Le aperture
Il Corriere della Sera: “Il Pdl a Fini: con noi o apra la crisi. L’ipotesi dell’appoggio esterno. Fli valuta il ritiro della delegazione dal governo. Berlusconi: danni all’Italia se lascio”. A centro pagina: “Un’inchiesta anche a Palermo. Milano, interrogato l’ex questore. Una escort di 28 anni parla di feste a Villa Certosa”. L’editoriale è firmato da Massimo Gaggi, ed è dedicato alle elezioni di midterm: “La grande amnesia. Obama alla prova, due anni dopo”. A fondo pagina: “Il rabbino Di Segni contro il film su Pio XII. Per la comunità ebraica la fiction della Rai ‘è propaganda acritica’”.
La Repubblica: “Berlusconi, ultimatum a Fini. Fli pronto all’appoggio esterno. La Lega: rivolta contro l’esecutivo tecnico. Ruby, la Boccassini interroga l’ex questore di Milano. ‘Con noi o apra la crisi’. Feste dal premier, spunta un’altra escort”. A centro pagina il maltempo, tre morti e 20 mila sfollati in Italia a causa delle frane: “autostrade bloccate, deraglia un treno”. “I nomi dei colpevoli” è il titolo del commento di Giovanni Valentini. Di spalla Vittorio Zucconi si occupa delle elezioni Usa: “La notta in cui Obama fa i conti con l’America”.
Il Sole 24 Ore: “Il voto frena Wall Street. La Borsa teme le tensioni tra presidente Obama e Congresso. Grande cautela sui mercati in attesa delle elezioni Usa e della riunione della Fed. Argento al record da 30 anni”. Il titolo di apertura vero e proprio è dedicato alla politica interna: “Ultimatum Pdl a Fini: con noi o apra la crisi. La Lega si arrocca”. E poi: “Caso Ruby: interrogato l’ex questore”. Il commento di Stefano Folli: “La maggioranza è divisa e il Paese non ha più guida”.
La Stampa: “Ultimatum del Pdl a Fini. Berlusconi corteggia l’Udc: se lascio è un danno per il Paese. La Lega minaccia: governo tecnico? Allora sarà rivolta. ‘O con noi o apra la crisi’. Ma Futuro e Libertà rilancia. ‘Via a una nuova stagione'”. E poi: “Ruby, interrogato l’ex questore. Inchiesta a Palermo su feste ad Arcore con le escort”. A centro pagina: “Madre e figlio travolti da un fiume di fango”. Accanto si parla delle elezioni in Brasile, con un articolo firmato dalla presidente eletta Dilma Rousseff: “In Brasile mai più miseria”. Delle elezioni Usa si occupa invece Lucia Annunziata: “Obama tradito dalla crisi dei partiti”.
Il Fatto quotidiano: “‘C’era anche la droga’”. “Dalla Sicilia un’altra storia di festini a Villa Certosa ancora più grave di quella di Ruby. Parla una testimone. A Milano Ilda Boccassini torchia l’ex questore. Come è possibile che non abbiano trattenuto la minorenne coinvolta in un giro di escort?”. A centro pagina, sulla politica: “Ma Fini non stacca la spina. Che aspetta?”. Sotto, il maltempo: “L’Italia sprofonda. Fango e sangue, tre morti a massa. Rifiuti a Napoli, nulla cambia”.
Libero: “Attenti, viene giù tutto. Ogni cosa sembra congiurare contro Berlusconi. Ma se si va alle urne, è ancora lui quello che rischia di meno. Sulle feste ad Arcore i pm danno retta pure a una narcotrafficante. La Boccassini salta sull’inchiesta”. A centro pagina: “Fini: se Silvio molla rientro nei ranghi”. “Ma il Pdl non cede: appoggi l’esecutivo o apra la crisi”.
