Questa volta il mio incontro con dei personaggi è stato avvincente, ed è avvenuto con quelli di un libro: “Le nostre anime di notte”. Addie e Louis, i protagonisti, sono entrambi in là con gli anni, abitano la stessa piccola città del Colorado, lo stesso quartiere e sono soli. La loro storia mi ha fatto riflettere sul tema della solitudine e degli anni che passano, prima o poi per tutti. Una lettura che fa anche sperare e sognare, perché se si è coraggiosi e disposti a rischiare, non è mai troppo tardi per niente. Il libro è un romanzo breve dello scrittore americano Kent Haruf, un bestseller pubblicato recentemente anche in Italia (NNE editore) che si legge d’un fiato e fa compagnia.
Una storia di amicizia, intimità e amore …… Una storia che mi ha coinvolto in una lettura senza pause e in un certo modo mi ha anche commosso. Il libro mi era stato amichevolmente suggerito dalla psicologa Marisa Ferrario, che è stata a lungo responsabile del Centro Psicosociale di Milano di via Procaccini ed è particolarmente attenta ai comportamenti positivi delle persone di una certa età.
Dal libro è stato tratto il film “Our Souls at Night”, con interpreti eccezionali Jane Fonda e Robert Redford, personaggi che sono ancora una leggenda del cinema non solo americano. E che fanno battere i cuori di un pubblico di diverse generazioni. La regia è del giovane Ritesh Batra, di origine indiana. Presentato all’ultimo Festival del Cinema di Venezia, il film ha fatto scalpore. Sarà presto in programmazione anche nelle nostre sale cinematografiche.
Come nel libro di Kent Haruf la storia dei protagonisti, due settantenni vedovi e soli, è fatta di confidenze, di intimità e alla fine, nonostante le difficoltà che incontrano nella società e nella famiglia, si trasforma in una storia d’amore .
Nel film le confidenze e le “tenerezze” fra i due sono interpretate realisticamente da Robert Redford e Jane Fonda, che alla presentazione del film a Venezia, hanno già dichiarato la loro perfetta sintonia che dura da anni, sia come attori sia come persone. Jane Fonda, sex symbol degli anni Settanta, ancora una volta ha dichiarato che non è mai tardi per amare. L’attrice, in splendida forma (nonostante i suoi 79 anni) in un suo libro “ Gli anni migliori” pubblicato da Corbaccio qualche anno fa, aveva raccontato che il sesso over settanta può essere per una donna persino più appagante : “la terza età è il tempo in cui bisogna fare qualcosa per colmare le mancanze. Le donne mature conoscono meglio il loro corpo, sanno cosa vogliono, e non hanno paura di chiederlo”. In sostanza se si cura la propria forma fisica e si coltiva una certa autostima gli “…anta” sono anni in cui possiamo mostrare il nostro io più energico e autentico. Questo vale per le donne.
“Oggi possiamo iniziare a intravvedere le nuove possibilità umane generate dal fatto che le donne e gli uomini sono finalmente liberi di essere se stessi, di conoscersi per quello che sono realmente e di definire insieme nuovi parametri di successo, fallimento, felicità, trionfo, potere e bene comune.” E’ una affermazione e insieme un interrogativo che si poneva Betty Friedan molti anni fa, ma è valida ancora oggi.