Le aperture
La Repubblica: “Manovra, annuncio shock di Letta.’Sacrifici duri, o è rischio Grecia”, “Oggi il Consiglio dei ministri approva le misure anti-deficit da 24 miliardi. Napolitano: servono equità e condivisione”. Un dossier parla di una maxisanatoria edilizia da 5 miliardi e di stipendi bloccati agli assessori. Un caso esaminato riguarda invece il piano di austerity per Camera e Senato: “La scure di Fini sugli onorevoli, buste paga ridotte di 1400 euro”.
In grande evidenza in prima la legge sulle intercettazioni: secondo il quotidiano c’è stato su questo fronte una retromarcia del governo, poiché Alfano, ministro della giustizia, avrebbe dichiarato che si può tornare al testo votato dalla Camera, che prevedeva misure più morbide sulla stampa. In un retroscena si spiega invece “il dubbio del Cavaliere”: “Così la legge è inutile, meglio seppellirla”.
A centro pagina: “La Lega contro la Gelmini, ‘niente scuola a ottobre'”. Poi foto del Presidente Usa: “Obama avverte la Corea del Nord”, “l’America è pronta a difendere Seul”.
In taglio basso l’allarme dell’Oms, Organizzazione mondiale della sanità, poiché il fumo dilaga tra le donne: rispetto al 2008 la percentuale di fumatrici in Italia è passata dal 17,8 per cento al 19,7.
Corriere della Sera: “Il governo: ora sacrifici duri”, “Tagli, pedaggi sui raccordi, sanatoria: oggi il varo della manovra”. “Riduzioni agli stipendi dei politici per i cassintegrati. Napolitano chiede equità”. Due richiami in prima a temi connessi: Sergio Rizzo scrive che comunque “i partiti sono sempre più ricchi” per via dei rimborsi elettorali, mentre Dario Di Vico racconta come i padroncini dei Tir siano stati “decimati” dalla crisi.
A centro pagina: “Il Pdl dopo le proteste apre sulle intercettazioni” (visto che il capogruppo al Senato Gasparri ha detto che il testo “resta aperto in Aula”) mentre “dai magistrati ai direttori di giornali, cresce la mobilitazione”.
A pié di pagina un appello della Commissione Ue: “Meno bagni e docce più brevi” (si può risparmiare acqua fino al 30 per cento).
La Stampa apre con le parole pronuciate dal sottosegretario Gianni Letta: “Letta ci aspettano duri sacrifici”, “‘Spero provvisori'”. Via l’Irap al Sud per le nuove imprese. Tagli agli statali”. E poi le parole del capo dello Stato , che chiede che i sacrifici siano “equi e condivisi”. Per il quotidiano “metà manovra pesa su Comuni, Province e Regioni”. Michele Brambilla si sofferma sul fatto che queste parole siano state pronunciate da Gianni Letta: “Ciò che Silvio non poteva dire”.
In alto: “Intercettazioni, il governo frena sulla nuova legge. Meno ostacoli per i giornalisti, ma restano i vincoli per i giudici. Il corrispondente da New York Maurizio Molinari ricorda che oggi il Presidente Obama riceverà alla Casa Bianca Giorgio Napolitano, anche per parlare della crisi dell’Euro. Sull’Iran la notizia che dopo le lacrime di Cannes è stato scarcerato il regista dissidente Panahi.
Il Sole 24 Ore: “Controlli incrociati sui redditi. Letta: sacrifici duri, speriamo temporanei. Napolitano: ora serve equità”. Il quotidiano parla di “accertamenti automatici se le spese superano del 20 per cento il dichiarato”. E di “tracciabilità dei pagamenti oltre i 5 mila euro”. A centro pagina la tensione tra le Coree, che hanno interrotto i rapporti commerciali: “Obama con Seul contro Pyongyang”.
Il Giornale: “Ecco la verità sull’evasione. Mancano all’appello 120 miliardi. Nelle regioni del Nord le tasse si pagano, al Sud, invece, si arriva a frodare il Fisco, fino all’85 per cento. Anche la Toscana nel libro nero. Manovra: tagli per enti locali e sanità, meno soldi ai partiti. Rispunta il condono”.
A centro pagina in evidenza, con foto di Berlusconi: “Il tumore di Veronica: Berlusconi si confessa”. A centro pagina il quotidiano evidenzia il dibattito sulla possibilità di rinviare l’avvio dell’anno scolastico ad ottobre, sulla quale il ministro Gelmini ha aperto. Contrari la Lega e molte famiglie che non saprebbero dove “sistemare i figli”.
Libero: “Forza taglia. Tremonti zero sconti”. L’editoriale, firmato da Maurizio Belpietro, sottolinea che si tratta di un “colpo secco, che alla fine si rivelerà salutare”. Spiega il quotidiano: “In pensione più tardi, autostrade più care, stipendi congelati agli statali, rimborsi elettorali dimezzati: ecco i provvedimenti del governo contro il rischio Grecia”
Il Riformista apre con la visita di Napolitano a Washingoton: “Welcome Giorgio”. In evidenza nei titoli le dichiarazioni dell’ex ambasciatore Usa a Roma Richard Gardner che, intervistato, racconta come gli Usa scelsero Napolitano quale interlocutore “comunista degli Stati Uniti”. Nella intervista Gardner spiega di aver capito immediatamente che Napolitano fosse l’uomo giusto (“per il suo pragmatismo, la sua impostazione socialdemocratica, perché non era legato a Mosca”). Quattro incontri riservati tra il 1977 e il 1980 perchè ufficialmente gli Usa non avevano sdoganato il Pci.