Il Giornale: “Un’altra escort, che barba. La procura di Palermo lavora sui festini. Dopo Milano, anche i pm siciliani vanno a caccia di squillo che sarebbero state a Villa Certosa e Arcore. Ad aiutare i magistrati una trafficante di droga che si è pentita e, guarda caso, parla pure lei di Berlusconi”. A centro pagina, con foto, un ritratto di Ilda Boccassini: “Il mastino anti mafia interroga anche a Ognissanti: nel mirino l’ex questore di Milano”. A centro pagina si parla de “l’ultimatum del Pdl”: “Fini appoggi il governo o apra la crisi”. A mettere sul tavolo l’ultimatum sono i capigruppo del Pdl Cicchitto e Gasparri, “ma l’ispirazione arriva dal Cavaliere”.
Il Foglio parla della “palude del Cav”: “Un Pdl smarrito cerca di trattenere Fini con la minaccia delle urne”. Il quotidiano di Ferrara annuncia anche un “piano nazionale di riforma” che il governo avrebbe intenzione di presentare entro metà novembre a Bruxelles. Il quotidiano sottolinea che corrisponde a quello invocato qualche settimana fa dall’ex commissario Mario Monti. Di spalla le elezioni americane: “Perché Ohio fa rima con ‘Ma Obama come ne esce da questo midterm?’. Lo stato sempre in bilico può rivelarsi la chiave della risposta obamiana o dare la vittoria al suo peggior nemico”.
Il Riformista: “Ancora Casini. Aperture all’Udc e nuove inchieste”. E poi: “Convincere Bossi. Coinvolgere i centristi per scongiurare il governo tecnico, ma serve l’Ok della Lega. Intanto si continua ad indagare sul caso Ruby e da Palermo si apre un fronte cocaina sui ‘festini’ del Cav”. A centro pagina le elezioni di Midterm: “Il Senato per un pugno di voti”. In prima anche i 58 morti cristiani di Baghdad: “Le chiese irachene trasformate in un macello” (Cristiano Tinazzi) e “L’occidente ha l’obbligo morale di difenderli” (Benedetto Ippolito).
Ruby
Ieri – scrive La Repubblica – è stato interrogato per oltre due ore l’ex questore di Milano Vincenzo Indolfi, nelle vesti di testimone, dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini. Chiamato a chiarire se ci siano state pressioni da parte della presidenza del Consiglio per rilasciare la giovane Ruby, l’ex questore si è dovuto soffermare sulla relazione di servizio trasmessa al Viminale in cui aveva scritto che Berlusconi chiedeva informazioni sulla ragazza di origine nordafricana che gli era stata segnalata come parente del presidente Mubarak, consigliando l’affidamento alla consigliera regionale Pdl Minetti. Tale versione non coincide con quella di Berlusconi (che dice di non aver mai detto che la ragazza era parente di Mubarak). La Repubblica ha intervistato la stessa Ruby. Dice di non aver più sentito il premier: “Mi ha aiutata e basta, io lo ringrazio”. Al premier consiglia di essere più discreto: “Ci sono tante oche e ochette che passano da casa sua, che magari lo possono fregare”. Dice di esser stata a casa di Berlusconi due volte, e di aver ricevuto in cambio della sua presenza 7000 euro.
A Libero, in una intervista, Ruby annuncia che sarà ospite di Michele Santoro, giovedì prossimo: “Vado in tv e ci vado gratis”, “non sono come Noemi Letizia, il premier lo chiamo premier, non lo chiamo papi”. Le chiedono se vuol fare televisione. Ruby risponde: “No. Non prendo soldi, non voglio fare politica né la valletta. Voglio diventare carabiniere”.
