Un successo senza precedenti che ha portato il suo Post a superare il New York Times online come numero di lettori: Arianna Huffington, giornalista greco-americana di 61 anni, ritiene che quella di Internet sia «l’età dell’oro» del giornalismo. A Milano, in occasione dello IAB Forum non ha nascosto la voglia di aprire un versione del Post anche in Italia.
Quale la formula vincente che sta alla base del suo successo? L’idea per l’Huffington Post è nata dall’osservazione di come molte delle discussioni più importanti su politica e società si stavano spostando sulla Rete, ma tante personalità importanti, con idee forti, erano tagliate fuori dal mondo di Internet. Così ha deciso di creare una piattaforma che permettesse anche a queste voci di partecipare al dialogo online. Il primo invitato a scrivere sul Post, per esempio, è stato lo storico Arthur Schlesinger, che allora lavorava solo con una vecchia macchina per scrivere. E così i suoi primi interventi li ha mandati via fax e la giornalista li ha messi online. Ora il Post conta più di 30 mila collaboratori ed è un punto di aggregazione di punti di vista anche molto diversi, tutti aperti al commento di una community molto vibrante, ma sempre estremamente civile.
In un mondo in cui l’informazione sta cambiando (secondo una ricerca il 40% dei giovani americani si informa solo su Facebook) e le notizie sono diventate “sociali”, cambiano anche i mezzi con cui l’informazione ci raggiunge, ma rimane sempre giornalismo, buono o cattivo. Chi legge però non si accontenta più di assorbire le informazioni ma vuole anche commentarle, mettere il “Like”. I giornali di carta continueranno quindi a esistere, ma in un futuro ibrido dove ci sarà sempre più convergenza con l’online. Con l’acquisizione da parte di Aol, il Post è cambiato, da nave corsara ora sembra più una corazzata, seguendo un percorso molto simile a quello generale di Internet. Il Web è cresciuto e con lui i navigatori, non sono più degli adolescenti ma un pubblico più maturo: non prendono più appuntamenti al buio con centinaia di siti né si accontentano di mangiare “junk food”. Tendono a concentrarsi su pochi siti di qualità per leggere autori e contenuti di valore.
Il Post da luglio è sbarcato in Europa, nel Regno Unito, e in novembre sarà lanciata la versione francese. Poi sarà la volta di Basile e Spagna per un totale di 14 nuovi siti.