Hollande e l’Europa

Il 6 maggio 2012 i francesi sono stati chiamati alle urne per votare nel secondo turno delle elezioni per il settimo presidente della quinta Repubblica. La vittoria del socialista François Hollande, il candidato dallo slogan “le changement c’est maintenant” (il cambiamento è ora), favorito già nel primo turno, mette fine al mandato di Nicolas Sarkozy con 51.6 % dei voti che lo portano ad essere il primo presidente socialista in Francia da oramai oltre 20 anni.

Il programma del candidato è molto ambizioso e le sfide sono numerose, soprattutto in questo periodo di crisi, per la Francia come per l’Unione europea. La grande mobilitazione del popolo francese durante tutta la campagna è stata un chiaro indizio del coinvolgimento dei francesi nella loro democrazia e del sostegno di una vasta maggioranza nella costruzione dell’Unione europea.
Nel suo discorso d’investitura il nuovo presidente ha parlato di “risollevare la Francia con giustizia” cosi come di “aprire una nuova strada in Europa”. Chiaramente il programma di François Hollande devia dalla linea di austerity intrapresa da molti paesi europei, ma l’obiettivo resta lo stesso: rilanciare l’economia europea per generare una crescita sostenibile su basi sane e poter ridurre cosi la disoccupazione. La chiave di tutto sta ora nel trasformare queste aspirazioni e obiettivi in azioni concrete.
Il presidente della Commissione europea Barroso ha dichiarato di poter contare su François Hollande, il quale ha reiterato la sua dedizione all’Europa e ha garantito il proprio impegno nell’avanzamento dell’integrazione europea. “Entrambi nutriamo la convinzione che bisogna investire nelle infrastrutture mobilizzando più che mai la Banca europea per gli investimenti ed i fondi disponibili nei budget europei, non perdendo però di mira la consolidazione del budget e la riduzione del debito pubblico” ha affermato Barroso il giorno dell’elezione del nuovo presidente francese.

Il tutto sta nel vedere ora come si muoverà il nuovo presidente; sia i mercati finanziari sia Bruxelles sono in attesa delle sue prime mosse. Noi non possiamo che augurargli buona fortuna nella difficile impresa che lo aspetta.

di Fabrizio Spada e Valentine Arino
Rappresentanza a Milano  


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