I dischi di Natale

Per l’amico che ha già tutto,

per quello che non se ne intende ed ha paura di fare il primo passo, per il (o la) nipote che ascolta solo rock e pensa che la musica classica sia una barba, ed ancora i capolavori da riscoprire attraverso una nuova, originale, interpretazione, ecco i più bei cd del 2015 da regalare o regalarsi.  Penso, da sempre, che il disco sia – assieme al libro – il regalo ideale: economico, non ingombrante, ma sopratutto ricco di molteplici significati e, perché no, riciclabile …

Troverete qui di seguito, accompagnati da un breve commento, cd di cui ho già parlato (con il link che vi permetterà di trovare la pagina relativa e di ascoltare gli estratti), ma anche rapide segnalazioni per dischi di cui vi parlerò prossimamente con l’entusiasmo che meritano. E, per cominciare, le registrazioni che, veramente, hanno marcato quest’anno, peraltro ricco in sorprese e sono rimasti ben in evidenza nella mia discoteca e nella mia memoria.

Augurando a tutti  un sereno Natale ed un felice 2016 pieno di musica.


 

ME-SU-BACH

J.S. Bach: Partitas 1, 2 & 6 – Edna Stern: pianoforte – Orchid Classics (70’21)

Ci sono gli strenui difensori del clavicembalo per interpretare la musica di J.S. Bach e chi si batte per autorizzare il pianoforte (sopratutto per queste Partite), e gli argomenti non mancano dalle due parti (sono anzi troppi). Non so quali siano gli argomenti di Edna – che è, tra l’altro, anche clavicembalista e fortepianista – ma questa registrazione è esemplare, piena di luce nel tracciare le sublimi architetture del contrappunto bachiano. Ne ho parlato nella mia selezione di novembre.

Beethoven Sonates 

Tempête Edna Stern: pianoforte – Luna (69’39)  

Appassionata Edna Stern: pianoforte – Luna (65’18)

Sempre nell’intensa interpretazione di Edna Stern, i due primi cd di una – spero prossimamente completata – integrale delle Sonate per pianoforte di Beethoven. Ve ne dirò di più prossimamente, intanto questa Tempesta o questa Appassionata, accompagnate dalla Patetica, dagli Addii e da Variazioni e Klavierstücke, sono un meraviglioso prologo all’impresa.

Franz Schubert

Quartettsatz D.703, Quatuor n°15 D.887 – Quatuor Terpsycordes – Ambronay (57’31)

Il cd più interessante di musica da camera di quest’anno: uno Schubert intenso, raccolto, tutto teso a trattenere l’esplosione d’un sentimento che esita a rivelarsi per paura di non essere ricevuto e compreso. Il suono del Quartetto Terpsycordes canta la magia della divine longueur (del divino prolungarsi) di Franz Schubert in due composizioni che sono tra le maggiori della sua produzione cameristica: il sublime Quartettsatz D.703 ed il Quartetto n°15 D.887, l’ultimo da lui scritto, un’opera grandiosa, di proporzioni quasi sinfoniche. E se il destinatario lo merita, potete aggiungere, dello stesso ensemble, il cd Con intimissimo sentimento, dedicato a due Quartetti di Beethoven (sempre Ambronay) il giovane, dinamico e fremente n°6 dell’op.18 e il drammatico, invocante Quartetto op.132.

Capricci

Musica italiana per chitarra – Da Milano, Scarlatti, Paganini, Regondi – Gabriel Bianco: chitarra – Ad Vitam Records (64’43’’)

Un regalo ideale per gli appassionati della chitarra e per chi ancora non conosce le sue molteplici esplorazioni nel repertorio della musica classica, da Scarlatti alle acrobatiche composizioni di Niccolò Paganini che – virtuoso eccezionale anche di questo strumento – soleva dire «Io sono il signore del violino, ma la chitarra è il mio signore». Gabriel Bianco si limita alla chitarra, ma la sua sensibilità gli permette di passare dalla complessità di Paganini e di Giulio Regondi – altro virtuoso romantico – alla sublime raffinatezza di Francesco Canova da Milano – detto il Divino. Nella mia selezione di luglio troverete il link per ascoltare gli estratti.

Invitation Française

Saint Saëns, Debussy, Fauré, Ravel, Bizet – Quatuor Eclisses: chitarre – Ad Vitam Records (53’37’’)

Guitares

Rossini, Torroba, J.S. Bach, Koshkin, Pujol – Quatuor Eclisses: chitarre – Ad Vitam Records (58’52’’)

E ancora due cd di musiche per chitarra, questa volta riunita in quartetto con le sue sorelle. Nel primo cd trascrizioni di musiche ben note del repertorio tardo romantico ed impressionista francese, nel secondo ancora trascrizioni – il 4° Concerto Brandeburghese di Bach ed il vertiginoso Rossini dell’Assedio di Corinto – insieme alle interessantissime opere originali per quartetto di chitarre di due contemporanei, il russo Nikita Koshkin e il tanguero argentino Máximo Diego Pujol. Nella selezione di ottobre, recensione ed estratti.

