“Non annegare”, di Nicla Vassallo

“Non annegare”, di Nicla Vassallo

Meditazioni sulla conoscenza e sull’ignoranza

Mimesis, Collana Minima volti

Pagine 106 – euro 8,50

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“Non si è esseri umani se non si aspira a conoscere. Pertanto, l’obiettivo di conoscere dovrebbe attestarsi quale nostro obiettivo principale”.  Aristotele, primo libro della Metafisica.

Il duello sconfinato tra chi aspira a conoscere e chi è ignorante. La massa predilige sempre di più l’ignoranza e se ne vanta beata, pur annegando; gli esseri conoscenti, rari, proseguono in un progresso costante e faticoso, escono dalla caverna platonica e vedono il sole. Con estrema ponderata levità, di questo tratta il volume: di un male che sta dominando e di un bene che si sta prosciugando, sia nel campo quotidiano, nonché umanistico, sia in quello scientifico. Un saggio che lascia intravedere le tante complessità delle tematiche che vi soggiacciono, nella sfera pubblica e in quella privata, e in quale senso pubblico e privato riescano a intrecciarsi inesorabilmente nel conscio e nell’inconscio.

L’autrice comunica tematiche  estremamente  specialistiche  in  uno stile comprensibile. Nel saggio non troverete volutamente nominate teorie  o nomi di autori: il  volume  è  stato  scritto  contro  l’incremento  esponenziale di ignoranza o ipocrisia, da cui  man  mano  si  viene  a  essere  quotidianamente  accerchiati,  senza  quasi accorgersene.  Il rapporto tra  emozioni e  conoscenza è fondante: è palese  che  si  provi  felicità  nel  venire  a  conoscenza  di una  buona  notizia,  e  infelicità  nel  venire  a  conoscenza  di  una  cattiva. Peter  Unger  sostiene  non solo  che  nulla  è  da  noi conoscibile,  ma  che  non  possediamo  neanche  alcuna  buona  ragione  di conoscere alcunché. Ne segue  non  solo  la  nostra  totale  ignoranza,  bensì anche  l’impossibilità  di  provare  emozioni: felicità  e  tristezza  ci  sono  precluse.  Se però  non  ci troviamo  in  una  condizione  di  scetticismo  globale, il  nostro  obiettivo  deve  essere  la  nostra  conoscenza, mentre  l’ignoranza  deve  essere  condannata.

Nicla Vassallo conclude il suo nuovo saggio constatando come il possibile ruolo delle donne contro l’ignoranza si scontri ancora con il fatto “che nel mondo proprio le donne sono state costrette e sono ancora costrette all’ignoranza, negando loro un’istruzione proposizionale adeguata”. Se ciò è vero, come spiegarci il problema del gender-gap e delle minori possibilità delle donne in un Paese come l’Italia in cui alle donne non è precluso l’accesso al sistema educativo? Il problema è che quando si parla di parità di genere l’istruzione scolastica è fondamentale – e va perciò difesa – ma da sola non basta. È proprio il sistema valoriale, la non-cultura diffusa, a non aiutare la donna a emanciparsi ancora a livello mentale e socio-economico. Il persistere di tale cultura, stratificatasi nei secoli, è perciò a nostro avviso la maggiore causa della discriminazione di genere, che spesso ancora oggi degenera e sfocia addirittura in fenomeni di violenza contro le donne.

L’autrice

Laureata all’Università di Genova, specializzata al King’s College dell’Università di Londra dove studia epistemologia, logica, metafisica. Si è interessata a fondo dell’opera di Gottlob Frege, su cui ha scritto articoli e volumi, tra cui “La depsicologizzazione della logica”. Le sue ricerche in epistemologia hanno prodotto nel 2003 il libro “Teoria della conoscenza” e sono proseguite nel libro del 2011 “Per sentito dire: conoscenza e testimonianza”, con cui Nicla Vassallo si è aggiudicata il premio di filosofia “Viaggio a Siracusa”. Nicla Vassallo si è inoltre occupata di alcuni temi delle filosofie femministe contemporanee in volumi quali “Filosofie delle donne”. Ha collaborato con Il fatto quotidiano, con L’Unità, con la 27ora del Corriere della Sera. Scrive per l’inserto Domenica de Il Sole 24 Ore e per Il Venerdì di Repubblica.

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