Viviamo tempi molto difficili in Europa. Le cose cambiano rapidamente, lo fanno di continuo, e le previsioni di oggi sembrano inaffidabili l’indomani, perché una dichiarazione, un intervento monetario o fiscale altera il quadro continuamente. Sembra però che queste azioni non riescano a modificare lo scenario di fondo.
Dall’estate del 2007, con la crisi partita dagli USA, un’onda dal nome “impoverimento” ha cominciato a correre verso di noi. Molti non l’hanno capito inizialmente.
Oggi, che l’impoverimento ancora lo stiamo solo assaggiando, possiamo immaginare la situazione più in là nel tempo. Non possiamo sapere cosa accadrà fra una settimana, un mese, o tre mesi. Ma lo scenario di fondo appare chiaro.
L’Euro, con tutti gli innegabili pregi che ha dimostrato, così com’è pone dei problemi: l’Unione monetaria soffre le diverse esigenze dei Paesi membri, e mentre s’interviene per uno di questi, ad esempio alzando i tassi per evitare il surriscaldamento economico in Germania, si strangola un’altra parte dell’Eurozona, con un’elevata disoccupazione. Da questo contesto, attraverso un percorso imprevedibile, si può uscire solo con due esiti finali: o avremo “meno Europa” oppure “più Europa”.
1. Qualche Paese esce dall’Euro, dichiara default e trova un nuovo equilibrio. Questo quadro è terribile: i default genererebbero un effetto domino devastante, causando enormi squilibri economico-sociali e forse getterebbero le basi per uno scenario protezionista e/o ben più drammatico. E’ una situazione indesiderata. Nemmeno la piccola Grecia può “permettersi il lusso” di fare default, figuriamoci una serie di Paesi, alcuni dei quali grandi come il nostro. Dunque il “sistema” farà di tutto perché ciò non accada. Fare di tutto non significa riuscirci, ma fare “di tutto” può voler dire cose oltre la nostra immaginazione.
2. Nascono gli Stati Uniti d’Europa. Ebbene sì, alla fine diventerà l’unico compromesso senza alternative per tutti. Ci riferiamo ai “famosi” Eurobond, di un ministero delle Finanze europeo, di una politica fiscale unico ecc. La Germania perderà il privilegio di finanziarsi a prezzi ridotti sul mercato, perché il debito tedesco, come quello italiano, olandese o portoghese sarà semplicemente debito europeo. A fronte della perdita di potere economico, i Paesi forti, Germania in primis, acquisiranno un maggior potere politico.
L’aspetto interessante di questo scenario è il “lieto fine”, il poter dire “andrà tutto bene“. L’inconveniente è che, prima del lieto fine, c’è tutto un percorso accidentato al cardiopalma da vivere. Saranno necessarie diverse tensioni finanziarie, economiche, sociali per vedere questo scenario fare i suoi passi avanti e prendere corpo. Dovremo mangiare amare pietanze per anni, un menù a base di austerity, tagli, fiscalità severa….
Un duro percorso, irto di momenti amari e difficili, ma almeno alla fine “tutto andrà bene“.
di Fabrizio Spada
Direttore della Rappresentanza a Milano