Maurice André

Trumpet Maestro – Bach, Vivaldi, Albinoni, Torelli, Hummel, Haydn, Jolivet etc. – Maurice André: tromba, orchestre e direttori vari – Indesens (78’03 + 78’47)

L’album da offrire ai diffidenti di cui sopra: l’umanità e lo straordinario, disinvolto virtuosismo di Maurice André hanno conquistato un pubblico enorme alla musica classica attraverso una seduzione che non aveva bisogno di adattamenti compiacenti per convincere. Ne ho parlato il mese scorso pensando che questi 2 cd che raccolgono i capolavori del repertorio, da Bach e Vivaldi a Haydn sino a qualche contemporaneo che ha dedicato le sue composizioni a Maurice André, fossero il regalo ideale per chi ha paura di annoiarsi con la musica classica.

Chopin

24 Préludes Opus 28 – Maxence Pilchen: pianoforte – Paraty (34’40’’)

Uno dei cd più sensazionali recensiti quest’anno, e la scoperta di un giovane pianista franco-belga ai suoi debutti discografici, con i Preludi di Chopin qui ritrovati con tutto il turbamento dei primi ascolti, ognuno con il suo carattere e la sua identità, senza nessuna esaltazione fuori luogo, cioè senza il bisogno di sovraccaricarli di una mess’in scena che evochi il tumultuoso inverno a Majorca e le sue lugubri ed angosciose atmosfere abitate da quella dolorosa meditazione che è alle radici da queste brevissime composizioni, quelle che meglio, forse, nella loro unità e varietà esprimono l’anima ed i più intimi pensieri del compositore. Tre dischi di Chopin che vi consiglio, quindi, e lo faccio convinto che sia uno degli autori più facilmente gradito, e le tre interpretazioni sono tutte fuor dal comune.

Frédéric Chopin

Autour des Ballades – Kotaro Fukuma: pianoforte – Hortus (75’54)

Kotaro Fukuma è una «scoperta» della casa discografica Hortus, già benemerita per le sue curatissime edizioni del repertorio organistico, dal barocco al contemporaneo. Il giovane pianista giapponese porta un soffio nuovo nelle interpretazioni di queste conosciutissime ballate di Chopin, associandole ad altre composizioni dello stesso genere e della stessa epoca per metterne in rilievo l’universo fantastico e l’originalità. Oltre a questo cd, che sarà un magnifico regalo passe-partout – cioè per un destinatario i cui gusti vi sono sconosciuti – vi consiglio, per amici e parenti più raffinati, anche il suo Dumka, dedicato alle musiche di Mussorgsky, Glinka, Balakirev, Tchaikovsky, Stravinsky, Reflets dans l’eau (Claude Debussy) e Iberia (Isaac Albeniz). Tutte edizioni Hortus.

Aya Okuyama

Un hiver à Majorque – Chopin: Préludes, Nocturnes, Mazurkas – Aya Okuyama: pianino Pleyel 1838 – NoMadMusic (62’)

Ancora uno Chopin, diverso, questa volta, per le inedite sonorità dello strumento adoperato, che non mancheranno di sorprendere e sedurre il musicofilo. Si tratta di un mitico pianino Pleyel del 1838, uno strumento che Chopin amava particolarmente. Lo adoperava per le sue lezioni ed un pianino lo accompagnò – l’inverno di quell’anno – nel suo rifugio della certosa di Valdemosa, a Majorca, dove il compositore si era rifugiato con George Sand per sfuggire ai rigori dell’inverno parigino e dove, appunto questi Preludi furono composti. Non ho ancora parlato di questo cd – lo farò prossimamente – ma potete ascoltar qui un estratto nella sensibile interpretazione di Aya Okuyama.

Gran Bazar

Les Tromano – Yorrick Troman: violino, Yann Dubost: contrabbasso, Daniel Troman: fisarmonica – NoMadMusic (54’)

Cambiando radicalmente repertorio, ecco un disco da offrire senza esitazione sia all’allergico alla musica classica – che, senza rendersene conto, verrà introdotto in quel magico universo – sia al discofilo più raffinato ed esigente che verrà sorpreso dall’inedito approccio del trio – violino, contrabasso e fisarmonica – per un programma che va da Stravinsky e Shostakovitch alla Piaf, passando par Piazzolla e Morricone, e un motivo tradizionale klezmer o norvegese. Senza facilità né compiacimenti, per una pura delizia dell’orecchio, un cd della giovanissima casa discografica NoMadMusic che mi ha entusiasmato e vi propongo senza esitazioni.

