I palinsesti di Rai 2 e Rai 3, per quanto riguarda questo media, sono i più diversi. Si passa dallo storico intrattenimento colloquiale alla lirica e alla critica letteraria
Riprendendo l’immersione nelle reti radiofoniche targate Rai, Radio 2 è stata concepita come contenitore di intrattenimento. Devo confessare che sono una entusiasta sostenitrice della prima ora de “Il ruggito del coniglio”, anche quando l’approdo in tv ha fallito e Marco Presta e Antonello Dose sono tornati a inforcare le cuffie e a rinchiudersi nella sala A di via Asiago. Da 28 anni, dal lunedì al venerdì dalle 7:45 alle 10:30 ci informano con i casi di cronaca, dialogano con gli ascoltatori, gioiscono dei nostri successi e ci consolano per le nostre miserie: “Abbiamo dato la possibilità al coniglio che si annida dentro ognuno di noi di poter finalmente ruggire. E’ un rito collettivo cui i radioascoltatori danno un contributo fondamentale” hanno dichiarato a Famiglia Cristiana. Il contributo femminile dell’irresistibile attrice comica Paola Minaccioni suggella un successo indiscusso.
Un altro programma epocale che ora si è trasferito in Tv ma di cui non si può non accennare per completezza d’informazione è stato Viva Radio2, ideato e condotto da Rosario Fiorello e Marco Baldini. Dal 2001 al 2008 la vis comica del fantasista siciliano zigzagava tra gag e imitazioni di personaggi di ogni genere: celebre lo Smemorato di Cologno alias Silvio Berlusconi (un uomo che in occasione delle elezioni politiche del 2006 aveva perso la memoria e ogni volta che venivano pronunciate parole di sinistra ritornava alla tabula rasa) che con grande sfoggio di ironia il 23 dicembre 2005 è intervenuto in diretta cantando un Samba in salsa napoletana, come l’allora Premier aveva definito la sua performance canora.
Si conclude la carrellata del secondo canale Rai con Chiamate Roma 3131 (dal 1969 al 1995), l’apripista delle trasmissioni in diretta tra ascoltatori e radio, in assoluto la trasmissione più ascoltata della Rai con picchi da 10 milioni.
I palinsesti di Rai 3
Un giorno, per caso all’ora di pranzo ho acceso la radio già sintonizzata su Rai 3 e mi si è aperto un mondo, quello della lirica per tutti. Melomani esigenti o alle prime armi, ospiti eccezione come Pavarotti e Domingo, pezzi d’opera, quiz e recensioni; il tutto guidato dagli autori-conduttori Enrico Stinchelli e Michele Suozzo in servizio dal 1988 portando avanti questo “solo e unico varietà operistico” come recita il promo.
Il mondo della cultura e dell’editoria deve molto a “Fahrenheit-i libri le idee“, in onda dal lunedì al venerdì in fascia pomeridiana. Sarà perché di libri, biblioteche, festival, poesia, letture ad alta voce, incroci di domanda e offerta su volumi fuori commercio (la rubrica ‘Caccia al libro’) non ce ne sono quasi più in circolazione, o perché mutua il nome dal mio romanzo preferito “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury portato sul grande schermo dal regista francese Francois Truffaut. Ideato da Marino Sinibaldi, i bravi Tommaso Giartosio, Loredana Lipperini, tra gli altri, si avvicendano al microfono sotto la regia di Susanna Tartaro.
Dedico a “Forrest” la fine del palinsesto Rai. Lo faccio perché è stata interrotta, a dire dei suoi conduttori Luca Bottura e Marianna Aprile, senza preavviso, secondo Viale Mazzini perché in scadenza di contratto. Andata in onda su Rai Radio 1 dalle 9 alle 10 dei giorni lavorativi per 600 puntate, era uno spazio di approfondimento politico intelligente ironico e per nulla fazioso, a mio avviso, impreziosito dalla rubrica fissa di Paolo Maggioni. I bene informati ventilano una censura degli attuali vertici politici, ma senza entrare in sterili polemiche, benché mi riesca difficile non credere a seri professionisti che hanno tatuati sul cuore i galloni della Rai – per loro stessa ammissione – : ogni voce dissonante che viene messa a tacere è una violazione della libertà di noi ascoltatori – cittadini e per dirla con Ennio Flaiano: “La situazione politica in Italia è grave, ma non è seria”. Ai posteri l’ardua sentenza.