Dal 12 al 14 giugno si è tenuto a Bruxelles il meeting annuale di AGE Platform Europe, l’Organizzazione europea alla quale aderiscono circa 110 Associazioni e Organizzazioni no profit con lo scopo di promuovere le istanze e i diritti di 190 milioni di persone over 50, anziani, pensionati in tutti i Paesi del vecchio continente. Per l’Italia sono 20 le Organizzazioni che aderiscono ad Age Platform, le quali operano prevalentemente nel campo della rappresentanza sindacale dei pensionati – come lo è l’ANAP -, in quello della tutela dei lavoratori anziani, dell’assistenza agli anziani, della cultura e della formazione per la terza età.
Volentieri pubblichiamo la Dichiarazione finale dei lavori
La vita è intergenerazionale per natura, così come l’azione dell’UE!
Le elezioni del Parlamento Europeo dello scorso maggio hanno dimostrato quanto siano profondamente divisi i cittadini europei. L’opinione pubblica è polarizzata su questioni critiche quali la democrazia rappresentativa, la convivenza e la solidarietà, le migrazioni e il cambiamento climatico. I giovani e gli anziani concordano ampiamente sui settori che i governi dovrebbero considerare prioritari: lotta alla povertà e alla disoccupazione, garanzia di un reddito e di un sostegno adeguati per tutti, garanzia di accesso all’istruzione per ogni bambino e opportunità di apprendimento lungo tutto l’arco della vita, indipendentemente dall’età, introduzione di una tassazione equa e garanzia di una transizione ecologica sostenibile. Siamo al fianco dei giovani che esprimono la nostra reciproca preoccupazione per il pianeta e lottano per un futuro sostenibile.
In rappresentanza di 106 organizzazioni e/o che lavorano per le persone anziane in qualità di delegati dei membri di AGE Platform Europe provenienti da 24 Paesi riuniti all’Assemblea Generale annuale del 12 giugno 2019, desideriamo impegnarci con i nostri attori politici e istituzionali per trovare soluzioni e affrontare queste importanti sfide, rispettando i diritti di TUTTE le generazioni a contribuire pienamente e a beneficiare di un’Unione Europea più sostenibile, equa e inclusiva.
È necessario un nuovo contratto intergenerazionale per difendere in modo sostenibile l’uguaglianza e la giustizia sociale per le generazioni più giovani e più anziane.
Un cambiamento di mentalità è necessario se vogliamo realizzare una società sostenibile, equa e inclusiva. Soprattutto in tempi di austerità, l’agismo pervasivo giustifica un “razionamento basato sull’età” nella fornitura di servizi pubblici, ignorando l’impatto che tali tagli hanno sulle altre generazioni e minacciando la capacità di tutti di vivere dignitosamente. Tali prospettive mettono i gruppi di età l’uno contro l’altro e ostacolano l’avvento di un contratto sociale che affronti tutte le sfide comuni in modo più equo e sostenibile.
Il nostro status socio-economico, l’istruzione, il genere, le circostanze familiari, le capacità fisiche e cognitive, l’etnia, la sessualità e l’ambiente in cui viviamo hanno un impatto su di noi tutti nel corso della nostra vita. Queste disuguaglianze strutturali riguardano tutti noi. I bambini che vivono in condizioni di povertà devono spesso affrontare ostacoli per realizzare il loro potenziale da adulti. L’accesso disuguale all’istruzione, all’occupazione o all’assistenza sanitaria nelle fasi iniziali avrà un impatto sulla qualità della vita in età avanzata. La mancanza di servizi di assistenza agli anziani di qualità a prezzi accessibili impedirà ai familiari più giovani con responsabilità di assistenza di contribuire pienamente al mercato del lavoro e aumenterà le disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro. Ciò aumenterà infine la precarietà delle donne in età avanzata, che continuano ad essere i principali fornitori di assistenza.
Crediamo che l’Europa possa affrontare con successo tutte queste sfide se progettiamo insieme una società per tutte le età. Consentendo la cooperazione intergenerazionale, l’Europa conserverà la sua risorsa naturale più preziosa: il capitale umano. Un approccio globale che sostenga la solidarietà all’interno e tra i gruppi di età non solo a beneficio dei singoli individui, ma della società nel suo complesso.