Élodie Soulard

Portraits – Élodie Soulard: fisarmonica – NoMadMusic (51’50)

Ancora un cd per sorprendere l’amico che ha già proprio tutto ma ancora non conosce le straordinarie possibilità dello strumento musicale più popolare, la fisarmonica, che siamo abituati ad associare alle balere più che alle sale da concerto. Quella di Élodie Soulard, di cui ho parlato nel secondo numero di ottobre, pur senza rinnegare le sonorità aspre, talvolta un po’ aggressive, ma al tempo stesso trasparenti e mai equivoche dello strumento che tutti conoscono, si rivela fantastica interprete delle musiche più diverse, dalle trascrizioni delle opere di J.S.Bach, Schubert e Liszt a una composizioni scritta per la fisarmonica e dedicata a Igor Stravinsky.

A piacere

Music for viola da gamba – Fahmi Alqhai: viola da gamba, Arcángel: voce, Rami Alqhai: viola da gamba e violotto, Pedro Estevan: percussioni, & friends – Glossa (54’11)

Cantar de Amor

Juan Hidalgo and 17th century Spain – Juan Sancho: tenore, Accademia del Piacere, Fahmi Alqhai: viola da gamba e direzione – Glossa (56’42)

Rediscovering Spain

Fantasías, Diferencias & Glosas – Accademia del Piacere, Fahmi Alqhai: viola da gamba e direzione, con Raquela Andueza: soprano – Glossa (51’)

Les Violes du Ciel et de l’Enfer

Accademia del Piacere – Fahmi Alqhai e Rami Alqhai: viola da gamba, Miguel Rincón: tiorba e chitarra barocca, Alberrto Martinez Molina: clavicembalo – Alqhai&Alqhai (56’29)

Ai 3 cd del ben nominato ensemble iberico Accademia del Piacere di cui vi ho parlato il mese di agosto, e che sono – separati o associati – un bellissimo regalo per chi ama la musica antica, gli strumenti originali e la vocalità spagnola, ne aggiungo un quarto, dedicato a due divinità della viola da gamba: Marais e Forqueray. Si diceva che Marin Marais suonasse come un angelo e Antoine Forqueray come il diavolo (di cui aveva, apparentemente, anche il carattere: sembra che, geloso delle doti musicali del figlio Jean-Baptiste sia arrivato a farlo imprigionare per ostacolarne la  carriera). Da cui il titolo di questo splendido cd sul quale tornerò prossimamente più a lungo.

Silas Bassa

Oscillations – Silas Bassa: pianoforte – Paraty (62’11)

Credo che questo sia, per me, il disco dell’anno. Evidentemente ce ne sono stati altri che mi hanno commosso, entusiasmato etc. etc. (e l’ho ben detto), ma questo è veramente DIVERSO. Per le straordinarie qualità dell’interprete ma sopratutto per l’originalità del programma, un vasto e quasi completo panorama del minimalismo, da Debussy e Satie (evidentemente) a Philip Glass (eguale evidenza) e a tre composizioni dello stesso Bassa, passando per Nyman ed i meno noti Juan José Castro, Dane Rudhyar e Jackson Hill con i loro tanghi. Ma di questo cd, e del suo Hommage à John Cage, vi parlerò presto ben più a lungo; per ora ve lo segnalo come un regalo originale, fatto per stupire e sedurre i più refrattari alla musica contemporanea che non potranno resistere all’eleganza di un’interpretazione illuminata d’umorismo e animata di leggerezza.

un video-clip di Silas Bassa in Oscillations.

Schubertiade

‘Du holde Kunst, ich danke Dir’ – Anima Eterna Brugge, Jos Van Immerseel e altri artisti – Alpha (4 cd)

«Arte meravigliosa, ti ringrazio». Per celebrare i suoi settant’anni, il grande fortepianista e direttore Jos Van Immerseel ha composto questo omaggio alla sublime arte di Franz Schubert con uno splendido cofanetto di 4 cd che ha sulla copertina un verso del lied An die Musik (Alla musica). 17 solisti per 32 capolavori della musica da camera e strumentale del grande compositore, per quest’ultima scegliendo brani che prevedono l’accompagnamento di pianoforte (o fortepiano), quindi la presenza attiva del grande Jos. Non è certo una raccolta esaustiva dell’opera di Schubert, ma un’antologia estremamente rappresentativa, resa ancor più preziosa dall’esecuzione su strumenti d’epoca (o copie). E – il che non guasta – in edizione economica.

