Belve, anatomia di un successo

Belve, il programma della giornalista Francesca Fagnani, ha appena finito la sua 10° stagione con quasi 2 milioni di telespettatori ed è considerato sicuramente il talk show dell’anno

Sorriso disarmante, occhi chiari, movenze eleganti, intonazione da Roma sud di cui va orgogliosa, autoironica, minuta, ma con un carattere d’acciaio, (i suoi animali guida sono un amichevole jack russel, ma anche un basilisco – piccolo e letale serpente mitologico): Francesca Fagnani, romana, classe 1976, è la anchorwoman del momento. Il suo talk Belve, ideato e condotto prima sul canale Nove (2018-2019), poi su Rai2 in prime time dal 2021 e stato riconfermato nel palinsesto del secondo canale in onda di martedì, sempre in prima serata, dal 26 novembre 2024 al 14 gennaio 2025. Come ha fatto una laureata in Lettere a polverizzare tutti i record e a entrare di diritto nei programmi più seguiti e amati della Tv?
“Per caso, come sempre nella vita – ha dichiarato – un dottorato in Filologia dantesca mi ha portato all’Università di New York. Era il 2001. L’11 settembre ho visto le Torri gemelle crollarmi davanti agli occhi. Ho capito di essere dentro alla Storia e mi sono presentata alla sede di corrispondenza della Rai per chiedere se potevo essere utile. Ho cominciato a fare la stagista con Giovanni Floris. Una grande esperienza e la certezza che avrei fatto la giornalista” (dall’intervista ad Arianna Ascione per il Corriere della Sera, 25 novembre 2023).
Nel 2006, una volta tornata in patria, lavora al fianco di Giovanni Minoli e diventa inviata nel programma televisivo Annozero di Michele Santoro. Continua fino al 2010 alternando corrispondenze sulla carta stampata per Il Fatto Quotidiano e la Repubblica, che riguardano sempre la sua grande passione: la criminalità organizzata. “Se non avessi fatto la giornalista avrei voluto fare la reporter, realizzando documentari sul narcotraffico per esempio anche nei rivoluzionari anni del ‘68”. Sono sempre parole sue che non si discostano affatto dalla realtà.
Dal 2012 segue le vicende dei Casamonica (l’inchiesta Gramigna, un nome che la dice lunga), il clan mafioso più potente del Lazio, attirandole minacce verbali e fisiche di tutto il mondo ‘di sotto’ che poi sfocerà nella scorta attenuata, la vigilanza generica radiocontrollata in gergo, all’indomani della pubblicazione di “Mala. Roma Criminale” dato alle stampe nell’aprile di quest’anno, il libro inchiesta nelle viscere della Capitale marcia e oscura. Roma come Tijuana insomma, e quindi tutto torna.

Belve, dal Nove alla prima serata di Rai2

Ma è sei anni più tardi che nasce l’idea di Belve. La Fagnani firma tre puntate per Rai3 in onda in seconda serata, Il prezzo, dove intervista i protagonisti delle organizzazioni criminali di stampo mafioso. Nella puntata “Le donne di mafia” le capoclan raccontano storie sordide ed edificanti, nella crudeltà della vita quotidiana, come non si vede spesso nel giornalismo di genere. L’empatia che esce dal video è manifesta: sono “donne con personalità forti e il coraggio di affrontare la vita all’attacco” e questo ad affascinarla quando pensa a un nuovo contenuto tv.
Il 14 marzo 2018 inizia sul canale Nove (proprietà della Warner Bros) un programma con due ospiti a puntata in seconda serata, mercoledì e venerdì, dai Cherubini Studios di Bologna ideato da Irene Ghergo e Francesca Fagnani, condotto da quest’ultima. Quarantacinque minuti di faccia a faccia dapprima con personaggi femminili del mondo dello spettacolo, della politica e della cronaca, che “abbiano qualcosa di interessante da raccontare”, fuori dai soliti giàvisto-ascoltato-letto-postato; poi si aggiungono gli uomini ma con il contagocce. Lo share è in linea 1,3%, 199 mila spettatori. Da Annamaria Bernardini de Pace ad Adriana Faranda, da Simona Ventura a Barbara Palombelli. “Giorgia Meloni è stata subito disponibile, mi disse: non capisco come non mi hai chiamato prima- racconta la giornalista. Il titolo – è sempre la conduttrice a svelarlo – è stato coniato dall’assistente di una religiosa a cui stava spiegando che si trattava di interviste a donne dalla personalità potente: ‘belve!’ ha esclamato la controparte dall’interno delle mura vaticane”.
“Il prezzo”, andato in onda su Rai3
Il riconoscimento di pubblico e critica arriva e nelle edizioni successive, con il passaggio di Belve alla Rai le celebrities fanno a gara (Fedez si commuove, Francesca Pascale si racconta a 360°, Margherita Buy supera la proverbiale timidezza), la popolarità cresce, gli ascolti anche: 1.981.000 spettatori con uno share dell’11,61% della decima edizione (Il Tg1 delle ore 20 viaggia sul 23% di share per avere un termine di paragone).
La ricetta è semplice: uno studio minimale, gli applausi non interrompono il rapporto che la Fagnani instaura sempre con gli ospiti, scomodi sullo sgabello perché scomode sono le domande, preparate in modo documentatissimo e accurato (una redazione coi fiocchi alle spalle), alcune diventate tormentoni, “che belva si sente”, “ha tutto per essere felice?”, “Se dovesse riportare qualcuno in vita chi sceglierebbe?”. lo stile maieutico, che ricorda molti suoi maestri da Minoli a Biagi, ha la sua prova del nove nel fatto che un format così, identico nell’impianto eppure sempre diverso, ha superato la prova del tempo e anzi ha tenuto fede all’idea iniziale: un intervista senza sovrastrutture, diretta, semplice, mai fintamente dimessa ne’ artificialmente arrogante, efficace perché non ha tesi preconcette ne supposte superiorità da dimostrare. Vera insomma, come la sua ideatrice.

 

Fonte delle immagini: RaiPlay

Valentina Zavoli:
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