Agire contro l’agismo per il bene dei giovani e degli anziani
Crediamo più che mai che sia necessaria un’azione per sradicare l’agismo che pervade le nostre società, anche cinquant’anni dopo che il termine è stato coniato per la prima volta da Robert Butler M.D. L’agismo continua a dividere le nostre società in gruppi di età percepiti come aventi di fatto interessi contrastanti. Anche le politiche e le leggi sanciscono approcci specifici per età, ignorando così che la vita è intergenerazionale per natura. L’approccio contrario è necessario.
A tal fine, i membri della piattaforma AGE Platform Europe accolgono con favore i 10 impegni assunti dai capi di Stato e di governo dell’UE nella dichiarazione di Sibiu, in particolare per proteggere il nostro stile di vita, la democrazia e lo stato di diritto e per sostenere il principio di equità. Sulla base di questo ampio impegno, invitiamo i nostri Governi, il neoeletto Parlamento europeo e i commissari europei di prossima nomina a fare tutto il possibile per costruire un progetto collettivo per l’integrazione e l’identità dell’UE, basato su valori condivisi che vincolano i cittadini dell’UE: progresso sociale, inclusione e solidarietà tra generazioni e Paesi.
Perché questo Manifesto?
Nel 2017, quasi un quinto (19%) della popolazione dell’UE aveva 65 anni e più. Inoltre, il numero delle persone molto anziane (di età pari o superiore a 80 anni) stava crescendo più rapidamente di qualsiasi altra fascia di età della popolazione dell’UE. La loro quota nell’UE28 dovrebbe più che raddoppiare tra il 2017 e il 2080, passando dal 5,5% al 12,7%.
Molte donne e molti uomini anziani stanno dando un contributo significativo alla società, ad esempio come lavoratori, attraverso l’assistenza ai giovani, l’assistenza ai nipoti o ai parenti. La discriminazione basata sull’età, tuttavia, limita ancora l’autonomia e ostacola la piena ed equa partecipazione degli anziani ai diversi ambiti della vita individuale e comunitaria. Il rispetto della dignità e dell’autonomia sono diritti umani universali che si applicano a persone di tutte le età e presupposti fondamentali per una partecipazione efficace e significativa alla società. L’Agenda delle Nazioni Unite del 2030 e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) mantengono l’impegno di non lasciare nessuno indietro.
A livello dell’UE, il Pilastro Europeo dei Diritti Sociali (EPSR) proclamato solennemente, e il semestre europeo, insieme ad altre strategie dell’UE, come il Mercato Unico Digitale (DSM), forniscono un quadro adeguato per consentire agli Stati membri di adottare misure volte a proteggere i diritti degli anziani e la parità di genere nella terza età. Il futuro bilancio dell’UE dovrebbe aiutare a realizzare gli obiettivi sociali e di non discriminazione dell’UE dopo il 2020, mentre è necessario un rinnovato impulso politico per sbloccare la proposta di direttiva orizzontale sulla non discriminazione.
Il Parlamento Europeo è stato il paladino della giustizia sociale e dell’uguaglianza. Le elezioni del Parlamento europeo del 2019 rappresentano una svolta per l’Unione europea, che ha urgente bisogno di riconciliarsi con i suoi cittadini e di rappresentare i loro interessi. Auspichiamo un’Unione europea lungimirante in cui non solo l’economia e la crescita siano importanti, ma in cui siano intraprese azioni concrete per garantire che tutti siano valorizzati e messi in condizione di condurre una vita attiva e autonoma, indipendentemente da età, sesso, razza o origine etnica, religione, disabilità o orientamento sessuale.
Perseguendo il nostro obiettivo di un’Unione europea favorevole all’invecchiamento e sostenendo la riflessione su una Convenzione internazionale sui diritti degli anziani che si sta svolgendo in seno al Gruppo di lavoro aperto sull’invecchiamento delle Nazioni Unite (OEWGA), invitiamo i candidati al Parlamento europeo a garantire che l’eliminazione della discriminazione basata sull’età diventi una priorità identificata dell’UE su un piano di parità rispetto a tutti gli altri motivi di discriminazione nei trattati dell’UE, agendo per:
• Migliorare i diritti degli anziani lottando contro la discriminazione basata sull’età.
