All’inizio il palinsesto di Radio Rai era generalista, mentre oggi per ogni canale si dosano i generi con un occhio al gradimento e uno alla qualità. Ecco una selezione di quello di Radio Rai 1
Se si consulta la Treccani, l’enciclopedia per eccellenza, alla voce Rai si legge: “Società per azioni, con sede legale e direzione generale in Roma. Oggetto sociale della Rai è l’esercizio del servizio pubblico di diffusione dei programmi radiofonici e televisivi, svolto con qualsiasi mezzo tecnico sull’intero territorio nazionale”.
La parola palinsesto, dal greco antico, etimologicamente significa “raschiato di nuovo” riferendosi a manoscritti su pergamena che venivano riutilizzati; in età moderna prospetto della programmazione radio-televisiva, in continuo aggiornamento. Croce e delizia di ogni dirigente, agli albori le 3 reti radiofoniche erano generalista, mentre oggi per ogni canale si dosano i generi con un occhio al gradimento e uno alla qualità (i maligni direbbero soprattutto al portafoglio).
“Gli ascoltatori riconoscono la capacità di Rai di offrire contenuti di qualità, di promuovere cultura e offrire spunti di ragionamento grazie all’autorevolezza e competenza di Rai Radio 1, all’intrattenimento coinvolgente di Rai Radio 2, ai temi culturali e informativi della distintiva Rai Radio 3”? Io sono abbastanza d’accordo con questo commento.
Entriamo nel dettaglio del palinsesto di Radio Rai. Anzitutto c’è una programmazione invernale e ce n’è una estiva; l’Italia è una Repubblica fondata sui nonni (il vero welfare) e sulle vacanze (godute o meno, poco importa), la radio non fa eccezione. Più denso durante l’anno scolastico e più “leggero” quando il nostro pianeta si avvicina al Sole. Piaccia o no è così.
In base a una grossolana distinzione dei generi (informazione giornalistica e confessionale, intrattenimento e sport) ecco un focus su alcuni programmi paradigmatici di un modo di fare servizio pubblico che segue il ritornello promozionale attuale: “Sapere subito, capire meglio”.
Il palinsesto di Radio Rai 1
Partendo dalla rete ammiraglia, Rai 1, “Italia sotto inchiesta” (in onda dal lunedì al venerdì ore 18:05-19:00) condotta dalla giornalista Emanuela Falcetti: sulla base dell’attualità invita esperti di ogni tipo con inchieste che coinvolgono istituzioni, politici, magistrati, imprenditori, sindacati, sempre dalla parte dei cittadini e con un motto profetico a chiusura di ogni puntata: “Siamo tutti sotto inchiesta”. “Ascolta si fa sera”, poi, è una rubrica interreligiosa di 4 minuti circa in onda tutti i giorni ininterrottamente dal 1970: la conducono ministri del culto cattolico, valdese ed ebraico. Ai suoi microfoni si sono avvicendati monaci come Enzo Bianchi, poeti antifascisti come David Maria Turoldo, rabbini come Elio Toaff. Alcuni sostengono che debba il suo enorme successo al fatto che di seguito viene trasmesso “Tutto il calcio, minuto per minuto”, ma è vero solo in parte: la domanda di salvezza dell’anima passa anche dall’etere e questa trasmissione l’ha saputa interpretare.
A proposito della regina dello sport su onde radio appena menzionata, “Tutto il calcio minuto per minuto”, è dal 1960 che prima per raccontare la XVII Olimpiade di Roma e poi con le radiocronache, i collegamenti dai campi di gioco, le interviste, le voci di Sandro Ciotti, Beppe Viola, Massimo De Luca e tanti altri tengono incollati alla radio la popolazione degli Italiani. Ancora oggi è un appuntamento fisso del sabato e della domenica che benché insidiato dalle tante piattaforme televisive come Sky, Dazn, Mediaset, si difende con dignità.
L’audience in un giorno medio del primo semestre del 2023 secondo TER, Tavolo Editori Radio una società di rilevazione che vedremo più avanti, attestano Radio Rai 1 intorno ai 3 milioni di utenti, un dato interessante rispetto alle altre reti del servizio pubblico. La Rai ha decretato da poco l’uscita da questo sistema evidenziando numerose criticità metodologiche. Ma di questo e altro parleremo nelle prossime puntate.