Sulle intercettazioni una intervista ad Emanuele Macaluso: “Chiede Macaluso: ‘Ma i magistrati non pagano mai?. Serve una legge di garanzia per tutti”. “Da direttore de L’Unità ho tolto dalla pagina molte notizie”. Macaluso ricorda di aver bloccato per esempio la notizia: “Arrestato il cugino dell’onorevole Gioia. Lo feci togliere subito dalla pagina”. Insomma: “Chi ha pubblicato le conversazioni sui gusti sessuali di Balducci dovrebbe vergognarsi”. Secondo Macaluso però “il giornalista, se trova la notizia, ha il dovere di darla. Certo, dovrebbe essere sempre guidato da una etica professionale”.
Il Foglio: “Ecco che cosa prevede il taglia e cuci contabile dell’agenda tremontiana”. Il quotidiano parla anche di una ipotesi di sanatoria edilizia. Si occupa della manovra anche l’ex ministro delle finanze Francesco Forte, secondo cui sanità, pensioni e privatizzazioni sono le vere priorità. Caustico il commento alle mobilitazioni contro la legge sulle intercettazioni, firmato da Umberto Silva: “Ai difensori della libertà”, “Ah, quante porcate in tuo nome. Non si spacciano gossip per inchieste giudiziarie. Ma quando si ha in mente il bene della collettività, non bisogna guardare in faccia nessuno e non è il caso di guardarsi allo specchio”. In basso, invece, un invito: “Caro Cav, rilanci la legge Mastella”, “malizioso suggerimento al premier: rimettere in campo tale e quale il dignitoso provvedimento sulle intercettazioni votato dal govrno Prodi e vedere le carte dei suoi avversari. Vogliono il bene del Paese oppure no?”. E sulla politica ancora: “L’accordo di pace tra Fini e il Cav passa per la manovra. Si sottolinea il ruolo di mediazione di Gianni Letta, che nei giorni scorsi ha incontrato il Presidente della Camera.
Sugli esteri: “Che cosa c’è nella testa pazza (in apparenza) della Corea del Nord”: “Pyongyang lotta per tenere la Cina dalla propria parte. Washington appoggia la rappresaglia economica di Seul”.
A commentare queste notizie, nei giorni in cui Hillary Clinton si trova in Cina, è l’ex ambasciatore Usa all’Onu, Bolton, convinto che Obama stia sbagliando strategia, poiché la Cina non cederà “l’esclusiva su Pyongyang”.
Su tutti i quotidiani compare un documento sottoscritto dai direttori delle principali testate giornalistiche italiane, compreso Il Giornale, in cui si rivendica il diritto di pubblicare le intercettazioni: “Questo testo penalizza e vanifica il diritto di cronaca, impedendo a giornali e notiziari (new media compresi) di dare notizia delle inchieste giudiziarie – anche quelle che riguardano la grande criminalità – fino all’udienza preliminare, cioé per un periodo che in Italia va dai tre ai sei anni e, per alcuni casi, fino a 10”.
E poi
La Repubblica riprende le rivelazioni del britannico Guardian, secondo cui Israele avrebbe offerto l’atomica al Sud Africa nel 1975, quando il ministro della difesa era l’attuale presidente Peres.
Su L’Unità si spiega come in Italia si impossibile arrestare il presidente sudanese Bashir, ricercato per genocidio: “Il nostro Paese non ha le leggi per collaborare con la Corte Penale Internazionale”, pur essendo stato il primo Paese a firmare e ratificare lo Statuto di Roma, che ha dato vita alla Corte Penale internazionale già in vigore dal 2002. Il nostro Paese non avrebbe adottato le leggi interne di attuazione”.
Sullo stesso quotidiano segnaliamo la sfida ai big del Labour di Diane Abbott: la paladina dei diritti, di origine giamaicana, è uno dei concorrenti per la successione a Gordon Brown dopo la sconfitta elettorale.
Sul Sole 24 Ore la notizia che la piazza ha contestato il Presidente iraniano Ahmadinejad, interrompendo il suo discorso con slogan e proteste contro la disoccupazione. Il videoè finito sulla pagina di Facebook di uno dei leader dell’opposizione, Moussavi. E’ un momento caldo perché il Paese è impegnato a varare una riforma dei sussidi che farà aumentare i prezzi, oggi calmierati, di generi alimentari, gas domestico, energia elettrica e benzina, sostituendoli con elargizioni dirette e mirate di assegni alle famiglie bisognose. Un sistema che si presta a clientelismi e discriminazioni.
Il Sole 24 Ore racconta da Shangai la storia dei nove dipendenti della fabbrica cinese più grande del mondo, la Foxconn, una vera e propria cittadina satellite che produce componenti per l’industria dell’elettronica, per Sony, Nokia, Apple e molti altri. Lì si produce anche l’Ipad. Le condizioni di lavoro non sembrano estreme, ma negli ultimi mesi ben nove operai si sono suicidati”. “Monaci buddisti anti-suicidi a Foxconn.
A Firenze si terrà da giovedì 27 maggio un convegno dell’Accademia della Crusca sul futuro dell’italiano: il contatto con gli immigrati aumenterà la semplificazione. I rapporti di forza tra le lingue sono molto complessi. E un immigrato che capita al Nord dovrà superare ostacoli diversi da quello che vive in Sicilia.
La Stampa, con Marco Belpoliti, si occupa della “moda vaticana: quando il potere spirituale è anche una questione di sartoria”. Si parla di “Sacre sfilate”, di Luca Scarlini, critico del costume, che ricorda che anche la Chiesa, senza abiti, vestimenti, costumi, tessuti, colori, decorazioni e cerimonie non sarebbe stata quella che è stata.
(fonte: RASSEGNA ITALIANA, di Ada Pagliarulo, Paolo Martini)