Oggi i giornali lanciano invece agli onori delle cronache Perla Genovesi, 32 anni, già assistente parlamentare di Enrico Pianetta. Come “pentita” avrebbe raccontato ai magistrati – scrive il Corriere – le confidenze di un’amica escort su party a base di cocaina e sesso con politici vicini al premier a partecipare al banchetto. Dopo esser stata assistente di Pianetta, si candidò alla presidenza del Quartiere Pablo di Parma e al comune di Fidenza. Prese soltanto 4 voti. Poi, “un incontro sbagliato”: un impiegato comunale siciliano l’ha coinvolta in un traffico internazionale di droga. Tra le persone che avrebbero incontrato Perla la Procura di Palermo avrebbe individuato anche il ministro Brunetta: la sua amica escort dice che Brunetta si sarebbe adoperato per risolverle un problema. Brunetta stesso, interpellato dal Corriere, dice di non esser mai stato a Villa Certosa tra gli ospiti delle feste hard e ricorda di aver dato dei consigli alla Genovesi stessa per i problemi di affidamento di un figlio di una sua amica.
Se ne parla ampiamente su La Repubblica, che titola: “Una pentita: sesso e droga alle feste del Pdl”. La Genovesi viene descritta così: “Da portaborse a complice dei narcos. La doppia vita della ‘pasionaria’ di Forza Italia”.
Su Il Giornale: “E anche Palermo va a caccia di escort”, “dopo Milano ecco la Procura siciliana: si cerca una cubista che avrebbe partecipato a festini tra Arcore e Villa Certosa. Magistrati imbeccati da una ex assistente parlamentare arrestata due volte per traffico di droga”.
Sullo stesso quotidiano due editoriali a confronto: Marcello Veneziani esprime le sue “perplessità sul premier”, mentre Vittorio Feltri esprime le sue perplessità “sugli altri”: “Far fuori un Presidente del Consiglio perché colpevole di frequentare signore e signorine” per il direttore è “un progetto che poteva venire in mente soltanto a uomini piccoli piccoli”. In chiusura però Feltri ammonisce il presidente Berlusconi: “Le idee correnti sono pericolose perché vengono dal popolo, e lui è solo al popolo che deve i voti. In politica occorre adattarsi al sentimento comune, anche se non lo si condivide”.
Filippo Facci su Libero dice: “Se di notte il premier non telefona a Obama ma a Nicole Minetti, e se la liberazione di una cubista marocchina è divenuta la missione più rilevante della nostra politica estera, la colpa non è mia”, “se dietro Berlusconi non c’è un partito ma c’è solo lui, oltre a una serie di soldatini imbarazzanti, la colpa è addirittura sua. Non ho capito se alle famiglie italiane arriverà davvero un opuscolo su quanto realizzato dal governo negli ultimi due anni, ma credo che i prossimi due anni alle famiglie interessino addirittura di più”.
Politica
Secondo Il Riformista il Presidente della Camera Fini e il segretario Pd Bersani si sentono in continuazione, senza alcun tramite. Il quotidiano parla di un “asse Bersani-Fini” per l’unità nazionale all’inizio del 2011. Il leader di Fli, però, non vuole fare il sicario del governo e spera che sia il senatùr a farlo cadere, dopo la manovra. Bersani spinge per portare in Aula il caso Ruby.
Sull’atteggiamento della Lega, un retroscena de La Stampa: “La Lega fa quadrato ma pensa già al dopo”. Primo obiettivo è arrivare comuqnue ai decreti attuativi del federalismo. Il secondo obiettivo è compattarsi anche dai banchi di minoranza in vista delle elezioni. La Lega rifiuta l’ipotesi di un governo tecnico, piuttosto è disponibile a fare opposizione. Dice Bossi: “Sono preoccupato che, profittando delle vicende personali di Berlusconi, sia in atto un colpo di Stato per riportare l’Italia nella Prima repubblica. Ma sarebbe il golpe dei fighetta, quelli che frignano e non hanno voce e voti”.
Secondo il Corriere della Sera Fli sarebbe tentata dalla carta dell’appoggio esterno. Sabato prossimo terrà a Perugia la sua prima convention nazionale. Si aspettano 5000 militanti.
