità. Il pittore per attualizzare il tema ha tinto di rosso le labbra di lei e segnato con una lacrima la guancia di lui. Forse una sensibilità contemporanea che accentua alcuni disagi maschili?
Ma su questo tema inesauribile ci sono ancora nella mostra altre opere che suggeriscono tante riflessioni e citazioni. Vanessa Brecoft, una nota artista italiana che vive e lavora a Los Angeles rappresenta in una grande tela una bella e dolce ragazza dai lunghi capelli castani con due bambini di colore in braccio che succhiano dal suo seno. Una maternità amorevole, che va oltre i dati biologici e un’ipotesi che riguarda il futuro. Una grande cuore, composto da tanti piccoli oggetti di plastica rossi, caratterizza la grande scultura intitolata “Cuore indipendente rosso” della giovane artista portoghese Joana Vasconcelos. E poi sugli schermi, sparsi nelle sale, si possono vedere tanti baci e abbracci, rappresentati nelle sequenze di vecchi filmati.
Tra i libri che raccontano storie d’amore, e sono tanti e di tutti i gusti, ricordo il classico “Anna Karenina” di Tolstoj. Da citare il romanzo dello scrittore spagnolo Xavier Marias intitolato “Innamoramenti”, che racconta la storia di una coppia perfetta e la sua evoluzione in una sorta di noir, e poi “Il grande Gatsby ” di Francis Scott Fritzgerald, un romanzo romantico e imprevedibile, e l’insondabile “Due” di Irene Némirosky. E, più vicino a noi, di Massimo Gramellini “Cuori allo specchio” e di Maria Venturi “Mia per sempre”, la storia di un amore che nasce nel passato.
“L’amor che move il sole e le altre stelle ” è il verso che chiude la Divina Commedia di Dante ed è il mio congedo con gli auguri di buone vacanze e buone letture.
La mostra “Love. L’arte contemporanea incontra l’amore” al Palazzo della Permanente di Milano è aperta fino al 27 luglio.