• Garantire una prospettiva di lavoro lungo tutto l’arco della vita e creare mercati del lavoro inclusivi.
• Garantire una pensione e un reddito di vecchiaia adeguati sia per le donne sia per gli uomini.
• Proteggere il diritto a una vita e una vecchiaia dignitosa attraverso un’adeguata assistenza centrata sulla persona e cure a lungo termine accessibili a tutti.
• Garantire una vita sana e promuovere il benessere per tutte le età.
• Consentire l’accesso universale a beni e servizi nell’odierna società digitalizzata, anche per gli anziani
• Consentire ai cittadini più anziani di partecipare pienamente alla vita sociale e democratica.
In qualità di futuri eurodeputati, AGE invita tutti a spingere affinché l’UE sostenga gli Stati membri a sviluppare strategie nazionali sull’invecchiamento con il coinvolgimento attivo delle persone anziane e delle loro organizzazioni. Infine, contiamo sull’impegno comune a istituire nuovamente in seno al Parlamento europeo l’Intergruppo sull’Invecchiamento e la Solidarietà tra le Generazioni per mantenere le questioni legate all’invecchiamento in cima all’agenda del Parlamento europeo.
Cosa possono fare i candidati al Parlamento Europeo?
• Garantire l’adozione definitiva della direttiva sulla parità di trattamento nell’accesso a beni e servizi e la piena attuazione della legge sull’accessibilità.
• Monitorare l’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e garantire che sia applicata in modo uniforme anche alle persone anziane con disabilità.
• Monitorare l’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti della donna e delle disposizioni dell’UE in materia di parità di genere e assicurarsi che siano applicate in modo uniforme alle donne anziane;
• Sostenere il dibattito alle Nazioni Unite su un eventuale strumento giuridico internazionale volto a rafforzare la tutela dei diritti umani degli anziani.
• Dare piena attuazione alla Direttiva 2000/78/CE sulla parità di trattamento in materia di occupazione e promuovere campagne di sensibilizzazione sull’importanza di combattere le discriminazioni in base all’età sul posto di lavoro; realizzare condizioni di lavoro favorevoli nell’età più anziana, prestando particolare attenzione alle opportunità di flessibilità in fine carriera;
• Adottare una direttiva ambiziosa sulla conciliazione tra vita professionale e vita privata, che includa congedi retribuiti per coloro che prestano assistenza non professionale. Invitare la Commissione europea e gli Stati membri ad andare oltre, proponendo una raccomandazione del Consiglio sulla protezione sociale e i servizi per le persone che prestano assistenza non professionale – la maggior parte delle quali donne – che garantisca l’accesso a contributi figurativi, al reddito minimo, all’assicurazione sanitaria e al mantenimento dei diritti all’indennità di disoccupazione per le persone che prestano assistenza che si sono ritirate dal mercato del lavoro;
• Valorizzare le competenze e le conoscenze degli anziani sul mercato del lavoro e riconoscere la necessità di facilitare una vita lavorativa più lunga attraverso azioni più efficaci per combattere la discriminazione fondata sull’età nella formazione per l’impiego e l’occupazione;
• Cogliere il potenziale dei trasferimenti di conoscenze intergenerazionali, creare posti di lavoro che valorizzino rispettivamente le competenze dei lavoratori più anziani e dei giovani e consentire ad entrambe le fasce d’età di crescere professionalmente e di adattarsi all’evoluzione del mercato del lavoro;
• Sostenere l’attuazione della proposta di raccomandazione del Consiglio sulla protezione sociale dei lavoratori dipendenti e autonomi, prestando attenzione a colmare efficacemente le lacune nella copertura della protezione sociale in tutte le forme di occupazione;
• Esaminare l’attuazione della raccomandazione del Consiglio sulla disoccupazione a lungo termine e sostenere la rete europea dei servizi pubblici dell’occupazione per aiutare le persone anziane in cerca di lavoro, comprese quelle inattive forzatamente;
• Finanziare ricerche sui luoghi di lavoro sostenibili e sull’impiego duraturo basate sulla riqualificazione e sull’apprendimento permanente e promuovere i risultati in tutte le azioni e le iniziative dell’UE;
• Applicare ai luoghi di lavoro un approccio basato sul ciclo di vita che garantisca ambienti di lavoro sani e promuova l’interazione, la cooperazione, il trasferimento di conoscenze e la solidarietà tra le diverse fasce d’età.
