Compare in libreria un libro che nessun milanese dovrebbe trascurare e, soprattutto, che tutti gli appassionati di cinema dovrebbero leggere. Parliamo di
Pierfranco Bianchetti *
CINEMIRACOLO A MILANO
Cineclub, Cinema d’essai e Circoli del cine dalla Liberazione a oggi
274 pagine, euro 20
Haze-Auditorium Edizioni, 2022 distr. Messaggerie Libri
ISBN 9788898599905
28 NOVEMBRE 2022 PIERFRANCO BIANCHETTI PRESENTA
AL TEATRO PARENTI DI MILANO CON LUIGI CORBANI, MAURIZIO NICHETTI, LORENZO VITALONE
E’ stato responsabile per sedici anni dell’Ufficio Cinema del Settore Spettacolo del Comune di Milano e ha diretto nello stesso periodo l’attività del Cinema De Amicis, locale d’essai a conduzione civica fino alla sua chiusura nel dicembre 2001. Ha anche organizzato varie retrospettive sul cinema italiano in alcune città europee gemellate con Milano ( San Pietroburgo, Bucarest). Collaboratore di varie manifestazioni filmiche (Panoramica – I Film di Venezia a Milano; Locarno a Milano; Il Festival del Cinema Africano; Sguardi altrove; ecc.) è stato “cronista cinematografico” per molti anni delle pagine degli spettacoli milanesi- lombarde de l’Unità e de Il Giorno.
Dopo il pensionamento dal Comune di Milano nel 2003 ha curato per oltre sei anni rassegne e cicli sul tema Cinema e Storia al Civico Museo di Storia Contemporanea di Via Sant’Andrea e per più di dieci anni la rassegna Cinema Letteratura presso la Biblioteca Comunale di Via Oglio.
Milano, 25 aprile 1945. Nell’aria si respira la fine di un incubo durato venti anni e la voglia di libertà e di pace è tanta. A maggio, la città dinamica e generosa, rialza la testa e in pochi anni si trasforma sotto la guida del sindaco Antonio Greppi.
L’industria, la cultura, l’imprenditoria e la cultura riprendono il loro posto dopo la terribile parentesi della guerra e i milanesi dimostrano di avere una grande voglia di divertirsi.
Nelle sale cittadine arrivano i primi film provenienti da Hollywood bloccati dalla censura del regime fascista, mentre l’Amministrazione Comunale promuove una serie di manifestazioni cinematografiche che danno la possibilità di far vedere ai milanesi film provenienti da tutto il mondo.
In questo vivace clima culturale si sono insediati nell’estate del 1945 un gruppo di intellettuali romani, Giuseppe De Santis, Massimo Mida, Vasco Pratolini, Franco Calamandrei e lo stesso Carlo Lizzani, che ritengono Milano il luogo adatto per far nascere la nuova capitale del cinema italiano, considerato anche il fatto che gli studi di Cinecittà a Roma non sono inagibili perchè occupati dagli sfollati della guerra.
La città assiste a un fenomeno nuovo, la nascita nei quartieri dei circoli del cinema, dei cineforum organizzati dalle forze politiche e religiose, dagli studenti universitari, dai cineamatori, dalle grandi aziende milanesi.
Sono questi soggetti i protagonisti del racconto di una grande stagione cinematografica milanese vissuta da intere generazioni di spettatori. Una partecipazione culturale di massa oggi quasi inimmaginabile.
La Cineteca Italiana, il cinema Anteo, il Cineclub Brera, l’Obraz Cinestudio, l’Umanitaria, il Circuito Cinema d’Essai, il cinema De Amicis, per citare qualche esempio, sono le istituzioni nelle quali è stato possibile accostarsi a quelle opere che hanno fatto la storia del cinema.
Di particolare interesse è la stagione degli anni Sessanta e Settanta, un periodo di grande vivacità culturale, dal Piccolo Teatro e del Teatro alla Scala, al Teatro dell’Elfo da cui è uscito Gabriele Salvatores, al Salone Pier Lombardo, dal Teatro Uomo ai circoli culturali come il Club Turati e il Salone dell’Umanitaria.
In questo contesto anche il cinema è fortemente attivo con l’Aiace (l’Associazione dei cinema d’essai), l’Associazione lombarda dei cinema d’essai (Anteo, Rubino, Orchidea, Centrale) e le manifestazioni gestite direttamente dall’Amministrazione Civica come l’Estate Cinema.
Uno spazio importante di questo viaggio nella memoria cinematografica milanese è dedicato anche a coloro, critici cinematografici, organizzatori culturali, intellettuali, che hanno contribuito alla diffusione del cinema di qualità.
Oggi la trasformazione della società contemporanea, soprattutto sul piano della comunicazione (la nascita della televisione, dell’home cinema, fino alle grandi piattaforme digitali), ha modificato le nostre abitudini sul consumo cinematografico, ma forse non la voglia collettiva di amare il cinema.
Molti lettori della generazione precedente potranno rivivere l’emozione delle grandi manifestazioni cinematografiche cittadine come la Panoramica- I Film di Venezia a Milano, con le sue lunghe code necessarie all’acquisto della preziosa tessera- abbonamento.
Chi invece non ha vissuto queste esperienze leggendo il libro potrà scoprire un mondo che non c’è più, quello di una Milano diversa, stimolante e piena di voglia di cinema, che non va dimenticata ma ricordata anche con un pizzico di nostalgia….