Il vicesegretario del Pd Letta, intervistato da La Stampa, invita Fini a passare “dalle parole ai fatti” ma esclude l’ipotesi di un “semplice rimescolamento delle carte”. Invoca la formazione di un nuovo governo per cambiare la legge elettorale e andare al voto in condizioni di garanzia per tutti. Dice Letta: “Noi in questo momento dobbiamo fare ogni sforzo per evitare che la possibile caduta di Berlusconi finisca solo con un rimescolamento di carte nel centrodestra che ricordi il 25 luglio, quando il gran consiglio defenestrò il duce, ma la guerra andò avanti. Quindi aspettiamo di vedere le mosse di Fini, che saranno determinanti anche per i rapporti con Casini e la nascita eventuale di un terzo polo”.
E poi
L’inserto R2 de La Repubblica è dedicato a quella che viene definita “la rivoluzione borghese” in India: una nuova classe media si affaccia sul mercato, affolla i centri commerciali e soprattutto compra. Così spinge l’economia, che cresce dell”8,5 per cento. Una classe media che non c’era mai stata è il motore dello sviluppo, rappresentato dai consumi interni. La definizione di middle class è ballerina, poiché varia tra 30 e 300 milioni di persone. Dal 2006 il numero di carte di credito è triplicato. Le auto vendute nel 2010 sono salite del 30 per cento. La settimana prossima arriverà il presidente Obama. Thomas Friedman scrive che però New Delhi resta spiazzata dalla fine del sogno americano. Il cofondatore dell’Associazione nazionale indiana delle società di software Srivastava, dice: “E’ stata l’America a dirci che dovevamo scegliere la strada della meritocrazia; che non era necessario produrre tutto in proprio; che dovevamo aprirci al libero commercio e aprire i mercati”. Se ora l’America si allontana da questi valori, i burocrati indiani, quelli orientati in senso socialista-protezionistico, sfrutteranno questo argomento per rallentare ogni ulteriore apertura egli esportatori Usa.
Si occupa di India anche Il Sole 24 Ore: “microcredito indiano sotto accusa”. Attacchi da destra e da sinistra da un settore che ha erogato finanziamenti in alternativa all’usura. In meno di due mesi denunciati oltre 40 suicidi per debiti eccessivi.
Su Il Foglio si racconta come un canale lanciato in Iran da Rupert Murdoch stia “ipnotizzando gli iraniani e spaventando il regime” perchè trasmette in farsi, prevalente soap. Il tutto grazie alle antenne satellitari, in un Paese in cui spuntano ovunque.
Torna a ricordare il caso Sakineh il filosofo francese Bernard-Henrri Lévy: più precisamente, la vicenda richiamata è quella del figlio della donna condannata alla lapidaszione, visto che è stato arrestato nello studio del proprio avvocato. Senza che questo abbia provocato grandi reazioni, in Europa o negli Usa.
Su tutti i quotidiani, spazio per le elezioni di Mid Term Usa. Per La Stampa “Obama si prepara allo tsunami dei conservatori”. Il quotidiano parla di “sondaggi impietosi” secondo cui i dem sarebbero sotto di 15 punti. Tre intere pagine dedicate alla riscossa dei Repubblicani, allo sbarco dei Tea Part a Phoenix (“no agli immigrati e agli aiuti di Stato), alla posta in gioco al Senato e alla Camera, in ogni Stato e alla delusione dei dem nei confronti della speaker della Camera Nancy Pelosi (“laeder dispotica”). .
Su La Repubblica: “Sui repubblicani l’ombra del partito del The, rischio boomerang per il fronte estremista”: la prova di forza di Sarah Palin per imporre i suopi candidatio si sta rivelando un’arma a doppio taglio.
(Fonte: RASSEGNA ITALIANA, di Ada Pagliarulo e Paolo Martini)