“Martini. Gli anni della formazione (1927-1962)”, di Alberto Guasco
Il Mulino
pag. 274 – euro 23,00
La figura del cardinale Carlo Maria Martini negli anni compresi tra il 1927 e il 1962. È questo il focus del nuovo libro dello storico e ricercatore Alberto Guasco: un volume di spessore storico e culturale che nasce dalla ricerca “dell’oro delle origini” della sua giovinezza, attraverso lo studio di materiali inediti con l’obiettivo di raccontare aspetti della vita del cardinale finora tra i meno indagati e conosciuti nella letteratura dedicata alla sua figura. Lo spazio riservato fino ad oggi in opere e libri su quegli anni è infatti molto limitato e si fonda principalmente su una memoria orale di affermazioni dello stesso Martini negli anni successivi o talvolta della sorella Maria Stefania.
“Il percorso educativo e di studio, le letture, gli incontri fondamentali, aneddoti fino ad oggi sconosciuti e momenti di vita entro un contesto storico che scorre dal fascismo all’alba del centro-sinistra sono al centro di questo libro con il quale ho voluto mettere in luce e raccontare ai lettori i primi 35 anni dell’uomo che divenne poi il tanto amato cardinale alla guida dell’arcidiocesi di Milano per ventidue anni”, dice l’autore Alberto Guasco. “In questa indagine, volta a “smontare” i ricordi del cardinale e a “rimontarli” grazie all’ausilio della documentazione coeva e totalmente inedita, il lavoro negli archivi si è come sempre rivelato essenziale così come il supporto della Fondazione Carlo Maria Martini”.
Il libro percorre un itinerario di formazione svolto in seno a una facoltosa famiglia borghese nella Torino degli anni Venti-Quaranta dall’allora «Carluccio», insieme al fratello primogenito Francesco e alla sorella terzogenita Maria Stefania «Maris». È inoltre un percorso di formazione scolastica, che tra il 1936 e il 1944, anno di conseguimento della maturità classica, Martini trascorre all’Istituto Sociale di Torino, il rinomato collegio retto dai padri gesuiti. È qui che il futuro arcivescovo riceve un’educazione «all’onestà mentale», alla quale si sarebbe riferito molti anni dopo, ricordando non tanto «alcune lezioni in liceo, tenute da professori di greco e letteratura italiana» ma la loro capacità di far sentire «come la maggior conoscenza dell’umano porti alla intuizione della verità dell’uomo. E ci hanno davvero educato». Il valore della formazione emerge in modo rilevante soprattutto in riferimento alla storia di quegli anni e al giudizio riservato dal cardinale al fascismo: «mi rimase il ricordo di una grande pagliacciata, di molte parole e molti discorsi roboanti, privi di sostanza». L’itinerario della formazione religiosa di Martini matura all’interno della Compagnia di Gesù. È qui che, tra i nove e i dieci anni d’età nasce e matura «l’orientamento al sacerdozio nella Compagnia di Gesù», punto d’arrivo d’una formazione così compatta che «non ci furono praticamente altre ipotesi. Più tardi pensai anche ai padri salesiani, che erano molto conosciuti a Torino, ma la prima scintilla era costituita da tutto il filone dei gesuiti».
Riguardo ai materiali delle diverse case della provincia torinese (Istituto Sociale a Torino, casa San Tomaso a Cuneo e casa Sant’Antonio a Chieri) e veneto-milanese (a Gallarate), presso cui Martini è transitato nel corso degli anni , sono stati pilastri irrinunciabili per la scrittura del libro l’archivio della famiglia Martini, quello dell’Istituto Sociale e quello dell’Istituto Aloisianum. Di pari importanza si sono rivelate le fonti conservate presso gli archivi romani della Compagnia di Gesù, del Pontificio istituto biblico e dell’Università Gregoriana.
Insegna storia contemporanea alla Link Campus University di Roma. Specialista di Storia della Chiesa cattolica del Novecento, è autore, tra l’altro di “Cattolici e fascisti. La Santa sede e la politica italiana all’alba del regime (1919 -1925)” e “Le due Italie. Azionismo e qualunquismo (1943-1948)”.