Fauré 

Integrale de la musique de chambre avec piano – Éric le Sage, Daishin Hashimoto, François Salque, Lise Berthoud, Quatuor Ébène, Alexandre Tharaud, Paul Meyer, Emanuelle Pahud – Alpha (5 cd)

Ancora un cofanetto Alpha. In 5 cd l’edizione economica di precedenti registrazioni – tutte premiatissime –  che il pianista Éric le Sage ha dedicato all’integrale delle composizioni da camera del compositore francese che nella seconda metà dell’’800 e nei primi anni del ’900 ha scritto alcune delle più belle pagine della musica da camera (e vocale) tardo romantica europea. Accanto a le Sage il Quartetto Ébène ed un gruppo di solisti appassionati interpreti di un repertorio ricco di idee melodiche e di raffinate, sublimi armonie: un regalo da destinare ad egualmente raffinati discofili appassionati di integrali.

De Prague à Vienne  

Duo a piacere – Aline Zylbertajch: fortepiano, Florentino Calvo: mandolino – LFM (74’40)

Ricevo all’ultimo momento, e rapidamente vi segnalo questo delizioso cd dedicato ad uno strumento inatteso nel repertorio classico – anche se Vivaldi gli ha dedicato uno dei suoi più gioiosi concerti e Beethoven 4 piacevolissime composizioni: il mandolino. In attesa di parlarvene più a lungo, ve lo segnalo come un regalo «facile» e che non mancherà di sorprendere il destinatario. Ci sono i quattro brani di Beethoven, il Concerto e la Grande Sonata di Giovanni Nepomuceno Hummel più due più rare Sonate di Vincenz Neuling e Bartolomeo Bortolazzi, celebre solista italiano e dedicatario del Concerto di Hummel, qui registrate per la prima volta. Gli interpreti del cd sono l’agile ed elegante virtuoso Florentino Calvo e lo scattante fortepiano di Aline Zylbertajch, sempre intensa e poetica.

The virtuoso ophicléide

Trio Ænea, Patrick Wibart: ophicléide – Ricercar (60’)

Altra stravaganza, questo cd assolutamente originale, dedicato ad uno strumento che per la prima volta – credo – è onorato protagonista d’una registrazione. L’ophicléide (o oficleide, cioè «serpente a chiavi») è un discendente dell’antico serpentone ed ebbe breve ma onorabile vita nelle composizioni di Berlioz, Mendelssohn, Rossini, Verdi e Wagner ma anche nella musica sacra. Ve ne riparlerò certamente perché la storia dello strumento e del suo impiego nel repertorio classico lo meritano. Per ora mi limito a dirvi che Patrick Wibart è uno straordinario virtuoso ed che il disco presenta un programma variato e che bene illustra l’uso che venne fatto dello strumento all’inizio dell’’800.

Vito Paternoster

The chinese Four Seasons, The korean Four Seasons, Stille-Adeste-Pizza Santa Lucia – Mariano Paternoster: Matera 2019, Suite bucolica – Vito Paternoster: violoncello, Orchestra italiana Le Quattro Stagioni – Baryton Records (65’12)

Antonio Vivaldi – The Four Seasons in forma di sonata – Vito Paternoster: violoncello, Michele Visaggi: clavicemabalo – Baryton Records (49’50)

Vito Paternoster, cello, plays Haydn & Boccherini – Vito Paternoster: violoncello, Pietro Bosna: II violoncello – Baryton Records (64’31)

Per concludere, due cd del violoncellista materano Vito Paternoster di cui vi avevo parlato in ottobre, dedicati alle Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi in sorprendenti re-interpretazioni d’atmosfera cinese o coreana, o efficacemente trascritte in forma di sonata. Me li ero annotati per segnalarveli come un regalo di Natale di sicuro successo; aggiungo ora un cd nel quale, sempre in forma di sonata, il singolare solista presenta due dei più bei Concerti di Luigi Boccherini ed i due di Franz Joseph Haydn. Anche qui si tratta di capolavori di facile ascolto ed immediata seduzione, da proporre alle orecchi più diffidenti e restie alla musica classica.

Ferruccio Nuzzo: Dopo una lunga e distratta carriera di critico musicale (Paese Sera, Il Mondo), si è dedicato alla street photo, con una specializzazione ecclesiastica. Vive in campagna, nel sud-ovest della Francia, ove fiere e mercati hanno sostituito cattedrali e processioni. Continua, tuttavia, a mantenere contatti con il mondo della musica, soprattuto attraverso i dischi, e di queste sue esperienze rende conto nella rubrica "La mia Musica. Suggerimenti d'ascolto".
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