L’uomo sbagliato

Una storia d’amore, di passione e di attrazione fisica. Una storia fra due persone adulte, un uomo e una donna più che quarantenni con due famiglie alle spalle che non vogliono distruggere. Un accidentato percorso sui sentieri del cuore. Questo è L’uomo sbagliato. Un romanzo che vuole raccontare una passione travolgente. Un romanzo che vuole raccontare quello che succede quando un uomo e una donna sono attratti l’uno dall’altro in maniera così alchemica e totale da non potere in alcun modo girarsi dall’altra parte. Perché storie così capitano una volta nella vita, se sei fortunato, due se sei molto fortunato. Ma possono anche non capitare mai. Il mio libro si apre volutamente con un prologo erotico: nessun giochino sul far interrogare il lettore sul “quando” accadrà. Accadrà? A pagina cento? A pagina duecento? No, è già accaduto tutto, prima. E il libro racconta in che modo si possa fare i conti con la passione, in che modo controllarla, quanto si possa mantenere la barra dell’equilibrio  senza sbandare completamente. Ma non c’è solo l’eros, perché, come recita il titolo del prologo (verso rubato a Serge Gainsbourg e alla sua meravigliosa je t’aime moi non plus) “L’amour physique esta sans issue. Una volta che lo trovi, l’amore fisico (e non capita spesso nella vita nell’intensità con cui lo vivono i protagonisti), qualcosa accade, non puoi bloccarti in quel “vicolo cieco”. Vuoi andare più in là. Non sai quanto lasciarti andare e quanto fermarti, quanto fidarti e quanto avere paura di te e dell’altro. La storia di Francesca , architetto milanese approdata per matrimonio nell’alta borghesia, e Riccardo, spericolato (e bellissimo) uomo d’affari del sud si incammina su questi fragili percorsi. I due finiranno per farsi del male, ma scopriranno anche cose di loro stessi che ignoravano perché è così che accade nelle storie d’amore più profonde. Si arriva al cuore, all’anima e alle viscere dell’altro. Ci sono rapporti misurati, in cui volutamente si sta due passi indietro, per pudore, per rispetto, perché la quotidianità non sopporta scossoni e ci sono rapporti spudoratamente imprudenti.

Leggerlo se si hanno più di 50 anni? Certe emozioni non si spengano mai. Di recente, Erica Arosio ha intervistato per Gioia, al festival di Cannes Emmanuelle Riva, oggi 85 anni, l’attrice di Hiroshima mon amour che a Cannes ha vinto la Palma d’oro con “Amour”. Sostiene di avere incontrato una donna dolcissima, ancora con una sua bellezza intensa e aggraziata, molto femminile che le ha detto: “Non si preoccupi, il cuore non invecchia. Continua a innamorarsi come a 18 anni. Certo, il corpo fa tanta fatica a starci dietro e dopo devi rimetterti in sesto come nel post-sbronza. Ma perché rinunciare alla vita?”. E  voi? Siete d’accordo con lei?

redazione grey-panthers:
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