• Adottare una direttiva quadro sul reddito minimo adeguato per vivere dignitosamente, compresa la pensione minima, tenendo conto non solo del rischio di povertà relativa, ma anche di considerazioni del reddito degli anziani basandosi su un paniere specifico di beni e servizi;
• Chiedere una strategia europea per colmare il divario retributivo, professionale e pensionistico tra i sessi, affrontando le sfide sia delle donne ancora occupate che delle donne anziane in pensione, per le quali i cambiamenti positivi sul mercato del lavoro giungono troppo tardi;
• Rafforzare il controllo del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali sul Semestre Europeo, tenendo presente in particolare la necessità che le pensioni proteggano efficacemente dalla povertà;
• Sostenere il ruolo e le responsabilità delle Autorità europee di vigilanza dei mercati finanziari, garantendo risorse finanziarie e umane adeguate per proteggere i rendimenti a lungo termine, incoraggiare strategie d’investimento sostenibili e far rispettare i diritti dei consumatori nei regimi pensionistici basati sui capitali;
• Adottare un’iniziativa giuridica europea per dare accesso ad un’adeguata protezione sociale a tutti i tipi di occupazione – standard e non standard – e analizzare gli ostacoli che impediscono ai cittadini di esercitare tale diritto. Dovrebbe contenere un accesso universale e paritario ai diritti e alle prestazioni di protezione sociale, a un’assistenza sanitaria di qualità, alla sicurezza del reddito minimo e all’accesso ai beni e ai servizi definiti se necessario a livello nazionale, in linea con la raccomandazione dell’OIL in materia, fornendo un’efficace rete di sicurezza sociale da utilizzare nei periodi di crisi;
• Adottare politiche volte a proteggere il patrimonio degli anziani e consentire loro di prendere decisioni finanziarie informate.
• Far valere efficacemente il diritto a un’assistenza e a un sostegno a lungo termine di qualità e a prezzi accessibili e agire per consentire agli anziani di vivere dignitosamente, di rimanere autonomi e indipendenti e di essere pienamente coinvolti nelle loro comunità;
• Adottare una raccomandazione del Consiglio sull’assistenza di lunga durata che stabilisca i principi fondamentali e concrete raccomandazioni per lo sviluppo dell’assistenza di lunga durata e dei servizi di sostegno in tutta l’UE;
• Sviluppare le argomentazioni economiche a favore della formalizzazione dell’assistenza di lunga durata per gli anziani e garantire che l’UE lasci agli Stati membri un margine di manovra fiscale sufficiente per migliorare la qualità dell’assistenza di lunga durata e l’accesso per tutti coloro che hanno bisogno di cure e sostegno;
• Monitorare il ruolo del settore privato nell’assistenza di lunga durata in termini di qualità e accessibilità economica dei servizi ed esaminare come l’UE possa regolamentare meglio questo mercato in espansione;
• Adoperarsi per l’adozione di un piano d’azione dell’UE sulla lotta contro i maltrattamenti agli anziani, anche attraverso una migliore identificazione e protezione delle vittime, e migliorare le condizioni di lavoro di coloro che prestano assistenza, sia formale che informale, a domicilio e in istituti.
• Promuovere la salute fisica e mentale mediante un approccio basato sulla prospettiva dell’intero arco della vita in tutte le politiche dell’UE, sotto il coordinamento della DG SANTE;
• Garantire un solido programma in materia di salute e una priorità di bilancio per la promozione della salute, la prevenzione delle malattie e la riduzione delle disuguaglianze sanitarie nell’ambito del programma di ricerca post 2020 dell’UE;
• Continuare a sostenere il partenariato europeo per l’innovazione riguardo all’invecchiamento attivo e in buona salute quale iniziativa fondamentale per migliorare la speranza di vita in salute in tutta l’UE;
• Rilanciare la strategia per i medicinali geriatrici e dare maggiore visibilità al gruppo di esperti geriatrici dell’Agenzia europea per i medicinali;
• Fornire una solida infrastruttura sanitaria e utilizzare l’innovazione digitale a livello dell’UE per migliorare la salute dei cittadini di tutte le età, perseguendo al tempo stesso gli obiettivi fissati nel mercato unico digitale;
• Dare la priorità alla lotta contro la solitudine degli anziani e l’isolamento sociale che colpiscono tra un terzo e la metà della popolazione anziana e che hanno ripercussioni negative sulle condizioni di salute.
• Rafforzare la legislazione europea, le iniziative e l’attività di standardizzazione in materia di accessibilità nell’odierna società altamente digitalizzata, compresa la Legge Europea sull’accessibilità, garantendone altresì un’adeguata attuazione a livello nazionale;
• Continuare a sostenere lo sviluppo di una strategia europea per la Silver Economy che consenta lo sviluppo di prodotti e servizi accessibili e a prezzi abbordabili a sostegno dell’invecchiamento attivo e in buona salute;
• Promuovere e sostenere lo sviluppo di ambienti favorevoli all’invecchiamento a livello locale e regionale quale mezzo fondamentale per sostenere una vita indipendente e la mobilità per tutti con il sostegno dello strumento di finanziamento dell’UE;
• Tenere conto del fenomeno dell’invecchiamento della popolazione nell’edilizia abitativa locale, nello sviluppo urbano e nei trasporti pubblici. Sostenere l’autonomia abitativa mediante lo sviluppo di Tecnologie di Informazione e Comunicazione a domicilio, di alloggi intelligenti e di servizi digitali e basati sul web;
• Garantire che la dimensione dell’invecchiamento sia presa in considerazione nei vari settori del programma di ricerca dell’UE per affrontare meglio le diverse prospettive dell’invecchiamento demografico nell’UE.
• Fare del Parlamento europeo un luogo centrale in cui discutere le questioni della parità di diritti per tutte le età e della solidarietà tra le generazioni, promuovendo la ricostituzione dell’Intergruppo sull’invecchiamento attivo e la solidarietà tra le generazioni;
• Garantire che l’e-government e l’accesso alle elezioni sia possibile per gli elettori di tutte le età;
• Lottare contro la visione negativa dell’invecchiamento nell’ambito politico e incoraggiare gli anziani a candidarsi alle elezioni locali, nazionali ed europee;
• Riconoscere e sostenere tutti i contributi sociali ed economici che gli anziani apportano alla nostra società, in particolare alle giovani generazioni;
• Chiedere il riconoscimento e il sostegno del lavoro dei volontari anziani attraverso la programmazione e il finanziamento dei fondi sociali e di Erasmus+; finanziare attività di ricerca per valutare il valore economico del volontariato degli anziani;
• Invitare l’UE a prendere iniziative per colmare il divario digitale, anche investendo fondi europei nelle infrastrutture digitali e sostenendo misure volte ad accrescere le competenze digitali di tutte le fasce d’età in sede di aggiornamento della strategia europea per l’istruzione e la formazione ET2020;
• Combattere l’esclusione digitale e rispettare il diritto di tutti i cittadini di utilizzare le tecnologie tradizionali (analogiche) per sostenere il diritto degli anziani a partecipare alla vita sociale in condizioni di parità;
• Chiedere un maggiore coinvolgimento degli utenti /co-creazione /co-progettazione nei lavori di ricerca e standardizzazione dell’UE;
• Garantire che il nuovo regolamento generale sulla protezione dei dati sia attuato in modo da tener conto delle sfide specifiche che i cittadini più anziani devono affrontare a causa del divario digitale;
• Coinvolgere i cittadini anziani nel dialogo civile sullo sviluppo sostenibile e sulla trasmissione intergenerazionale delle conoscenze, dei valori e della cultura.